DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Stefano Carina per “il Messaggero” - Estratti
Un punto in due partite. Come lo scorso anno quando il leit-motiv divenne poi «eh, ma per battere Salernitana e Verona lo puoi fare anche senza Lukaku». Stavolta c'è addirittura l'aggravante perché sia a Cagliari che contro l'Empoli il nuovo Romelu c'è (Dovbyk) e c'è pure il nuovo Dybala (Soulé) che però per far spazio all'originale, rimasto a Trigoria a dispetto dei santi, gioca relegato a sinistra.
Manca (anzi mancava) il terzino destro, è vero, e l'augurio è che Ghisolfi si riveli il nuovo Re Mida del mercato altrimenti aver atteso tre mesi (tralasciando gli ultimi 4 anni) e aver ripiegato a 4 giorni dal gong sul 25enne Abdulhamid, primo arabo a sbarcare in serie A, è qualcosa di difficilmente spiegabile. Come si capiscono poco tante altre cose della nuova Roma. De Rossi aveva chiesto come terzino destro Bellanova ma i 25 milioni che servivano per l'esterno granata sono stati dirottati dal ds francese a luglio per Le Fée (già fermo ai box per tre settimane) che per ammissione del tecnico, sabato scorso, non conosceva. Come non sapeva chi fossero Sangaré e Dahl.
E l'impressione è che il totale possa aumentare con il nuovo arrivato Abdulhamid. Quattro calciatori sui 6 arrivati: a dir poco un'anomalia. Come è anomalo quanto sta accadendo dopo aver ascoltato più volte le parole di Daniele sull'idea che aveva sulla costruzione della nuova squadra. Il tecnico chiedeva «gente di gamba, forte fisicamente».
Concetto reiterato nel post-gara contro l'Empoli: «Non ho bisogno di un centrocampista fisico, a me piacerebbe avere tanti giocatori fisici, il calcio di oggi è fisico. Nasco calciatore di un certo tipo, mi piacciono i giocatori tecnici, ma mi sto trasformando in un allenatore a cui piace la fisicità, il calcio sta andando in quella direzione».
Tra gli arrivi dal mercato ci sono invece Dahl (170 centimetri), Le Fée (173 centimetri) e il riscatto di Angeliño (169 centimetri). Manca quindi (almeno) un centrocampista con un passo e una fisicità diversa ma l'input che arriva da Trigoria è che prima andrà ceduto Abraham.
(...)
Perché per far giocare insieme Paulo (richiamato intanto in nazionale per le sfide con Cile e Colombia) e Soulé c'è/c'era bisogno di un centrocampo diverso e non la solita mediana monopasso. Un reparto che potesse supportare due funamboli che in fase difensiva però sono nulli o quasi. Due simil Kanté per intenderci o per restare a calciatori cercati dalla Roma in queste ore, due simil Koné o Soumaré. Una situazione che non agevola De Rossi che appare nervosissimo e in confusione.
Tatticamente e dialetticamente. Sabato nella conferenza della vigilia aveva detto: «A Paulo è difficile chiedere di giocare con i piedi sulla linea e anche a Soulé dobbiamo chiedere di cambiare qualcosa». Domenica a Dazn, ha cambiato versione: «Cosa ho chiesto a Dybala e Soulè? Di giocare ampi, bisognava chiudere sui loro quinti e ripartire.
Ma servono caratteristiche fisiche precise». Gira che ti rigira, si torna al punto di partenza.
ryan friedkin lina souloukou roberto gualtieri incontro in campidoglio sul nuovo stadio della roma
Daniele oggi è un uomo solo. Il tam-tam di confronti accesi con la Ceo Souloukou per la gestione e le tempistiche del mercato è ormai di pubblico dominio. Nonostante un paio di settimane fa abbia dribblato in conferenza stampa la domanda su un dirigente che possa affiancarlo e aiutarlo, si è preso sulle spalle il ruolo di ombrello mediatico che non gli compete.
Un po' quello che accadeva con Mourinho che, Daniele non si arrabbierà, aveva però una forza mediatica e un background da allenatore diverso dal suo. I problemi sono sempre gli stessi: se non parla lui, alla Roma non parla nessuno. Prima e dopo il giorno della gara, alla vigilia dei match di campionato e ora che verranno le coppe europee anche durante la settimana.
Ma soprattutto è chiamato a rispondere di tutto quando il meglio lo dà parlando di calcio e alcune tematiche sarebbero di competenza del presidente, del vice, della Ceo o del direttore sportivo. Ormai ha capito, suo malgrado, che l'idea che aveva in mente (4-3-3) e sulla quale ha lavorato nel ritiro di Burton Upon Trent (a proposito, ma Angeliño accentrato in costruzione e le due mezzali alte che fine hanno fatto?) non sarà attuabile, a meno di dolorose esclusioni che si porteranno dietro mugugni e malumori. «Dobbiamo resettare, avremo di nuovo le idee chiare presto», la speranza di DDR domenica. Il problema è che il campionato non è nemmeno iniziato e la Roma è già chiamata a rincorrere. Ad handicap, visto quello gli era stato promesso e (ancora) non è arrivato.
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