salvatore settis

ORA UNA BUONA NOTIZIA C’È: LE SENTENZE SI COMMENTANO. ORA SI PUÒ DIRE – ANCHE SE NON SI È BERLUSCONIANI DOC O FASCIO-SALVINIANI -: COME SI PERMETTE QUEL GIUDICE DI GIUDICARMI? IO, IO, IO IL PIÙ TITOLATO, IL PIÙ ACCREDITATO, COME PUÒ UNO SPATARO QUALUNQUE…? IL RAGIONAMENTO DI SETTIS NON È DISSIMILE DA QUELLO DI BERLUSCONI. COME SI PUÒ DARE DELL’EVASORE A ME, DICEVA SILVIO, CHE SONO QUELLO CHE PAGA PIÙ TASSE NEL PAESE? COME SUI PUÒ DIRE DI AVER FATTO ACQUISTARE UN PAPIRO FALSO A ME, CHE SONO IL PAPIROLOGO PIÙ BRAVO DEL BIGONCIO, SCRIVE SETTIS SULLA PRIMA PAGINA DEL 'FATTO QUOTIDIANO'?

DAGOREPORT

SETTIS NAPOLITANO

Finalmente una buona notizia dagli Zagrebelsky del Paese, dai firmatari degli Appelli contro, dai difensori della “Costituzione più bella del mondo”… La bella notizia è questa: le sentenze si possono commentare, anzi, le commentano pure loro, anzi si ribellano addirittura alle sentenze. Sì, si possono commentare. E fa niente se per dare il via a questo nuovo atteggiamento, ora diventato democratico, ci voleva una sentenza contro uno di loro, Salvatore Settis.

 

salvatore settis

Ora si può dire – anche se non si è berlusconiani doc, fascio-salviniani, pentastellati -: come si permette quel giudice di giudicarmi? Io, io, io il più titolato, il più accreditato, come può uno Spataro qualunque…?  Il ragionamento di Settis non è dissimile da quello di Berlusconi. Come si può dare dell’evasore a me, diceva Silvio, che sono quello che paga più tasse nel Paese? Come sui può dire di aver fatto acquistare un papiro falso a me, che sono il papirologo più bravo del bigoncio, dice oggi Settis sulla prima pagina del Fatto Quotidiano?

il libro di salvatore settis sul papiro di artemidoro

 

Allora, cari Settis, Zagrebelski, Benigni, Se-non-ora-quando, caro Travaglio, barriera a difesa di tutti i giudici e di tutti i giudizi e che ora ospita sul “Fatto quotidiano” la ribellione di Settis contro il giudice Spataro: le sentenze si possono commentare sì o no? I giudici possono sbagliare sì o no? E devono entrare nel merito, non solo formale ma anche “materiale” di ciò che giudicano, sì o no?

 

Noi pensiamo di sì, servendosi dei periti – è vero. Ma riteniamo che un giudice, alfine, possa giudicare se un papiro possa essere falso, se un concorso universitario possa essere truccato… e non solo valutando la correttezza del procedimento, ma valutando se un volume di seicento pagine su una ricerca inedita può avere lo stesso punteggio di un articoletto scritto con o nella rivista del presidente di Commissione.

 

Si può dire “la valorizzazione del patrimonio del nostro Paese diventa una svendita dei nostri valori se cade in mano privata, un attentato alla Costituzione” (Settis, 23 agosto 2012) e poi curare le mostre per Prada?

 

salvatore settis (5)

Si può dire che sia “Giusta la sentenza contro le scuole private, è la vittoria della Costituzione sull’interpretazione” (Settis, 26 luglio 2015) e poi tenere corsi e convegni in università private? I nostri privati attentano alla Costituzione, ma se invece il privato è il Getty, e acquista opere dai tombaroli italiani illecitamente, questo va bene? 

 

Ma tutta l’ipocrisia è ormai alle spalle. Ora una buona notizia c’è: le sentenze si commentano. Anche se per gli Zagrebelski in Settis i giudici non devono entrare nel merito, se non formale, delle cose. Ma allora possiamo anche pensare che la Minetti volesse realmente prendersi cura di Ruby e che Berlusconi realmente pensasse che fosse la nipote di Mubarak. Così come è lecito pensare che Settis continui a ritenere il “Papiro di Artemidoro” autentico: lui è il massimo antichista, dice; ma anche Berlusconi è un grande esperto di figa.

