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PAPA BERGOGLIO - DOCUMENTO SU PELL
VATICAN REPORT
Domani inizia la Quaresima e chissà se tra i “peccatucci” di cui pentirsi, il Papa penserà anche alla nomina a prefetto della Segreteria per l’economia del cardinale George Pell.
L’australiano Pell è completamente in balia del maltese Joseph Zhara e del presidente dello Ior Jean Baptiste De Franssù.
I due laici tengono sotto controllo il forziere della Santa Sede e non amano interferenze. La loro presenza al Concistoro, però, ha indispettito la maggioranza dei cardinali che sta per rivolgersi al decano del collegio cardinalizio Angelo Scola per lamentare l’abuso di potere del tandem Zhara-De Franssù.
In Vaticano, poi, è in corso uno scontro tra il cardinale Pell e il segretario di Stato, Pietro Parolin. Il “cerchio magico” di Pell vorrebbe eliminare il controllo dei cardinali sui vari dicasteri economici per fare della Segreteria dell’economia il centro di comando assoluto, slegato da ogni controllo.
Bergoglio, avendo fiutato l’aria che tira, vorrebbe creare un organo di controllo terzo che vigili sui gestori delle finanze vaticane. Ipotesi questa che, ovviamente, non fa impazzire il cardinale australiano, che preferirebbe poteri assoluti, almeno fin quando le sue controversie giuridiche (è imputato per pedofilia in terra australiana) non si avvieranno alla conclusione.
George Pell deve ancora saldare agli avvocati che lo hanno seguito in questi anni, un paio di milioni di euro di parcelle. Bergoglio è combattuto: non sa se dare fiducia a una persona da lui nominata solo un anno fa o ammettere di essere stato troppo frettoloso e quindi metterla “sotto tutela”. Se così fosse, Monsignor Vallejo - l’unico di cui si fida ciecamente il Papa - potrebbe essere spedito ad “assistere” il cardinale australiano. Una nomina che andrebbe di traverso sia a Joseph Zhara che a De Franssù che non amano il prelato spagnolo per la sua intransigenza.
Ciò che affligge di più il Pontefice, però, è un altro sospetto. Quello che lo spinge a credere che l’opacità della finanza vaticana non sia stata affatto superata e che nulla sia cambiato rispetto all’era Bertone…
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