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SIAMO PEGGIO DI TAFAZZI: LA SERIE A E’ L'UNIVERSITA' DEL MASOCHISMO CALCISTICO - IL CAMPIONATO DÀ 68 GIOCATORI ALLE FINALISTE DELL’EUROPEO. PIU’ DELLA META’ È RAPPRESENTATA DA STRANIERI CHE IN ITALIA MIGLIORANO SUL PIANO TECNICO E TATTICO E POI CE LI RITROVIAMO CONTRO NEI TORNEI INTERNAZIONALI. POSSIBILE CHE NON CI SIANO ITALIANI A CUI DARE LE STESSE CHANCE DEGLI STRANIERI? – ZAZZARONI: “COME TAFAZZI, MI VIENE VOGLIA DI IMPUGNARE LA BOTTIGLIA DI PLASTICA E PICCHIARE FORTE. MA NON SUI MIEI….”
Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
Seguendo le partite dell’Europeo mi rendo sempre più conto che - dài e dài - siamo diventati l’università del masochismo calcistico.
Da decenni non diamo spazio ai nostri giovani talenti, abbiamo squadre nobili come Milan e Fiorentina che non forniscono un solo giocatore alla Nazionale, ci riempiamo bocca e orecchie di blablabla, rimpianti e promesse a vuoto ma, nel frattempo, formiamo con un certo successo (loro) i nostri avversari.
In due o tre anni di serie A, a lezione sei su sette dagli allenatori più completi del mondo, gli italiani, centinaia di stranieri migliorano sensibilmente sul piano tecnico e soprattutto tattico; stranieri che ci ritroviamo puntualmente contro nei tornei internazionali. Nella migliore delle ipotesi, li rivendiamo a caro prezzo perdendoli per sempre. Mi sbaglio: non per sempre, dopo i trentacinque qualcuno torna. E lo paghiamo anche.
Limitando la ricerca alle prime sfide di questa edizione e trascurando Rüdiger e l’infortunato Ferguson di Germania-Scozia, segnalo Nagy dell’Ungheria, gli svizzeri Aebischer, Widmer, Freuler, Ndoye e Rodriguez, gli spagnoli Fabian e Morata, i croati Pongracic, Kovacic, Brozovic, Budimir, Perisic, Pasalic e Bruno Petkovic, i polacchi Szczesny, Kiwior, Zielinski, Urbanski e Swiderwski, gli olandesi de Ligt, Zirkzee, Reijnders, Schouten, Dumfries, de Vrij, i serbi Milinkovic-Savic, Milenkovic, Kostic, Lukic, Zivkovic e Vlahovic, gli sloveni Bijol e Stojanovic, i danesi Højlund, Kristiansen e Christensen.
Possibile che non ci siano dei ragazzi italiani in grado di meritare le stesse chance non di tutti ma almeno di alcuni degli stranieri che ho appena indicato? E posso garantire che più partite vedremo e più facce riconosceremo come familiari.
Quando leggo che il campionato dà 68 giocatori alle finaliste dell’Europeo, non gioisco, tutt’altro: come Tafazzi, mi viene voglia di impugnare la bottiglia di plastica e picchiare forte. Non sui miei.
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