DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Monica Colombo per il “Corriere della Sera”
Fuori sarà anche primavera, ma sopra la Lega si scatenano tuoni e fulmini. L'abbassamento dei toni nell'assemblea di venerdì non sia fuorviante: l'effetto deflagrante della costituzione della Superlega e le mosse dei tre club scissionisti, Juventus, Inter e Milan, non sono state dimenticate dalla maggioranza dei presidenti. Così ieri undici società hanno preparato una lettera da inviare al presidente Paolo Dal Pino per chiedere la convocazione d'urgenza di una nuova assemblea. L'obiettivo è analizzare «i gravi fatti posti in essere» dalle tre società separatiste, «dai loro amministratori, e le relative conseguenze».
Si accusano i tre club di aver sviluppato il piano della Superlega «agendo di nascosto dalle altre associate e dai massimi organi istituzionali del nostro sport» causando «grave danno» alla Lega e al sistema del calcio italiano. Nella lettera, ispirata dalla Roma, e firmata anche da Benevento, Bologna, Cagliari, Crotone, Genoa, Parma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino si ricorda che i ribelli non hanno ancora formalmente comunicato il ritiro dal progetto, «con l'evidenza di un possibile ed inaccettabile riavvio della sua creazione». Fino a ieri sera i presidenti stavano raccogliendo le firme, oggi la lettera sarà inviata a Dal Pino.
La prima finalità dei club che l'hanno siglata è votare la sollevazione dall'incarico da consigliere federale di Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, e dal ruolo di consigliere di Lega di Paolo Scaroni, presidente del Milan. L'argomento era stato solo sfiorato nella riunione di venerdì, introdotto da Massimo Ferrero ma non approfondito a causa dell'ostracismo di Aurelio De Laurentiis e Joe Barone. Non è un caso che l'asse dei sette club, capeggiati da Juventus e Inter, in prima linea negli ultimi mesi per indirizzare la partita dei fondi e sfiduciare Dal Pino, resista: Lazio, Napoli, Verona, Fiorentina e Atalanta non si sono aggiunti come co-firmatari della lettera e stesso comportamento ha avuto l'Udinese.
Gli undici club sono peraltro gli stessi che con azioni individuali meditano di chiedere i danni ad Andrea Agnelli, considerato il principale colpevole della mancata chiusura dell'operazione con il consorzio dei fondi. Il clima è elettrico, Dal Pino venerdì ha confortato i tredici che lo sostengono ricordando loro di non essere disposto a lasciarsi intimidire.
Mai come in questo momento il ribaltamento degli equilibri in via Rosellini è un'ipotesi concreta. Intanto con cinque voti a favore e uno contrario (Giulini dei Cagliari), il Consiglio di Lega ha deliberato la data per il recupero di Lazio-Torino: si disputerà il 18 maggio, aspettando il verdetto del Collegio di Garanzia del Coni previsto il 13. La sfida, in calendario il 2 marzo, non si giocò dopo che l'Asl di Torino impedì ai granata, tra cui era scoppiato un focolaio, di partire per Roma. Il presidente Lotito nel ricorso ha chiesto il 3-0 a tavolino. Il Cagliari, invocando la regolarità del campionato, anche ieri ha spinto (invano) per il recupero al 29 aprile.
PAOLO DAL PINO agnelli marottaScaroni ANDREA AGNELLI E LA SUPER LEGA - MEME
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