edi rama meloni giro d'italia

A CHE SERVE LA PARTENZA DEL GIRO DALL’ALBANIA? A TIRARE LA VOLATA A EDI RAMA, IN CARICA DAL 2013, CHE PUNTA A ALLUNGARE IL SUO PREMIERATO – L'ACCUSA DI DETJON BEGAJ, NATO IN ALBANIA E CONSIGLIERE COMUNALE A BOLOGNA: “LA CORSA ROSA È UN’OCCASIONE DI PUBBLICITÀ IMMENSA E RIENTRA NEL PACCHETTO DELL’ACCORDO SUI MIGRANTI SIGLATO CON MELONI. NEOCOLONIALISMO, COME ALTRO DEFINIRLO?” - IL GOVERNO ITALIANO, ATTRAVERSO IL MINISTERO DEGLI ESTERI E QUELLO DEL MADE IN ITALY, È SPONSOR DELLA MAGLIA CICLAMINO – PER LA VITTORIA SE LA GIOCANO ROGLIC E AYUSO...

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Cosimo Cito per "la Repubblica" - Estratti

 

edi rama giro d'italia

Il Giro è un sogno che gli albanesi non hanno mai sognato, un foglio in coda ad altri scivolato da tavoli più importanti, certo, e piombato tra le strade ventose di Tirana, dove rare biciclette si muovono in un traffico da metropoli asiatica. Il Giro allarga i suoi confini oltre l’Adriatico, in giorni delicati per il paese da cui, un tempo, si partiva verso l’altra riva e un’altra vita.

 

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Edi Rama, in carica dal 2013, punta ad allungare il suo premierato. «Il Giro è un’occasione di pubblicità immensa» spiega Detjon Begaj, consigliere comunale a Bologna, «e rientra nel pacchetto dell’accordo sui migranti siglato con Meloni. Neocolonialismo, come altro definirlo?».

 

giro d'italia

Il governo italiano, attraverso il ministero degli Esteri e quello del Made in Italy, è sponsor della maglia ciclamino. Rama, ex cestista, del resto punta molto sullo sport: a Parigi 2024 l’Albania ha finalmente rotto il suo digiuno di medaglie olimpiche con due bronzi nella lotta vinti da due russi naturalizzati, Chermen Valej e Islam Dudaev. L’italiana Lara Colturi, diventata albanese per lo sci, è candidata al podio sulla neve a Milano-Cortina 2026.

 

edi rama meloni

Il ciclismo in Albania è una stanza con tre sedie, una delle quali occupata dallo stesso presidente federale dal 1999. Nel 2013 l’Albania è però salita sul podio del Mondiale juniores: il terzo, Iltjan Nika, fu preceduto da Mathieu Van der Poel e Mads Pedersen. Nika oggi accompagna i turisti in bici per le strade della Maremma.

 

La Durazzo—Tirana finirà su un lungo viale lastricato, a pochi passi dalla piramide dedicata un tempo a Enver Hoxha. La città è un misto, ora, di molte cose e molte epoche. E il Giro la visita dopo aver perlustrato i monti che la circondano per una tappa che Wout Van Aert etichetta come «assai nervosa».

 

Roglic e Ayuso dovranno mettere già davanti le loro squadre, mentre sentiranno sotto le ruote la salita di Gracen e di Surrel, due dentelli non innocui.

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