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Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
Può succedere che l' Inter vinca il campionato. Non ha una struttura esatta, ma è guidata bene e ha grandi giocatori. Stavolta ha trovato anche un ottimo avversario, un po' confuso, un buon Milan atletico e deciso, come quando i più deboli giocano contro avversari più forti ma dal nome seccante.
L' aria del derby è stata la cosa che ha tenuto in equilibrio la partita. Non credo che normalmente l' Inter si faccia recuperare due volte. Ma stavolta ha giocato di pancia come raramente le accade, ha rispettato non l' avversario ma l' evento, si è fatta trascinare nel disordine. Alla fine è arrivato un successo formidabile per le conseguenze sulla stagione.
L' Inter è l' unica a rimanere nella scia del Napoli, è seconda in classifica quasi senza aver ancora cominciato a giocare. Non c' è stata ancora una sola grande partita dell' Inter, ma la sua presenza nel campionato è stata continua, fastidiosa, insistente, e oggi è diventata potente. Il Napoli gioca meglio, ma nessuno può seriamente dire che sia più forte, perché non conosciamo l' Inter, naviga a mezzi bocconi, quasi con egoismo. Diverso il Milan. La sconfitta pesa troppo ma è arrivata quasi naturale. In otto partite Montella ha già bruciato le idee di una stagione intera, non ha più sorprese. E se non trovi idee, contro le squadre più forti perdi sempre.
Quattro partite perse su otto sono un limite molto chiaro. Le squadre si costituiscono in meno di due mesi. Nel tempo si migliorano, ma il centro del lavoro deve già essere evidente. Il Milan del derby è stato insistente e generoso, classico come spesso lo diventano i perdenti. Temo ci sia un equivoco tecnico, sopravvalutazioni importanti. Sono sicuro che il Milan diventerà una squadra forte, ma non oggi, non con questo tipo di giocatori. Il tipo di partita tenderebbe a salvare Montella, ma non sono più sicuro di niente.
La caduta è grande e rumorosa, solo una società in grado di gestire già il proprio pubblico può essere in grado di decidere da sola. Ma Montella deve smettere di giocare col Milan alla Playstation. È tempo di trovare uno schema e una squadra, fare da adesso una lista di arrivi e partenze. Deve esserci una fiducia totale tra lui e Fassone. Se manca qualcosa, è meglio che manchi subito tutto.
2. ORA LA VERITÀ SU QUANTO VALE L' INTER
Gianni Mura per la Repubblica
L' Inter vince nel modo che più piace ai tifosi: all' ultimo minuto, su calcio di rigore giusto quanto sciocco. La sciocchezza è di Rodriguez, che cintura D' Ambrosio senza che in area ci fossero pericoli. E così Icardi fa tris, e lancia in aria la maglia come aveva visto fare a Messi, e la Milano nerazzurra fa festa.
Anche nei 180 Paesi collegati non si saranno annoiati, anzi molti si saranno chiesti com' è possibile che una squadra, il Milan, si trasformi in modo impressionante tra un tempo e l' altro. Non è solo Cutrone per Kessie, è lo spirito collettivo di chi ha regalato 44' (poi, il tiro di Borini) stando a guardare, e poi ha assalito l' Inter, azzannandola finché non è arrivato, per due volte, il pareggio.
Che sarebbe stato il risultato più giusto: un tempo per uno, più corali gli attacchi del Milan, sostenuti da un instancabile Borini, più mirati sulle conclusioni di Icardi, in grandissima serata, quelli dell' Inter.
Mai giocando benissimo, ma tra il benino (ieri) e il così così, l' Inter è arrivata sul secondo gradino della classifica, a 2 punti dal Napoli. E sabato si gioca Napoli-Inter e dirà in modo più chiaro il valore dell' Inter. Il temperamento non le manca. Forse caricata dalla sfilata di quelli del triplete, ha cominciato subito a caricarsi del peso della partita. Il Milan aspetta spazi che non trova e va sotto su bel lancio di Candreva che Icardi, libero tra Bonucci e Musacchio, devi in porta. Niente di speciale l' Inter, ma contro quel Milan bastava ampiamente.
Il risveglio del Milan, che ha confermato le sue pecche difensive, ha mandato in onda un' altra partita, più emozionante e movimentata, una partita in cui anche l' Inter è stata costretta a ballare. L' ha fatto, anche se Candreva era uscito senza fiato e Gagliardini ne indovinava poche. Oltre alla regolarità di Perisic, era cresciuto Vecino. Icardi meriterebbe un lungo discorso: il primo gol è da falco, il secondo da artista e la freddezza con cui spiazza Donnarumma parla da sola.
Fin qui il vento della buona sorte ha assistito l' Inter. Prendi un allenatore esperto, fa risultati pesanti anche se non brilla per gioco. Si diceva del' Inter di Trapattoni e si può dire dell' Inter di Spalletti: chissà che combina quando giocherà meglio. Quanto al Milan, ha reagito, ed è anche per questo che Montella resterà. Anche se la squadra ha i punti del Chievo e la metà di quelli del Napoli.
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