
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
1. FIGC, MALAGÒ, STOP A TAVECCHIO: "SONO PRONTO AD INTERVENIRE"
Valerio Piccioni per “La Gazzetta dello Sport”
"Pronto a intervenire". Giovanni Malagò ha deciso di alzare il tiro nella partita per le elezioni del presidente della Federcalcio. Ormai la richiesta di un passo indietro a Carlo Tavecchio è nei fatti anche se non si può tradurre in un intervento formale per rispettare tutti i passaggi necessari. In altre parole, il commissariamento del Coni non può essere in questo caso un atto di imperio, ma una presa d'atto comune dell'ingovernabilità del calcio e della necessità di fermare la corsa verso il peggio.
IL CONFINE — "Partenza sicura, ma rientro possibile", dice il presidente del Coni facendo la scaletta di una settimana che è chiaramente in divenire e pronta a modifiche anche nelle prossime ore. Le ferie ufficiali scatterebbero giovedì, ma Malagò è pronto a interromperle subito. Nel fine settimana, aveva delineato lo scenario che avrebbe reso necessario un incontro bis o comunque un aggiornamento dei colloqui dopo i primi faccia a faccia con Albertini e Tavecchio.
Facendo filtrare questo riassunto della situazione: "Che cosa deve accadere per tornare a vederci? Due eventualità: che me lo chiedano e che in una Lega non ci sia la maggioranza. Entrambe possibili". Una sintesi che in qualche modo Tavecchio aveva fatto sua domenica nel suo intervento radiofonico: "Se ci fosse un non consenso in una lega importante, si farebbero altre considerazioni". Quasi un'eco della frontiera stabilita da Malagò. In quel caso si parlava di Lega Pro, ma è chiaro che il riferimento del presidente del Coni era anche e soprattutto alla Serie A.
Franco Chimenti e Giovanni Malago
CAMBI DI CASACCA — E proprio la spaccatura della Serie A, con un sostanziale pareggio fra pro Tav e no Tav deve aver convinto Malagò a un'altra accelerazione. E' probabile che il presidente del Coni abbia maturato il convincimento che il fronte del no si stia allargando e ci possa essere un altro significativo cambio di casacca nelle prossime ore tale da mandare a gambe all’aria l'11-9, il lieve vantaggio che apparentemente il presidente della Lega Dilettanti sembra ancora avere in mano. Così, a distanza di sei giorni dall'appuntamento elettorale di Fiumicino, gli ostacoli per Tavecchio si moltiplicano.
Malagò è pronto a togliere dal cassetto il suo piano di riserva, che porta al commissariamento. In un’intervista a “Repubblica” ha elogiato il programma di Tavecchio, ma ha ricordato l’impossibilità a realizzarlo per “le troppe cambiali da pagare”. Spezzando una lancia anche verso la novità Albertini ritenendo però “difficile” il suo successo.
COMMISSARIO — Dunque, il commissariamento. Che può avvenire naturalmente prima o dopo le elezioni. E che scatterebbe in due situazioni: in caso di ritiro dei due candidati, o nello scenario di una vittoria risicata e di una crescente, per non dire totale ingovernabilità del calcio. A quel punto scenderebbe in campo dunque l’altro piano. Soluzione ambiziosa e faticosa per tutti. Difficilmente infatti Malagò potrebbe evitare di assumersi la responsabilità in prima persona. Insomma, l’11 agosto è dietro l’angolo ma sembra ancora lontanissimo.
2. IL PIANO B
Guglielmo Buccheri per “La Stampa”
Numeri e sondaggi. Umori e veleni. Sulla corsa verso il voto di lunedì prossimo, quando verrà (dovrebbe) essere eletto il nuovo presidente federale, continuano ad addensarsi nuvole di ogni tipo. Così c’è chi sta riflettendo su un piano-B, un rapido intervento perchè lo stato di crisi che ha preso in ostaggio il nostro pallone non vada alla deriva.
Le leghe in campo si contano. O, meglio, dovrebbero farlo: così non è stato ieri, ad esempio, a Firenze dove si erano dati appuntamento i 60 club di Lega Pro e dove non si è votata formalmente la linea annunciata dal presidente di categoria Mario Macalli a favore del candidato Tavecchio (nell’urna si annunciano sorprese perchè il partito dei dissidenti sembra assumere forma consistente).
Al di fuori dell’arena elettorale c’è il massimo governo dello sport italiano ed è proprio nei corridoi del Coni che sta prendendo forma il già annunciato piano-B. Di che cosa si tratta? Semplice: davanti ai continui smottamenti della campagna elettorale più lunga e controversa della storia della Figc, il presidente del Coni Giovanni Malagò e i suoi più stretti collaboratori stanno lavorando ad una contromossa che eviti il naufragio istituzionale.
Malagò e il commissariamento è un tema all’ordine del giorno da tempo, da quando le parti in causa hanno cominciato a dirsele e darsele di santa ragione. Così, oggi, all’ipotesi (ancora ipotesi va sottolineato) del commissariamento si sta lavorando. L’intervento del Coni potrebbe arrivare soltanto se l’assemblea non dovesse esprimere un presidente federale e, siccome c’è scarsa fiducia nella rimonta di Demetrio Albertini, tutto ruota attorno al destino di Tavecchio.
Ce la farà Tavecchio a resistere agli attacchi dal di fuori fino a lunedì prossimo? E se dovesse uscire dall’urna vincitore, ma con una maggioranza tale da renderne ingovernabile il mandato, cosa accadrebbe? Il Coni riflette e prepara la squadra. Il primo, immediato, intervento del Foro Italico potrebbe essere necessario prima del voto nel caso di rinuncia di entrambi i candidati: Malagò potrebbe assumere il ruolo di commissario straordinario con un mandato di sei mesi rinnovabile dalla Giunta del Coni o, al suo posto, potrebbe essere indicato Franco Chimenti, l’attuale numero uno della Coni Servizi e presidente della Federgolf.
r malago foto mezzelani gmt064
Ma l’intervento del Coni potrebbe rendersi necessario anche nel dopo voto, se il potenziale trionfatore Tavecchio arrivasse al traguardo senza trionfo, ma con la maggioranza di poche preferenze: a quel punto potrebbe essere lo stesso numero uno dei Dilettanti a salire al Coni per chiedere un commissario ad acta vista l’impossibilità di governare.
Numeri e sondaggi. Ma anche scenari: tutto in movimento, tutto ancora possibile in questa settimana di passione. Di sicuro, al momento, c’è la data delle elezioni per il dopo Abete e che Tavecchio resta in vantaggio su Albertini in fatto di preferenze. Poi, il caos. E le riflessioni di un Coni che tutto vuole tranne che farsi prendere in contropiede da una non elezione l’11 agosto in un albergo a due passi da Fiumicino.
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA…
LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE…
DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE…
DAGOREPORT: LA MELONI SOGNA LA PRESA DELLA MADUNINA – MANCANO DUE ANNI ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE…
FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI…