DRESSED TO KILL - LA SVOLTA GLAM DELLE FIGLIE DI OBAMA: MALIA E SASHA SFOGGIANO DUE ABITINI DA 20MILA DOLLARI - KRISTEN SZE, CONDUTTRICE DEL TG DELL'ABC: “MAMME, LASCERESTE CHE LE VOSTRE RAGAZZINE INDOSSINO INDUMENTI COSÌ COSTOSI?”

MALIA SASHA OBAMA

Andrea Morigi per “Libero Quotidiano”

Era il debutto per la diciassettenne Malia e la quattordicenne Sasha Obama, le figlie del presidente degli Stati Uniti. Alla Casa Bianca ci abitano da sette anni, ma finora erano state escluse dalle cene ufficiali con i capi di Stato.

Stanche di essere mandate nella loro cameretta a vedere la tv, l' 11 marzo, in occasione della prima visita ufficiale del premier canadese Justin Trudeau, si sono prese la rivincita, sfoggiando entrambe un abito da sera dello stilista indiano-americano Naeem Khan.

La maggiore si è accontentata di un modello dal prezzo di 17.990 dollari (al cambio poco più di 16mila euro) della collezione pre-fall 2015, di seta a falde e senza spalline, ma tutto tempestato di cristalli, tanto da rendere superfluo ogni altro ornamento. Una semplice acconciatura, con i capelli sciolti, portati su una spalla, era sufficiente a farla notare, seduta accanto a Sandra Oh, l' attrice di Grey' s Anatomy.
 

barack obama con sasha e malia

Per la minore, si è badato ancora meno alle spese. È un pezzo più recente, proveniente dalla collezione resort 2016 da 19.990 dollari (circa 18mila euro). Ricami sfilati e bordature di pizzo, su un tessuto semitrasparente, con corpetto e gonna lunga, a cui era stato aggiunto un paio di orecchini con brillanti e un laccetto come collier.
 

Così riportano le cronache dalla Casa Bianca, senza fornire ulteriori indicazioni, ma ponendosi il quesito su chi abbia effettivamente pagato per l' outfit delle figlie di Barack Obama. La prima a interrogarsi è Kristen Sze, conduttrice del telegiornale della rete televisiva ABC da San Francisco: «Mamme, lascereste che le vostre ragazzine indossassero indumenti così costosi?», twitta giovedì scorso. La sommergono con una valanga di critiche, minacciano di spegnere la tv quando compare in video, fino a costringerla a scusarsi e a cancellare i messaggi incriminati.
 

Rimane ancora un particolare da chiarire: per la casa di mode che ha prodotto i due vestiti si tratta di una pubblicità gratuita. Quindi Khan potrebbe aver donato oppure dato in prestito le sue creazioni, ricavandone notorietà e, in prospettiva, anche un aumento di fatturato.
 

barack obama con sasha e malia

Tuttavia, secondo Johanna Rosholm, l' addetta stampa di Michelle Obama, la first lady paga di tasca sua per il proprio guardaroba, ma nelle occasioni ufficiali di significato storico o pubblico, come una visita di Stato, i suoi vestiti possono essere dati come un regalo da un designer e accettati a nome del governo degli Stati Uniti. Dopodiché vengono conservati negli Archivi Nazionali». Lo prevede un' apposita legge, che invece non si occupa specificamente delle mise delle figlie del presidente.
 

Se ne preoccupa direttamente Barack Obama, in un'intervista al settimanale Time, nel tentativo di proteggerle e distrarre un po' l' attenzione dell' opinione pubblica dal clamore della serata di gala e dalle critiche sull' ipocrisia della sinistra.
 

barack obama con sasha e malia

Fra un po', dopo otto anni vissuti alla Casa Bianca, tutta la famiglia tornerà in uno stato di relativa normalità. Le due adolescenti dovranno affrontare la dura vita quotidiana da donne e per giunta di colore.
 

«Quando sei il papà di due figlie lo noti di più», confida apprensivo il presidente, che sembra così giustificare le improvvise smanie di notorietà delle fanciulle. Avranno fatto un po' di capricci per l' abbigliamento, ma del resto come si poteva non accontentarle?

«Quando ero un ragazzino non me ne rendevo molto conto, o forse è anche una parte dell' enorme pressione a cui sono sottoposte le giovani per quanto riguarda l' apparire in un certo modo. Ed essere carine in un certo modo. E stai indossando i vestiti giusti? E i capelli sono pettinati nel modo giusto.

malia e sasha a milano

E quella pressione, penso sia stata storicamente sempre più forte sulle donne afroamericane che sulle altre. Ma questa è una parte e il peso di un modo più ampio in cui socializziamo e spingiamo le donne a dubitare costantemente di se stesse o a definirsi nei termini di un certo modo di apparire. Michelle e io stiamo sempre in guardia da questo punto di vista». Anche in America i figli so' piezz e core. E per ogni inconveniente c' è sempre una spiegazione: bimbe mie, il vostro disagio è colpa del razzismo.

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