DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Stefano Scacchi per “La Stampa”
Nove anni per tornare a giocare insieme in Champions League, una sera per non abbandonare il palcoscenico al primo atto. Per Inter e Milan la terza partita del girone è già determinante dopo i primi 180 minuti senza vittorie, con appena un punto conquistato in due, quello dell'Inter con lo Shakhtar Donetsk a Kiev.
Un bilancio che stride con il blasone storico dell'unica città europea capace di sollevare la Coppa Campioni con due squadre diverse. L'Inter non ha ancora segnato: 0-1 col Real Madrid, 0-0 con lo Shakhtar. Un controsenso per la squadra di Simone Inzaghi che ha il migliore attacco della Serie A e in Europa è seconda solo all'Ajax per occasioni da gol create in campionato (fonte Cies, il centro studi sul calcio continentale).
Con lo Sheriff Tiraspol, a San Siro, i campioni d'Italia non possono più astenersi. I moldavi guidano il girone a punteggio pieno. Sono una curiosissima armata, formata da calciatori di mezzo mondo. Otto nazionalità diverse solo tra i titolari: Grecia, Colombia, Brasile, Perù, Ghana, Mali, Lussemburgo e un brasiliano con cittadinanza italiana, il 22enne Fernando Costanza. Mancherà uno dei punti di forza: il portiere Georgios Athanasiadis, determinane nel successo del Santiago Bernabeu, rimasto in Moldavia a causa di problemi fisici.
Ma non cambia lo spirito del club, incarnato dal presidente Victor Gusan, un personaggio militaresco che non va troppo per il sottile: nell'intervallo di una partita di campionato, chiusa in svantaggio, lanciò una granata con sicura sul pavimento dello spogliatoio, promettendo che l'avrebbe fatta esplodere davvero in caso di mancata rimonta.
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Episodi che rendono banali scaramucce le scene viste sabato sul prato dell'Olimpico dopo il gol del 2-1 laziale con Dimarco a terra. Inzaghi spera che i giocatori dell'Inter sappiano fare leva su quella delusione: «Ho visto delusione e inc, mi fa molto piacere, perché vuol dire che ho a che fare con grandi campioni. Ci vorranno cattiveria, aggressività e determinazione. Senza perdere le distanze perché lo Sheriff è pericoloso quando riparte».
Il Milan deve affrontare un avversario ancora più affamato: il Porto di Sergio Conceiçao, fermo a un punto, frutto del pareggio in trasferta con l'Atletico Madrid e della sconfitta in casa col Liverpool. All'Estadio do Dragão è uno spareggio. Stefano Pioli non recupera Rebic che si aggiunge a Maignan, Hernandez, Kessie, Diaz, Messias e Florenzi tra gli assenti (oltre a Castillejo fuori dalla lista Champions).
«Purtroppo la nostra classifica non rispecchia le prestazioni con Atletico e Liverpool, dove abbiamo capito che i dettagli fanno la differenza - dice Pioli - dobbiamo giocare in Europa con la stessa personalità mostrata in campionato». I rimpianti sono legati alla sconfitta interna con l'Atletico, condizionata dalle decisioni dell'arbitro Cakir. Ibrahimovic, che partirà dalla panchina, insegue un gol da record in Champions League, il primo segnato da un over 40. Milano ha bisogno dei suoi trascinatori per sorridere finalmente in Europa.
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