 

salvatore settis con ciampi e il papiro di artemidoro

IL VERO PAPIRO E I FALSI ESPERTI

Salvatore Settis per il “Fatto quotidiano”

 

E poi dicono che la magistratura ha poco ascolto in Italia. È bastato che il procuratore Spataro diramasse alle agenzie una fatwa sul Papiro di Artemidoro perché i giornali italiani, senza eccezioni, celebrassero la chiusura del caso, la verità che trionfa, il crimine sgominato. Nemmeno uno si è chiesto se un magistrato abbia in proprio la competenza per pronunciarsi sull’autenticità di un reperto archeologico, ignorando la comunità scientifica di riferimento e dichiarando “inutile disporre una consulenza”.

 

papiro di artemidoro

Da Chiasso in su, tira un' altra aria: quando Luciano Canfora, apostolo della falsità del papiro, ha postato su papylist, la mailing list per i papirologi di tutto il mondo, un comunicato sulla "definitiva chiusura del caso" nelle stanze della Procura torinese, Andrea Jördens, presidente dell' Associazione internazionale papirologi, gli ha chiesto: "Ma che c' entra questo con la scienza?".Vediamo gli antefatti. Il Papiro di Artemidoro è un rotolo papiraceo emerso nel 1971 in mano al dott. Simonian (che ha venduto molti papiri alle università di Treviri, Heidelberg, e a Milano il famoso Posidippo).

luciano canfora sul papiro di artemidoro

 

Come spesso accade ai papiri, il luogo di rinvenimento non è noto: in Germania arrivò entro un ammasso di cartapesta. È un papiro singolare, per le dimensioni (è lungo due metri e mezzo), ma soprattutto perché oltre a cinque colonne di testo greco contiene una carta geografica e due serie di disegni, di animali e di figura umana. Seppi che era sul mercato verso il 1997, dopo i necessari accertamenti sull' autenticità e la liceità della vendita provai ad acquistarlo per il Getty Research Institute (Los Angeles), di cui ero allora direttore.

luciano canfora salvatore settis

 

Ma il prezzo richiesto era più alto di quanto disponevo in bilancio. Il grande paleografo Guglielmo Cavallo, a conoscenza del Papiro, mi mise in contatto con Claudio Gallazzi, papirologo dell' Università di Milano, e questi con Bärbel Kramer, papirologa a Heidelberg.

 

Anni dopo, convinto come ero e sono che un documento di tale importanza debba essere in una collezione pubblica, ne parlai con Giuliano Urbani, allora ministro dei Beni culturali, che ne suggerì l' acquisto alla Compagnia di San Paolo, perfezionato nel 2004. Prima dell' edizione critica (2008), il Papiro fu presentato in tre mostre, a Torino e poi ai Musei Egizi di Berlino e di Monaco. Un articolo di Canfora sul Corriere della Sera (15 settembre 2006) ne sostenne la falsità, e io gli risposi su Repubblica.

papiro di artemidoro 3

 

Da allora parte una controversia: da un lato gli studi scientifici, centinaia in tutto il mondo, dall' altro la campagna mediatica (quasi soltanto italiana). Canfora interviene sul tema con un' intensità (qualcosa come 10 libri, 6 fascicoli di una sua rivista e 40 articoli di giornale) con cui non saprei mai scendere in gara.

 

SETTIS BOSCHI LEOPOLDA

Questa campagna, fortunata nei media nostrani, non ha avuto successo nella letteratura scientifica: dei circa 200 studiosi che se ne sono occupati, se si escludono da un lato Canfora e il suo gruppo di lavoro, dall' altro gli editori del Papiro (me compreso) e collaboratori, la stragrande maggioranza si è espressa in favore dell' autenticità.

 

Per citare solo due grandissimi grecisti, Martin West ha definito "disingenuous" (in mala fede) l' argomentare di Canfora, e Wofgang Luppe ha scritto sull' autorevole rivista Gnomon che la genuinità del Papiro è fuori discussione. Molti aspetti del Papiro sono oggetto di dibattito scientifico: Giambattista D' Alessio ha dimostrato che i segmenti del rotolo vanno rimontati in un ordine diverso da quello del restauro eseguito a Milano; alcuni studiosi attribuiscono tutto il testo del Papiro ad Artemidoro di Efeso, altri ritengono che sia sua solo una parte. Temi specialistici, che non mettono in dubbio l' autenticità del Papiro e la sua datazione al I secolo d.C., confermata da analisi paleografiche, fisiche e chimiche.

papiro di artemidoro 2

Ma che cosa ha da dire il procuratore Spataro?

