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Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
Per capire la Juve proviamo ad esaminare i dati tecnici che emergono dalle 28 giornate di campionato (manca la partita con il Napoli). La prima conclusione evidente è che manca la figura della squadra.
È difficile decidere la formazione base. Pochi hanno giocato abbastanza per potersi definire titolari. Partiamo dalla difesa. Il primo riferimento fisso sono le 28 partite giocate. Il secondo è che viene considerato titolare chi gioca la partita dall' inizio.
Abbiamo allora De Ligt con 15 presenze, Chiellini con 9, Danilo 26, Demiral 10, Bonucci 19, Alex Sandro 10. È mancata in modo chiaro una linea di riferimento, cioè la base della squadra. Passiamo al centrocampo. McKennie ha 15 presenze, Rabiot 17, Arthur 10, Bentancur 19. Qui il problema si fa più serio. Ci sono solo quattro centrocampisti reali e tutti con caratteristiche diverse. C' è un solo regista, Arthur, e solo una mezzala di stabilità, Bentancur.
Gli altri due sono assaltatori di fantasia. C' è un secondo problema: quattro centrocampisti sono sufficienti in uno schema a due, cioè con gli esterni ai lati. Ma se cambi appena gioco e fai entrare il terzo, come è successo molte volte, non hai più riserve. Finiscono le scelte, quindi le possibilità di gioco. Vanno in campo solo quelli che possono. Le basse presenze individuali lo dimostrano. Questo porta discontinuità, non produce gioco. C' è un dato che forse indica qualcosa d' importante, senza averne però tutta la forza.
Nelle 4 sconfitte della Juve, due volte era assente Arthur (con l' Inter subentrò), mentre giocava nella partita vinta a San Siro con il Milan, la partita migliore della Juve. Quasi certamente è l' indizio finale per capire che la squadra ha bisogno di un regista, magari più rapido e profondo di Arthur, ma con le caratteristiche di un regista. La confusione del centrocampo non ha compromesso la fase difensiva.
Questo è abbastanza strano. La Juve ha ancora adesso la miglior difesa. Come si spiega questa tenuta in una squadra chiaramente scombinata? Con la buona copertura laterale che hanno fornito Cuadrado, Alex Sandro e Frabotta, ciascuno con i suoi tempi e i suoi meriti. E con la qualità comunque superiore di Szczesny, fondamentale come Donnarumma nella differenza del Milan.
Sono rimasti abbastanza bassi sul campo anche i due mediani che hanno giocato di più, Bentancur e Rabiot. Questa è stata la copertura definitiva. Non a caso sono diminuiti i gol fatti. La Juve ne ha segnati 10 meno dell' Inter, 12 meno dell' Atalanta. Per 10 partite non ha segnato o fatto solo un gol.
Non è mancato Ronaldo, 24 reti in 24 partite cominciate dall' inizio, forse alla sua stagione migliore in Italia. Il vuoto è arrivato da Dybala e anche Morata. Non hanno fatto male, ci sono stati poco, 17 presenze Morata e 8 Dybala, 9 gol in due. Nessuno dei due aveva una riserva all' altezza. Queste debolezze di reparto hanno portato a una debolezza complessiva che adesso vale il quarto posto.
Anche questa posizione è riassumibile in un dato: su 12 punti a disposizione contro le prime quattro, la Juve ha fatto solo quattro punti, ha battuto il Milan e perso da Inter e Napoli. Ci sono però anche dati migliori. La tenuta della difesa, il numero delle sconfitte che sono 4 come il Milan, una in meno dell' Atalanta, la metà di quelle del Napoli.
C' è l' affermazione di Chiesa, la progressione complessa ma sicura di Kulusevski, la conferma ad altissimi livelli di Ronaldo, c' è una fase di cambiamento che era inevitabile affrontare ed è andata comunque molto avanti. Meglio un piccolo crollo che un declino. Il crollo porta molti più dati, aiuta a ricostruire subito. La Juve ha molto materiale.
Tornerà competitiva già ad agosto. E qui siamo all' ultima domanda: con o senza Pirlo?
Certamente senza. Pirlo è un ottimo tecnico che deve avere l' umiltà e il tempo di partire dal basso, imparare un mestiere che non è solo tattica ma anche rapporti con gli altri.
Non farsi capire significa dire cose incomprensibili anche quando sono le migliori.
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