FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Ci sono due partite dentro la stessa partita. Quella prestigiosa dell’Italia contro l’Inghilterra e quella di Antonio Conte con la sua città e il suo destino. A Torino l’allenatore azzurro ha scelto di vivere, ha raggiunto l’apice della carriera e lo Stadium è stato per tre anni intensi e felici il suo splendido fortino. «Entrare qui, andare nello spogliatoio e accarezzare l’erba del campo è stata un’emozione fortissima. Ho ricordi fantastici che resteranno indelebili».
Conte ha ritrovato un briciolo di quella serenità smarrita nell’umida e surreale vigilia in Bulgaria. I tifosi, in questi giorni concitati in cui il suo rapporto con la Juventus è precipitato ai minimi storici, lo hanno accolto bene e i timori di una contestazione si sono pian piano trasformati nella speranza che stasera ci siano applausi per l’uomo della rinascita bianconera. Ma l’attesa per quello che doveva essere un giorno speciale resta carica di tensione. Perché gli umori sono variabili. Quello dei tifosi e quello di Conte, che nella lunga vigilia in Bulgaria è stato vicino alla resa, pronto alle dimissioni, scoraggiato e affranto. «Di cattivi pensieri me ne sono venuti molti altri rispetto a quello», la conferma del disagio.
Ma adesso il c.t. sembra aver abbandonato l’idea di farsi da parte e Tavecchio si è rilassato. «Antonio sarà la nostra guida sino all’Europeo», assicurano in via Allegri. Difficile, con un uomo che vive tutto così intensamente, fare previsioni a lunga gittata. Di sicuro Conte è più disteso, annuncia persino la formazione, guarda al futuro e si concentra sulle difficoltà del processo di crescita, chiedendo collaborazione: «Vi faccio una preghiera: non bocciate i giovani.
C’è in atto un ricambio generazionale e serve pazienza. Prendiamo coscienza di chi siamo e pensiamo a lavorare. Cito Mennea: per raggiungere grandi sogni bisogna fare grande fatica». Ma su questo punto l’amarezza è forte e Conte non la nasconde: «A volte mi dicono che lavoro troppo. Per me dovrebbe essere la regola e invece scopro che è diventata un’eccezione. E allora non capisco…».
tavecchio con la coppola di pelle
I club, soprattutto la Juventus, lo vorrebbero selezionatore; lui pretende di essere allenatore anche in Nazionale. Conte è forse il migliore, ma al tempo stesso è ingombrante per un movimento che considera la Nazionale marginale e in certi momenti una fastidiosa appendice.
Allo Stadium tutto è pronto per l’Inghilterra che a Manaus ha alimentato le nostre speranze Mondiali, bruciate dalla Costa Rica. Oggi invece è solo una tappa per capire lo stato dell’arte e far crescere una squadra rinnovata per otto undicesimi rispetto alla Bulgaria: torna Buffon, debutta Valdifiori nel ruolo di Verratti che come regista non ha convinto il c.t., mentre in attacco tocca a Eder (alla prima da titolare) e Pellè.
la trimurti tavecchio macalli lotito
Sono previste quasi 35 mila anime sugli spalti (ieri sera i biglietti staccati erano 29.500), che non saranno gli abituali frequentatori dello Stadium. Serviranno a misurare la pressione tra Conte e il suo vecchio popolo. Restano, invece, intatte le tensioni tra la Federazione e la Juventus.
Lo stadio bianconero nelle mani della Figc si è rifatto l’abito e sono stati coperti gli scudetti, anche se in via Allegri parlano di personalizzazione dell’impianto. Il presidente Andrea Agnelli e il d.g. Giuseppe Marotta per evitare gli incontri di protocollo sono volati a Stoccolma all’assemblea dell’Eca, l’associazione europea dei club e torneranno soltanto per la partita. Le distanze restano incolmabili. Con Conte, ma soprattutto con Tavecchio e Lotito. A quando la prossima bufera?
tavecchio di centa foto mezzelani gmt021marchisioPallotta Agnelli lapo andrea agnelliANTONIO CONTE CON GLI OCCHIALI
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