“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Massimo Calandri per “la Repubblica”
Solo alcuni appunti copiati a mano dalla cartella clinica. Ma raccontavano nel dettaglio le condizioni disperate di Michael Schumacher. E soprattutto riportavano i giudizi espressi dai medici dell’ospedale di Grènoble, dove il pilota era rimasto ricoverato per quasi sei mesi prima del trasferimento alla clinica universitaria di Losanna.
Valutazioni così diverse dalle parole ottimiste pronunciate a metà giugno da Sabine Kehm, portavoce della famiglia del campione. Poi c’era anche la rivelazione su quel nome fasullo, però così avventuroso — Jeremy Martin — usato per coprire la vera identità del paziente durante il segretissimo trasporto dalla Francia alla Svizzera.
sebastian vettel michael schumacher
Sì, quegli appunti valevano un sacco di soldi. Il mese scorso l’uomo che li aveva presi di nascosto — un dipendente della Rega, azienda elvetica di aerosoccorso coinvolta in un primo tempo nel passaggio di Schumi da una struttura all’altra — li aveva offerti ad alcuni media: chiedeva 50.000 euro. L’altro giorno è stato arrestato dalla polizia svizzera, che sembra lo abbia individuato grazie ad alcune mail mandate ad una tivù tedesca. Ieri mattina gli agenti carcerari lo hanno trovato impiccato nella cella della prigione di Zurigo dov’era detenuto da meno di 24 ore, solo e formalmente guardato a vista: «Nessuna altra persona coinvolta nel caso», tagliano corto gli investigatori.
«Non ci saranno più buone notizie », diceva Gary Harstein, medico anestesista americano della Formula 1, commentando lo stato di salute del pilota, vittima il 29 dicembre di un banale e tragico incidente sulle nevi francesi di Meribel. Schumacher aveva affrontato un breve fuoripista quando gli si erano incrociati gli sci: portava il casco, ma l’impatto sulle rocce era stato terribile. Aveva perso coscienza arrivando all’ospedale. Pochi giorni dopo il più brutto compleanno della sua vita (45 anni), nel buio totale al quinto piano del centro neurochirugico.
SCHUMACHER E LA MOGLIE CORINNA NEL DUEMILATRE
I primi segni di risveglio in primavera: apre gli occhi, i familiari dicono che in qualche modo riesce a comunicare. Ma il percorso è ancora lunghissimo, ha perso tutto il tono muscolare (pesa 50 chili appena) e gli specialisti di Grénoble fanno capire che è meglio trasferirlo vicino a casa.
Al Chuv di Losanna arriva in gran segreto il 14 giugno. Ecco, è durante l’organizzazione del trasporto che qualcuno dà un’occhiata di troppo alla cartella clinica del fantomatico Jeremy Martin: all’inizio doveva viaggiare fino alla clinica svizzera a bordo di un elicottero, poi si preferisce usare un’ambulanza per mantenere un profilo basso. Ma nel frattempo il dipendente della Rega sfoglia le carte, scrive e scatta alcune fotografie.
SCHUMACHER CON LA MOGLIE CORINNA
La clinica di Losanna viene assediata per qualche giorno dai media di tutto il mondo: Schumacher è ospitato al decimo piano del centro di neuroscienze, presto inizierà una terapia in uno specialissimo spazio “verde” all’interno dell’ospedale, un giardino attrezzato per stimolare la sensibilità dei pazienti. Impossibile avere altre notizie. Quando l’attenzione scema un poco, l’uomo della Rega contatta un quotidiano ed una tivù tedesche, offrendo gli appuntishock. I media avvertono subito la polizia: nel muro di riserbo che da mesi circonda Schumacher c’è una piccola crepa, in corrispondenza di quel viaggio da Grénoble a Losanna. Dopo un mese di indagini, l’individuazione del sospetto che si è suicidato ieri: «Su di lui c’erano forti indizi », spiegano gli investigatori.
«Siamo molto scossi», dice Corinna, la moglie del pilota. E poi, sulla salute del marito: «Michael ha fatto un piccolo passo in avanti ». Un piccolo passo avanti. Altro non si riesce a sapere di questa storia. Oppure, non sono buone notizie.
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