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“I CONSIGLI SONO IMPORTANTI MA BISOGNA ANCHE RISPETTARE LE ASSEMBLEE CHE SONO STATE ELETTE DAI CITTADINI” – IL SINDACO DI BOLOGNA, MATTEO LEPORE, REPLICA A ROMANO PRODI, CHE AVEVA CRITICATO LA CITTADINANZA ONORARIA A FRANCESCA ALBANESE (“PERSEVERARE È DIABOLICO. ALBANESE PERSEVERA, IL COMUNE DI BOLOGNA NON FACCIA ALTRETTANTO”) - LEPORE MOSTRA I CANINI: "IN DEMOCRAZIA CI SONO PERSONE ELETTE, GIUSTO RISPETTARE LA LORO DISCUSSIONE” – CASINI LO FULMINA CON L'IRONIA: “CI SI AFFIDI AL RINVIO COME METODO DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI. PERCHÉ IN ITALIA NON C’È NIENTE DI PIÙ PERMANENTE DI UN RINVIO”
Francesco Rosano per il “Corriere della Sera” - Estratti
A Bologna ci sono sempre state alcune certezze immutabili. I tortellini rigorosamente in brodo, la Madonna di San Luca, i portici che «quando piove non ti bagni».
E il fatto che, quando parla Romano Prodi, il centrosinistra si muove in scia. Non stavolta, però. «Perseverare è diabolico. Albanese persevera, il Comune di Bologna non faccia altrettanto», ha detto il Professore al Corriere della Sera , caldeggiando la revoca della cittadinanza onoraria (votata a ottobre, ma non consegnata) alla relatrice Onu per i territori palestinesi,
dopo l’ennesima dichiarazione infelice di Francesca Albanese (gli assalti alla sede del La Stampa come «monito» ai giornalisti). Un suggerimento che il sindaco Matteo Lepore, ieri, ha rispedito cortesemente al mittente.
«Penso che i consigli siano importanti, però bisogna anche rispettare le assemblee che sono state elette dai cittadini», ha detto il primo cittadino bolognese, dribblando la moral suasion di Prodi.
Ultimo tassello, in realtà, di un maldipancia ben più diffuso nel Pd emiliano sul riconoscimento alla relatrice Onu, che ha visto scendere in campo eletti dem di ogni sensibilità: dall’europarlamentare Elisabetta Gualmini ai deputati Andrea De Maria e Virginio Merola, fino alla senatrice Sandra Zampa.
Nemmeno Prodi, stavolta, sembra però in grado di raddrizzare il timone. «Il Consiglio comunale sta facendo il suo percorso. In democrazia ci sono persone elette che decidono e portano avanti le discussioni, credo sia giusto rispettare la loro discussione», dice Lepore, lasciando la palla alla maggioranza che siede in Consiglio comunale.
Lunedì scorso, su indicazione del Pd, il centrosinistra si è chiuso a testuggine contro gli odg pro revoca del centrodestra. E allo stato, nonostante qualche malpancista, all’opposizione manca ancora una firma per presentare una delibera di revoca (che si schianterebbe comunque contro i numeri del Pd).
«Il tema centrale è la capacità del sindaco di ascoltare e farsi carico di tutte le sensibilità e dei suggerimenti che arrivano da diverse realtà della sua comunità politica», ha detto ieri la consigliera dem Cristina Ceretti, l’unica che (forse) potrebbe firmare una richiesta di revoca. Ma l’asse di ferro di Lepore con Coalizione civica, la lista di sinistra che ha proposto la cittadinanza onoraria ad Albanese, lascia prevedere che — al di là del rispetto per l’autonomia dell’Aula — il sindaco non ha nessuna intenzione di perorare la revoca di una cittadinanza onoraria che è già nei fatti, anche se nessuno scommette su una consegna a breve.
L’ironia dell’ex dc Pier Ferdinando Casini, unico senatore (indipendente) eletto dal Pd nella città rossa, colpisce affilata come sempre. «La cittadinanza onoraria ad Albanese è palesemente un errore, le sue idee sono divisive anche in una città di sinistra come Bologna», taglia corto Casini, che assolve però il sindaco Lepore: «L’errore l’ha fatto il Consiglio comunale.
Ora — ironizza l’eterno centrista a proposito della cerimonia di consegna — attingendo all’intelligenza democristiana ci si affidi al rinvio come metodo di risoluzione dei problemi. Perché in Italia non c’è niente di più permanente di un rinvio...».
lepore schlein
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ALBANESE LEPORE
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