DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Luigi Bolognini per repubblica.it
Il Barcellona-Real Madrid più blindato degli ultimi decenni si conclude con zero gol, ma con 40 feriti e nove arresti al di fuori del Camp Nou negli scontri tra polizia (4mila agenti schierati) e separatisti, senza contare i soliti infiltrati venuti per menare le mani, come testimoniato dal fatto che i massimi scontri si verificano a partita in corso, quando nella zona di Las Corts, quella sud, partono incendi di cassonetti il cui odore impregna anche il campo di gioco scontri così duri che a fine partita le forze dell'ordine fanno defluire gli spettatori tutti dalla zona nord.
Ma ormai a quel punto gli scontri sono finiti. La situazione era stata tesa fin dalle 16 quando i manifestanti di Tsunami Democratic erano arrivati nella zona intorno allo stadio. Ma le intenzioni erano di fatto pacifiche: i più si limitavano a sedersi in mezzo alla strada (non solo per simulare un siti in, ma anche perché lo slogan è "Spain, sit and talk", Spagna siediti e parla) o a offrire ai tifosi maschere di Messi coi colori della Catalogna o piccoli cartelli blu da esibire allo stadio.
Poi, all'improvviso - a partita appena iniziata - nella zona di Las Corts, gli scontri, non si sa se provocati dai manifestanti o da una carica della polizia. Di sicuro i filo-indipendentisti, alcuni mascherati, si sono trincerati dietro una fila di cassonetti, che incendiano, per poi lanciare pietre e bottiglie. Ventuno persone hanno ricevuto cure mediche e sei sono state ricoverate in ospedale, e due manifestanti sono stati arrestati. Dentro lo stadio nulla di questo si sapeva, a parte chi sbirciava internet. Ma le proteste non sono mancate neppure lì: il grido "indipendenza" e stato urlato di continuo e non solo, come da tradizione, al minuto 17 e 14 secondi di ogni match, e gli striscioni blu sono stati esposti più volte.
E la partita è stata sospesa per un minuto intorno al 60' quando dagli spalti sono piovute in campo decine di palloni da calcio gialli. Tutto dentro è scorso in un clima infuocato ma senza nervosismi eccessivi. E anche il deflusso solo dalla zona nord è andato per le lunghe, ma senza intoppi. Ormai gli scontri erano finiti e della battaglia restavano solo i cassonetti bruciati.
Poteva andar decisamente peggio, considerato che il Clasico - in programma a ottobre - era stato spostato proprio per i timori di ordine pubblico e che girava forte la voce che gli indipendentisti avrebbero impedito con le maniere forti alla gente di entrare allo stadio. Anche se questi scontri sono i primi da qualche settimana in qua, in una Barcellona che probabilmente aspetta il nuovo governo spagnolo prima di tornare ad agitarsi.
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