DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
L' Inter è di nuovo in testa alla classifica insieme alla Juve, ma stavolta è diverso.
Sono caduti molti pregiudizi, non c' è più sorpresa. È la squadra che è cresciuta definitivamente, peraltro quasi solo con i vecchi, quelli che erano pochi e avevano limiti.
C' è stata nella rimonta la volontà dei fuoriclasse, quelli che non mettono disperazione nel loro gesti, ma la fiducia nella propria differenza. Ha cominciato Brozovic con un tiro sbagliato, non si colpisce al volo da tanto lontano con venti giocatori in area.
Lui l' ha sentito ed è andato avanti. Nessun gol dell' Inter è stato banale. Non c' è stata nemmeno insistenza, è semplicemente cambiata la partita, il Milan è uscito dal campo, l' Inter ha giocato a calcio e ha travolto l' avversario per gradi, spontaneamente. Ha fatto gol perfino Lukaku che non era mai stato in partita, ha preso una traversa eccezionale anche Eriksen, che la partita non l' aveva proprio giocata. Il Milan ha giocato bene per tutto il primo tempo, Rebic e Calhanoglu, seconde e terze punte centrali, hanno mandato all' aria la difesa dell' Inter che tendeva ad allargarsi come da grammatica.
Ibrahimovic non è stato sempre presente, ma è stato decisivo. Il Milan ha bisogno di lui come il seno di una madre, non c' è vita senza la sua risorsa. Nel secondo tempo, il Milan ha dovuto chiudersi in area, lontano dal suo totem e si è letteralmente perduto. Questa grande corsa dell' Inter avviene oggi in un momento diverso. La Juve si è normalizzata, è diventata banale, fino a far venire il dubbio che il problema non sia la presunzione, ma una qualità inferiore a quella che gli è stata sempre attribuita. Pjanic è da due mesi in una crisi diventata ormai profonda; Rabiot è più in partita ma non è mai chiaro a fare cosa.
La mancanza di Matuidi, di Chiellini, di Khedira, di una coppia più affiatata e concreta di Bonucci-De Ligt, ha reso la Juve una specie di libreria dell' Ikea avvitata male, sbanda da una parte all' altra sotto il peso dei libri. Non è finito il suo campionato, si è chiusa però la sua incessante differenza. I problemi di inserimento di Sarri nel suo mondo, le assenze e i crucci da vecchia grande squadra hanno finito per banalizzarla. Non c' è più un singolo problema di orgoglio sbagliato. Gli errori sono sparsi su tutta la squadra e su molti fronti, compreso quello atletico. Infatti Sarri dice che le gambe sono a esclusiva disposizione del cervello. La Juve oggi pensa male.
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