DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Andrea Sorrentino per “la Repubblica”
Con l’arrivo di Arturo Vidal il Bayern è un po’ più latino, come piace a Pep Guardiola. E come dispiace moltissimo a un gruppo di tifosi bavaresi sempre più nutrito, e che di recente si è fatto sentire.
A un sacco di gente a Monaco non convince il processo di ispanizzazione che il Pep sta portando avanti, così giorni fa, davanti al centro di allenamento del Bayern, è comparso uno striscione, caratteri maiuscoli e inquietanti: «Pep e il suo schiavo KHR stanno distruggendo la nostra identità ». Lo schiavo in questione sarebbe Karl Heinz Rummenigge, presidente vicinissimo al tecnico, visto che fu lui a suggerirne l’ingaggio alla fine del 2012.
Lo striscione segue i fischi, nitidissimi, ascoltati durante la presentazione della squadra al pubblico, alcuni giorni fa all’Allianz Arena: quando Rummenigge ha annunciato l’addio a Schweinsteiger, ceduto al Manchester United, una parte del pubblico ha fischiato, perché “Schweini” era un idolo e una bandiera del club.
Anche se quando si parla di “distruggere un’identità” si intravede sempre in controluce qualche ideuzza di protezione della specie, è indubbio che con Guardiola al Bayern gli spagnoli, o i latini, siano aumentati in modo esponenzia-le: oltre al tecnico e ai suoi quattro uomini dello staff (Estiarte, Torrent, Buenaventura e Planchart), in organico ci sono Thiago Alcantara, Xabi Alonso e Bernat, cui si aggiunge Vidal. Una mezza rivoluzione che non va giù ai bavaresi duri e puri, infastiditi dalla piega che hanno preso gli eventi.
Guardiola ora viene anche perseguitato dalla “foto maledetta”, come la chiamano già. È un suo scatto poco dopo essere stato ingaggiato dal Bayern, estate del 2013. Pep è nello spogliatoio, in piedi, e alle sue spalle ci sono sei armadietti, che appartengono ai seguenti giocatori: Gomez, Pizarro, Mandzukic, Shaqiri, Kroos e Schweinsteiger.
Tutti e sei, a vario titolo e in varie fasi, amatissimi dai tifosi dell’Allianz Arena. E proprio loro sei, uno dopo l’altro, sono venuti via dal Bayern in questi due anni. Pep non fa mai nulla per caso, o forse stavolta è stato sfortunatissimo.
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