DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1. UNA VITTORIA DI MAX PIÙ CHE DEI GIOCATORI
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
Non è più una partita a favore della Juve, è un' intera fase di campionato a raccontare una diversità. In quattro partite la Juve ha preso 5 punti al Napoli, tantissimi per essere così vicini al termine.
Soprattutto se il Napoli dà segni di stanchezza. La Juve non gioca mai benissimo, ieri per un' ora il Milan è stato all' altezza, ma è davvero poco prevedibile.
Segna il gol decisivo Cuadrado appena al suo rientro, definisce il risultato Khedira, uno di quelli in difficoltà nella piccola ragnatela del Milan. C' è adesso una differenza aritmetica che si aggiunge a una differenza tecnica. La Juve ha più possibilità di ribaltare la partita, ha più soluzioni.
Continua a non esserci una qualità di gioco all' altezza dei risultati, il Milan per molto tempo l' ha messa in difficoltà con la sua facilità di tenere la palla in modo costruttivo, ma se alla fine i risultati sono sempre a favore vuol dire che il merito è evidente. La Juve di ieri è stata insistente, soprattutto nel secondo tempo. Nel suo modo poco aggraziato, un po' stanco, ma continuo.
Questa è la squadra che al tempo di Pasqua ha davvero qualcosa in più. Non è il momento di essere perfetti, è il momento in cui cercare la partita con forza, costanza, fino a prendersi un gol ormai improbabile, fino a rendere rotonda una distanza indefinita dall' avversario. Il Milan ha giocato in modo logico, la vecchia armonia mandata a memoria, una specie di lezione ripetuta a tavolino anche se non supportata dalla classe.
Ma è la varietà della Juve che giustifica alla fine anche la sua pigrizia, il suo andare lento, inospitale, a volte poco congruo. La Juve si basta. E quando arriva il risultato riesci a vedere la partita con tutto un altro teorema. La vittoria sul Milan, per come è stata raggiunta e per la qualità dell' avversario, porta la Juve a un vantaggio molto diverso da quello di due giornate fa.
Ora c' è una costruzione forse inadatta (la Juve dovrà comunque rifondarsi) ma così insistente da non avere avversari.
2. LE INTUIZIONI DI ALLEGRI E IL LOGORIO DEL NAPOLI
Gianni Mura per La Repubblica
Altri due mattoncini: il Milan non ferma la corsa della Juve, ci prova ma non ci riesce. Il Napoli scivola a -4. È vero che le squadre di Sarri migliorano nel finale, ma ieri il Napoli non è sembrato irresistibile. Il 3-1 è pesante per il Milan, vicino al vantaggio (traversa di Çalhanoglu) e messo in campo da Gattuso con la consapevolezza di chi è più povero.
Juve subito avanti, e nemmeno si scompone per il pari che sembra segno del destino: inzuccata del fischiatissimo Bonucci, che s' infila tra gli altri due della Bbc (Barzagli e Chiellini). Il Milan attacca, la Juve arretra, ma Allegri nell' intervallo decide che bisogna vincere. Fa cambi in questa direzione (Douglas Costa per Lichtsteiner, poi Cuadrado per Matuidi) e la squadra lo segue come un cavallo il cavaliere. In spazi più larghi emerge Khedira, che a molti non piace per l' apparente lentezza ma sa come si gioca a calcio: un assist per la testa di Cuadrado, più il gol che arrotonda e inzucchera.
Il Napoli è in una fase d' appannamento. Vincere sul campo del Sassuolo non è gli mai stato facile, ma solo questo bisognava fare per mettere pressione alla Juve, che avrebbe giocato pensando al Real. Un incrocio del destino, il Napoli non era pronto. Che faticasse a segnare s' era capito dallo 0-0 con l' Inter, dall' 1-0 sofferto col Genoa (gol di Albiol, un difensore) ed ecco l' altrettanto sofferto pari di ieri: spreca molto con Insigne, ringrazia l' autogol di Rogerio, non ha fortuna sulla traversa di Milik, gli mancano velocità e precisione. Un fantasma Mertens, meglio con Milik.
Di sfuggita: quanto sia importante Hamsik per cucire e dare senso alla manovra si nota quando è in panchina. Il Sassuolo fa la sua figura. Il gol è di Politano, invano inseguito dal Napoli sul mercato d' inverno. Farà un affarone anche prendendolo a luglio. Dietro, anche la Roma è costretta a rincorrere il Bologna e a togliere Dzeko dalla panchina. Anche qui molti errori e l' impressione d' una squadra che ha bisogno di rifiatare. Con un' attenuante che si chiama Barcellona. Passa un pomeriggio tranquillo l' Inter. Come Spalletti s' augurava, dopo una settimana burrascosa. Non passa un minuto e Icardi ha già segnato.
Sampaoli potrà farne a meno, l' Inter no. Di Icardi e dell' intesa Perisic-Icardi. La Lazio va di goleada, ma è un 6-2 da prendere con le molle. Il Benevento è in 10 dai primi minuti, ma passa più di un' ora per raddrizzare il risultato.
Immobile è tornato in versione campionato. Luis Alberto distribuisce assist in quantità.
La corsa alla Champions resta viva.
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