“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Gianluca Oddenino per “la Stampa”
Al cuor non si comanda, soprattutto quando c’è da fare cassa. La Juve l’ha capito a proprie spese, perdendo prima Pirlo e ora Tevez senza poter incassare un euro dalla loro cessione. Il caso dell’Apache, però, è ancora più complesso. Perché i bianconeri l’avrebbero tenuto volentieri ancora un anno, ma alla fine ha vinto la voglia di tornare a giocare nella sua Buenos Aires.
Che non viene certificata solo dal comunicato ufficiale dei bianconeri («Lascia una città ed una squadra che lo hanno amato visceralmente per fare ritorno in Argentina ed indossare i colori del Boca, che ha sempre portato nel cuore»), ma anche dall’operazione imbastita dai due club per cercare di accontentare tutti in questo lungo passo d’addio.
Operazione complessa
Gli argentini senza spendere nulla si riprendono il loro idolo, presentato nella notte italiana nel delirio della Bombonera, mentre gli juventini non fanno minusvalenza e si garantiscono alcuni talenti con un affare unico nel suo genere. Perché Tevez viene virtualmente ceduto per 6,5 milioni di euro (pagabili il 15 dicembre 2016), ma di fatto la Juve paga 3,5 milioni per il prestito biennale del trequartista Guido Vadalà e sgancia 3 milioni di euro per avere l’opzione di acquisto sui tre giovani Betancur, Cristaldo e Cubas (un milione a testa).
Potenzialmente è un investimento ad alto costo, considerando l'età dei giocatori (18-19 anni), ma la Juve spera che da questa semina possa nascere un nuovo fenomeno. In ogni caso i costi dei riscatti, da esercitare eventualmente nel 2017, sono già stati fissati: 9,4 milioni per Vadalà, 9,4 per Bentacur, 8,2 per Cristaldo e 6,9 per Cubas. Tanti soldi, ma la somma dà praticamente la cifra spesa per il solo Dybala. Che oggi verrà presentato allo Stadium: più che un passaggio di consegne tra argentini, un’investitura.
L’Apache: «Lascio amici»
La Juve ha salutato il suo ex numero 10 in spagnolo («Muchas gracias, Carlitos»), lui ha ricambiato in italiano con un messaggio agli juventini. «Dal primo giorno in cui arrivai a Torino mi sono sentito come a casa - ha scritto Tevez via Twitter - e mi tornò la voglia di giocare a calcio. Lascio amici, compagni e un club che mi ha reso felice: grazie per tutte le battaglie, vinte e perse, ho imparato molto e sarete sempre nel mio cuore».
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