SACCHI DI RAZZISMO: “TROPPI NERI NELLE GIOVANILI” - LE PAROLE DELL’EX CT SCATENANO UN PANDEMONIO, RAIOLA: "TROPPI IGNORANTI AL POTERE, PER QUESTO IL CALCIO ITALIANO È NELLA MERDA" - L’EX CENTRAVANTI INGLESE LINEKER: "TROPPI RAZZISTI NEL CALCIO ITALIANO"

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Paolo Gallori per "repubblica.it"

 

"Non sono certo razzista e la mia storia di allenatore lo dimostra. A partire da Rijkaard, ma a guardare il Torneo di Viareggio mi viene da dire che ci sono troppi giocatori di colore, anche nelle squadre Primavera". La premessa ("non sono razzista") e l'esempio portato a supporto (Rijkaard, con Gullit uno dei campioni neri del più grande Milan di sempre) non sono bastati a tenere Arrigo Sacchi al riparo dalle critiche feroci piovutegli addosso da altri nomi di rilevanza mondiale del calcio.

 

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Tutto per quel giudizio, espresso quasi a caldo a Montecatini Terme (Pistoia), per la consegna dei premi Maestrelli, dopo la vittoria dell'Inter al Torneo di Viareggio, un 2-1 al Verona siglato quasi al 90' proprio da un giocatore nero, Gyamfi. Il tecnico ha provato a spiegare che il suo monito era indirizzato alla presenza in generale di troppi stranieri nel movimento italiano, tanto è vero che aveva poi aggiunto: "L'Italia non ha dignità, non ha orgoglio: non è possibile vedere squadre con 15 stranieri". Ma ormai le prime parole e il giudizio tagliente dell'allenatore italiano più apprezzato a livello internazionale per il contributo di idee e spettacolo offerto al calcio moderno avevano fatto il giro del mondo.

 

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Le repliche più piccate sono giunte dal Regno Unito. Una vecchia gloria di grande carisma come Gary Lineker, ex centravanti inglese, stella del Barcellona e capocannoniere ai Mondiali di Messico 86, è andato dritto sull'obiettivo con un tweet. Poche parole, ma durissime: "Nel calcio italiano ci sono troppi razzisti".

 

Mino RaiolaMino Raiola

Una condanna senza appello, allargata all'intero pallone tricolore. Su cui si è innestato l'intervento di Mino Raiola, l'agente di un giocatore che raccoglie in sé tutta la vicenda, Italia e Inghiterra comprese: Mario Balotelli. "Nel calcio italiano ci sono troppi ignoranti in posizioni di potere, per questo siamo nella merda (shit, letteralmente). Mi vergogno di essere italiano quando sento Sacchi fare simili dichiarazioni. Bella figura", le parole dell'agente.

 

Che poi ha ricollegato proprio il razzismo tra le cause che relegano il calcio italiano in una fase critica, a livello di immagine e di risultati sportivi, a cominciare dalla nazionale e dagli ultimi due Mondiali falliti miseramente. Con Balotelli che in Brasile, preso di mira per le sue deludenti prestazioni, non ha trovato di meglio che rimarcare con uno sfogo su Instagram il suo essere "italiano" in risposta a giudizi in qualche modo viziati dal pregiudizio razziale, che nei momenti bui della squadra è venuto inesorabilmente a galla.

gary linekergary lineker

 

"O forse, come dite voi, non sono Italiano - scriveva Balotelli -. Gli africani non scaricherebbero mai un loro 'fratello'. Mai. In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti. Vergogna non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più. Vergognose sono queste cose. Italiani veri!".

 

Sacchi parla dei troppi stranieri ma, rileva Raiola, "in questo mondo non esistono stranieri, solo persone. Lo sport dovrebbe aprire le porte a chiunque e giochi il migliore. Per questo il calcio italiano è nella merda". 

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