
DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO…
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
La Roma non era da scudetto. Lo dicono i numeri. Ha perso 7 partite su 33, non si vince il campionato con queste medie. Il massimo consentito è 5, condizione peraltro necessaria ma non sufficiente. Il Napoli ha perso solo 4 partite, come la Juventus, ma è solo terzo.
Oltre trenta i gol subiti, altro confine. Si è davvero competitivi solo rimanendo sotto i trenta. Si può far finta di niente solo se il tuo avversario è fragile, ma non è cosa né della Juventus né del Napoli.
Così la Roma adesso rischia il secondo posto, cinquanta milioni di introiti che si aggiungono agli 80 già messi quest’anno da Pallotta. Sono cifre sconosciute al calcio, insostenibili. Per questo penso che molte squadre fra 10 anni scompariranno, o meglio, si camufferanno, cambieranno nome, entreranno in altre.
I calciatori non sono più pagabili da uno sport in difficoltà. Non lo fosse ci sarebbero ancora Moratti e Berlusconi, il Mondiale non andrebbe a 48 squadre, la Lega avrebbe un presidente, non si penserebbe a una Lega di sole grandi società. Ma andiamo avanti.
Ora Spalletti va considerato l’ex tecnico della Roma. Da mesi ha insistito nella sua verità non richiesta, «se non vinco me ne vado». Ora è ufficiale, non ha vinto niente. È questo il tempo di essere coerenti. Ma sento già sussurrare che il secondo posto è una porta per il paradiso. Allora avevo ragione quando gli dicevo di stare zitto, di non esagerare, o, come direbbe Dzeko, di non fare ancora il furbo!
Intanto il Napoli ha quasi azzerato l’Inter. Non c’è stata nemmeno la forza di un giudizio, il Napoli ha dominato, lo ha tenuto in superficie solo il sacrificio di Handanovic. Il Napoli avrebbe meritato una stagione migliore, con una corsa più vera a qualche titolo. Insigne ha pochi uguali in Europa, Mertens, Callejon e Koulibaly anche.
L’Inter li ha guardati in silenzio come fossero rugiada, non li ha mai toccati, è rimasta al freddo di un calcio estraneo. È stata una differenza così netta che per tutta la partita il pubblico non ha aperto bocca, sorpreso, rassegnato, ammirato. Se il Napoli acquistasse due centrocampisti finali sarebbe da vertici europei. Non così l’Inter che ha bisogno di fortuna nell’inventarsi leader. Ha bisogno di muscoli e luce, la classe c’è ma è fioca, leggera, come si vergognasse.
Un invito al Milan. Berlusconi l’ha lasciato troppo magro, non facile da ricostruire. Seconda cosa, quando si presenta il presidente nuovo, quando si racconta, quando si spiega? Senza questo sembra quasi un’occupazione.
manolas e basta
il gol di keita nel derby
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