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L'EFFETTO WOKE NELL'ARTE: AL CENTRO DEL VILLAGGIO CI SONO GLI ARTISTI NERI – LA ROYAL ACADEMY DI LONDRA DEDICA UNA MOSTRA AL PITTORE AMERICANO KERRY JAMES MARSHALL, CHE NELLE SUE OPERE RACCONTA LA CULTURA E LA VITA QUOTIDIANO DEGLI AFRO-AMERICANI – ANTONIO RIELLO: “MARSHALL È UNO SPECIALISTA DELL'USO DEL COLORE NERO. NE USA UNA VARIETÀ IMPRESSIONANTE. LA PELLE AFRO-AMERICANA VIENE CELEBRATA IN MANIERA QUASI SIMBOLICA CON INTENSI E CARATTERISTICI TONI DI NERO EBANO. MARSHALL È IMPEGNATO IN PRIMA LINEA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE NEGLI USA (FA PARTE DEL MOVIMENTO "BLACK LIVES MATTER"). E IL SUO LAVORO È ASSAI BEN INSERITO NEL MERCATO DELL'ARTE CONTEMPORANEA, GESTITO DA SUPER-GALLERIE…”

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Antonio Riello per Dagospia

 

kerry james marshall vignettes

La vita di ogni giorno degli afro-americani. Cultura popolare. Frammenti autentici. Un reportage pittorico intriso di orgoglio e fragilità. Per iniziare, Kerry James Marshall (nato nel1955 a Birmingham, Alabama) fa proprio questo. E' in realtà un pittore colto e con una significativa conoscenza della Storia dell'Arte. Ma sa fingere benissimo e alla fine produce una pittura, solo in apparenza, popolare e intuitiva: è insomma riconducibile a uno stile "finto vernacolare".

 

La sua di fatto è una tecnica sapiente, sofisticata e attentamente costruita che serve per miscelare a puntino ordinarie situazioni domestiche con vere e proprie epopee etniche.

 

Marshall è da sempre impegnato in prima linea contro la discriminazione razziale negli Stati Uniti (fa parte del movimento "Black Lives Matter").  Il suo lavoro d'altra parte è assai ben inserito nel mercato dell'Arte Contemporanea, gestito da super-gallerie come David Zwirner e Jack Shainman.

 

kerry james marshall foto di kendall karmanian

La Royal Academy gli dedica una ricca antologica curata da Mark Godfrey, Adrian Locke, Rose Tompson e Nikita Sena Quarshie.

Un primo spazio della rassegna ("The Academy") raccoglie le opere piu' museali, tradizionalmente legate a un ambiente di pose e tecniche accademiche.

 

I rimandi alla Storia dell'Arte occidentale sono numerosi e spaziano da Duccio di Boninsegna a Ben Shahn. La sala "Invisible Man" (il titolo deriva da un romanzo del 1952 di Ralph Ellison) fa riferimento agli anni giovanili passati a Los Angeles e in particolare ad una serie di opere dove non manca una certa dose di amara ironia.

 

Il corpo nero dipinto su uno sfondo molto scuro è il tipico lavoro di questa fase (l'invisibilità appunto). Marshall è uno specialista dell'uso del colore nero. Ne usa una varietà impressionante. La pelle afro-americana viene celebrata in maniera quasi simbolica con intensi e caratteristici toni di nero ebano.

 

kerry james marshall 10

"The Painting of Modern Life" riflette l'epoca in cui Marshall era a Chicago. L'idea, mutuata in qualche modo dai quadri di Seurat, è di ritrarre scene di "Vita Moderna": ragazzini che giocano, fidanzati che ballano, famiglie che fanno il pic nic nel parco. In particolare l'opera "De Style" (1993) è una pietra miliare della sua produzione: rilegge la tipica immagine popolare del parrucchiere  in chiave afro-americana. Ci sono comunque dediche a famosi quadri storici, uno di questi è "The Ambassadors" di Hans Holbein (custodito alla National Gallery di Londra).

 

Una sala è dedicata al cosiddetto "Middle Passage": la traversata dell'Atlantico delle navi che trasportavano gli schiavi dall'Africa alle coste americane. Il mare e il viaggio come elementi traumatici per eccellenza dell'anima afro-americana. La memoria collettiva di un'epica esperienza che definisce il sentire di un'etnia.

 

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La stanza del "Pantheon" è da parte sua una esplicita dedica ad alcune figure fondamentali della Storia della sua comunità. Uno degli eroi celebrati è il leader della Black Panther di Chicago, Fred Hampton (assassinato nel 1969).

 

"Vignettes" tratta temi più leggeri con pose tratte dalle pitture Rococo di Watteau e Fragonard. Scene di feste, balli e relax. “Souvenirs” raccoglie invece quattro grandi dipinti originariamente realizzati per le case degli amici dell'artista. Uno è dedicato alla figura di Martin Luther King. Sono tutti caratterizzati dalla presenza di figure femminili alate: angeli domestici di vario tipo. La Royal Academy mette queste quattro opere assieme nello stesso luogo per la prima volta.

 

kerry james marshall (9)

La sala "Africa Revisited" è invece un omaggio diretto all'ancestrale Continente Nero. Molto interessante la serie dei cosiddetti "White Queen": polemici (ma anche divertenti) dipinti dove appaiono scene di matrimoni tra un marito nero e una moglie bianca.

 

C'è poi l'installazione che Marshall aveva presentato alla Biennale di Venezia nel 2003: "Wake". E vicino è appeso un grande dipinto: "Gulf Stream". Siamo davanti ad un altro atto reverenziale verso la maledetta tratta degli schiavi e le sue disgraziate logistiche: navi, battelli, catene, naufragi e naufraghi sbranati dagli squali.

 

L'ultima parte, "Red Black Green", riguarda la bandiera dell'UNIA (Universal Negro Improvement  Association) a cui l'artista è affiliato. I colori del vessillo - appunto Rosso, Nero e Verde - sono il leitmotiv che collega lavori abbastanza diversi. Storia, Politica, erotismo qui si intrecciano in inediti cocktail di immagini.

Mostra solida, equilibrata e molto ben curata: una pittura di grandissima qualità che accompagna un convinto attivismo politico.    

 

kerry james marshall (3)

KERRY JAMES MARSHALL: THE HISTORIES

Royal Academy,

Burlington House, Piccadilly, Londra W1S 3ET

fino al 18 Geannaio 2026

                                                                                    

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