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IN POCO PIÙ DI UN MESE SONO SFUMATE SUPERCOPPA, COPPA ITALIA E L’EUROPA LEAGUE E ORA DE LAURENTIIS CHE FARA’ CON GATTUSO? IN CASO DI KO CON IL BENEVENTO, AURELIONE POTREBBE ESONERARE RINGHIO MA NON HA UN TRAGHETTATORE (MAZZARRI? BENITEZ?) - BARBANO (CORSPORT): “IL NAPOLI SI È ROTTO DI NUOVO. DUE ANNI SEMBRANO PASSATI INVANO” - ERA GIÀ CAPITATO CON ANCELOTTI. “IL RITORNO DELLA CRISI PESA COME UNA COAZIONE MALEDETTA. COME LA PROVA DI UN’INSORMONTABILE SOGLIA, SULLA QUALE SI SPEZZA OGNI PROGETTO” – VIDEO
Nella seconda parte della gara di ieri contro il Granada, scrive la Gazzetta dello Sport, il Napoli ha ritrovato in parte i suoi meccanismi e la profondità, complice l’ingresso in campo di Dries Mertens, anche se dopo il lungo stop per infortunio. La squadra di Gattuso è riuscita quasi a “rischiare l’impresa”, fermata anche “da un paio di importanti parate di Ruiz Silva”.
Il prossimo scoglio sarà il Benevento, in campionato. La rosea scrive che se non ci sarà un seguito a questi piccoli segnali di ripresa, il presidente De Laurentiis potrebbe decidere di cambiare allenatore. Ma resta sempre il solito nodo: un traghettatore disponibile non c’è.
“Domenica nel derby col Benevento bisogna dare un seguito a questi segnali di ripresa. Altrimenti De Laurentiis, sempre più chiuso nel suo mutismo, potrebbe decidere di cambiare manico, anche se non pare abbia pronta una soluzione da traghettatore”
BARBANO
Non ci si poteva aspettare tanto di più da un Napoli “decimato dagli infortuni, fiaccato dalla fatica e dalla depressione, privo di un’idea chiara di gioco”, scrive Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport, ma l’eliminazione dall’Europa League è figlia “anche dei limiti che l’angoscia e la stanchezza enfatizzano”.
In poco più di un mese sono sfumate Supercoppa, Coppa Italia ed Europa League e ora
“la solitudine di Gattuso è diventata un’emozione cosmica”.
Lo sguardo dell’allenatore dice “che tutta l’esperienza di trent’anni di calcio non basta a ricucire il buco da cui le ambizioni del Napoli sono uscite a una a una, perdendosi. Si è rotto, il Napoli. Di nuovo. E questo ritorno della crisi pesa come una coazione maledetta. Come la prova di un’insormontabile soglia, sulla quale si spezza ogni progetto”.
Era capitato anche con Ancelotti, oggi tocca a Gattuso.
“Due anni sembrano passati invano”.
C’è ancora la lotta per il quarto posto, “però, mai come in questo momento il destino del tecnico e quello della squadra sono avvoltolati nella stessa certezza che nessuno ha più nulla da perdere. Non c’è, come evidente, la fiducia del presidente. Né quella della piazza. Da oggi si va in campo senza il peso delle responsabilità, tutte disattese”.
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