DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
"La Liga tiene un problema. No es una persona que le grita 'mono', es un estadio que insulta a un jugador por racismo". #LaCasadelFútbol #LaLiga pic.twitter.com/MkccCbT6jh
— Fútbol en Movistar Plus+ (@MovistarFutbol) May 21, 2023
Estratto dell’articolo di Filippo Maria Ricci per gazzetta.it
Intristito, e infuriato, Carlo Ancelotti. Valencia-Real Madrid come previsto sta portando con sé enormi polemiche per quanto successo con Vinicius, insultato, arrabbiato ed espulso. In tv e in conferenza stampa l’allenatore del Real Madrid è stato chiaro, e ha parlato con toni durissimi: “Se a un giocatore gridano ‘Scimmia’ e un allenatore deve pensare di sostituirlo c’è qualcosa che non va nella Liga. La Liga ha un problema. Contro il razzismo bisogna fermare le partite. Qui c’è uno stadio che grida ‘Scimmia’ e la partita va fermata. È ciò che ho detto all’arbitro. Lui mi ha risposto che bisogna attivare un protocollo, ma quale protocollo... Non ci sono però. Uno stadio al completo ha proferito insulti razzisti. Però non succederà niente, perché non succede mai niente”.
“No, non voglio parlare di calcio. Non si può giocare a calcio così - ha continuato -, questa è una cosa troppo grave: hanno tirato un pallone in campo mentre attaccavamo, hanno insultato tutto il tempo Vinicius, e alla fine hanno espulso lui. Di cosa stiamo parlando? Siamo nel 2023, non può esserci il razzismo, dobbiamo andare a casa. Ripeto, bisogna fermare la partita, non si può continuare a giocare, è impossibile. Ho detto all’arbitro che l’avrei tolto, mi ha detto di no, che avrebbe attivato il protocollo. Sono molto triste, non avevo mai pensato di cambiare un giocatore perché lo stanno insultando. Vinicius l’unica cosa che vuol fare è giocare a calcio. Non è arrabbiato, è triste. La partita andava fermata perché non era una persona che è impazzita, è stato tutto uno stadio ad impazzire”.
(...)
DURISSIMO VINICIUS — Poi ha preso la parola Vinicius, che ha pubblicato un post durissimo sulle sue seguite reti sociali: “Non è stata la prima volta, né la seconda, né la terza. Il razzismo è normale in Liga. La competizione lo considera normale, la Federazione anche e gli avversari lo incentivano. Mi dispiace molto. Il campionato che è stato di Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi oggi è dei razzisti. Una bella nazione, che mi ha accolto e che amo, ma che ha accettato di esportare nel mondo l’immagine di un Paese razzista. Mi dispiace per gli spagnoli che non saranno d’accordo ma oggi in Brasile la Spagna è conosciuta come un Paese di razzisti. E purtroppo per tutto ciò che succede ogni settimana non so come difenderla. Io sono d’accordo. Ma io sono forte e lotterò fino alla fine contro i razzisti. Anche se lontano da qui”.
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