 

Il suo documento, che accusa di truffa Simonian fondandosi su un esposto di Canfora (2013), non è una "sentenza", come qualche giornale ha scritto, ma una richiesta di archiviazione (accolta dal Gip): invitiamo a leggerlo online sul fattoquotidiano.it. La struttura argomentativa è tutto un ragionare sulle colpe dell' accusato, per poi dire all' ultima pagina che il reato (se c' era) è caduto in prescrizione. Su 34 pagine, metà sono dedicate a divagazioni o a testimonianze su fatti che nulla hanno a che vedere con l' autenticità del Papiro.

 

TULLIO PERICOLI SALVATORE SETTIS

Fra i testimoni ascoltati, l' unico papirologo è Gallazzi, che ne riafferma l' autenticità. Ma in sede di conclusioni si assumono come inoppugnabili le asserzioni di Canfora (l' unico di cui si citino le opere), in quanto "sostiene motivatamente" la falsità. Spataro confessa di non aver esaminato le 700 pagine dell' edizione critica, bastandogli "alcune pagine, reperibili sul web, acquisite agli atti del procedimento"; né ha cognizione dell' abbondante bibliografia e degli argomenti degli studiosi che si sono pronunciati a favore dell' autenticità. Ricorda che i carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Roma raccomandarono di "nominare un consulente scientifico 'terzo'", ma ci rivela che lo ritenne inutile.

papiro di artemidoro 9

 

SALVATORE SETTIS E

Spataro proclama che la foto dell' ammasso papiraceo "è risultata un clamoroso falso", e che "tale conclusione non è più contestata", ma cita solo l' esperto di Canfora (il vicequestore Silio Bozzi) e ignora le confutazioni del grande filologo Jürgen Hammerstaedt e degli esperti di fotografia Paolo Morello e Hans Baumann. Sposa la tesi canforiana che il Papiro sarebbe l' opera di un falsario del sec. XIX , tal Simonidis, quando poi lo svedese Tommy Wasserman, che ha studiato i papiri notoriamente falsificati dal Simonidis, lo esclude espressamente.

 

papiro di artemidoro 1

Valorizza la testimonianza di Eleni Vassilika, già direttrice del Pelizaeus-Museum di Hildesheim, perché "fece emergere dei dubbi sull' autenticità di vari reperti lì allocati, che erano stati acquistati dal Simonian", ma tace che il tribunale tedesco si pronunciò a favore di Simonian, e la Vassilika fu allontanata dalla direzione del museo (Die Welt, 25 marzo 2004).

 

Spataro eredita poi da Canfora un approccio schizofrenico: sostiene che il Papiro è un falso, ma anche che l' Egitto dovrebbe rivendicarlo come autentico. Immagina che le illazioni di Canfora sugli inchiostri usati nel papiro siano confermate da "accertamenti tecnici recentemente disposti dal MiBAC", per poi riconoscere una pagina dopo che "tali analisi sono ancora in corso". E ignora i risultati delle analisi pubblicate da Pier Andrea Mandò e altri su riviste scientifiche internazionali, che vanno in direzione opposta a quanto asserito da Canfora.

papiro di artemidoro 10

 

È sulla base di questo zoppicante argomentare che Spataro si è convinto che ogni perizia è inutile, poiché "la certezza del fatto è abbondantemente provata, quanto meno sulla base di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti". Ma tali indizi erano davvero abbastanza per non consultare esperti, per ignorare la letteratura scientifica, per non ascoltare nemmeno Simonian, accusato di truffa? Ed era proprio inevitabile far scattare i termini della prescrizione, impedendo così al Simonian di poter chiedere una perizia di parte? Emettendo di fatto, al riparo della prescrizione, un giudizio di colpevolezza senza ascoltare pareri terzi?

 

papiro di artemidoro 4

Insomma, il documento Spataro non aggiunge nulla a quel che si sapeva sul Papiro, e adotta l' opinione di un solo studioso ignorando quasi tutta la bibliografia scientifica. Eppure è su questa base che molti hanno scritto sui giornali con vari gradi di stoltezza, fingendo di scambiare un pronunciamento di tal fatta per un meditato giudizio scientifico. Quanto al dottor Spataro, se con la sua dissertazione aspira a una laurea in papirologia, la sentenza è questa: bocciato.