TA-VECCHIO SCARPONE - IL NUMERO UNO DELLA FIGC CEDE ALLE PRESSIONI DI MALAGÒ E DEL GOVERNO E “DIMEZZA" LOTITO - MA SENZA IL SUO “SPONSOR” TAVECCHIO QUANTO DURERÀ?

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A.B. per il “Corriere della Sera”

 

Claudio Lotito non sarà più il padrone del calcio italiano. «Mi occuperò in prima persona delle riforme», ha sussurrato Carlo Tavecchio a Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e a Giovanni Malagò, presidente del Coni, durante il vertice a Palazzo Chigi.

 

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All’ora di cena, lontano da occhi indiscreti, il presidente della Federcalcio ha confermato la linea di condotta già studiata con i suoi più stretti collaboratori, con i consiglieri federali e con lo stesso Malagò per risolvere l’ultima grave crisi del pallone. Lotito dovrà fare un passo indietro.

 

Al prossimo Consiglio federale, in programma nell’ultima settimana di febbraio, il presidente della Lazio perderà la delega sulle riforme e tornerà ad essere un semplice consigliere. «Tavecchio ha illustrato lo scenario e le sue valutazioni, spiegando che nel prossimo Consiglio saranno discussi provvedimenti finalizzati a dare nuovo slancio al percorso di riforme già iniziato dalla Figc», si legge nel comunicato. 
 

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Il segnale tanto atteso è arrivato. Tavecchio è riconoscente a Lotito, il suo primo alleato, l’uomo che lo ha portato a vincere la battaglia per la poltrona di presidente della Federcalcio, ma dopo l’ultima tempesta ha capito che avrebbe dovuto prenderne le distanze.

 

Una scelta dolorosa ma inevitabile, condivisa dagli altri consiglieri, suggerita dallo stesso Malagò che ha ascoltato, soddisfatto, le confessioni di Tavecchio a Delrio. Il governo, preoccupato per le conseguenze dell’ultima crisi, è intervenuto nell’unico modo possibile, lavorando nell’ombra, favorendo la riconversione del presidente federale che, peraltro, aveva capito da solo cosa fare e come muoversi. 
 

tavecchio e lotito tavecchio e lotito

Lotito non è fuorigioco. Ma da qui in avanti si occuperà delle riforme come semplice consigliere della Lega di A. La mossa della Federcalcio è una risposta alle pressioni di governo e Coni, ma per adesso è più di forma che di sostanza. Il presidente della Lazio non si arrende e cercherà di rientrare dalla porta di servizio. Qualcosa però andava fatto.

 

La telefonata resa pubblica da Pino Iodice, le frasi sul Carpi, gli insulti ad Abodi e la crisi della Lega Pro hanno messo all’angolo Lotito, che dovrà anche fronteggiare la doppia inchiesta aperta da Palazzi: sugli insulti a Farina e sul contenuto della telefonata con Iodice. Gli anti lotitiani festeggiano. Ma la partita non è chiusa. Intanto però Tavecchio ha preso una strada precisa e dopo averla individuata (lunedi) l’ha ufficializzata. Il presidente accelera sulle riforme e si allontana dal suo vecchio sponsor. Durerà? 

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