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Sgarbi alla mostra dell'Eur: ''Ma quale governo tecnico!'' (di F.Fredella)
Sgarbi: ''l'Eur e l'ultimo esempio di architettura italiana. E il fascismo...''
Video di Francesco Fredella
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
vittorio sgarbi diacetti francesco fredella
Roberto Diacetti, presidente di Eur spa, accoglie gli ospiti con un'aria sanamente compiaciuta, perché nel giro di due settimane non è da tutti portare il Gran Premio di Formula E, e subito dopo una mostra che celebra gli 80 anni di un quartiere che Roma tende a ignorare.
A Vittorio Sgarbi domandano naturalmente notizie della telenovela del governo fantasma:
“Ma quale governo tecnico...Non si può fare nessun governo tecnico con Salvini e Di Mai, come lo chiamo io. Si deve tornare a votare al più presto, il più presto possibile, magari non in estate come io mi augurerei, ma almeno in ottobre”. Di perdere così presto il suo seggio in Parlamento almeno lui non sembra preoccupato.
vittorio sgarbi diacetti bergamo
Ma oggi il protagonista e’ l’Eur. Si può una volta per tutte eliminare la damnatio che perseguita uno dei quartieri più belli del mondo e lo relega incredibilmente a periferia di Roma, quando nei libri di storia dell'architettura è considerato un gioiello insuperato? Si può utilizzarne la modernità, la praticità, godersi la civiltà e l'armonia che quelle forme suggeriscono? Quanto disperato bisogno ne avrebbe una città sempre più asfittica nel suo centro storico. E quanto bene farebbe superare il pregiudizio.
Come dice Sgarbi inaugurando la mostra “ Ottanta anni di Eur”, il fascismo va visto come un chiaroscuro, non come un unico buio. L’Eur è stato una grande idea ed una grande realizzazione, e’ ordine, civiltà, armonia. L'Italia democratica non è stata in grado di fare altrettanto, Roma tantomeno, citta’ di sacco e cieco arricchimento, con l'eccezione, ricorda Sgarbi, dello sforzo per la cultura fatto da Rutelli sindaco.
sgarbi diacetti fredella alla mostra sull eur
Come al solito Sgarbi tira dritto in porta e con poche frasi liquida l'atteggiamento, questo si’ oscurantista, di chi progetterebbe addirittura di abbattere con la ruspa costruzioni straordinarie di un periodo che nessuno intende elogiare in toto, ma che in architettura segno’ meraviglie mai riconosciute completamente proprio per il pregiudizio politico.
Oggi Eur spa si prova a realizzare le iniziative per le quali il quartiere fu costruito in occasione dell'Esposizione Universale del 1942, che la guerra si incarico’ di cancellare. Ovvero mostre, spazi verdi, spazi per concerti e divertimento, competizioni sportive che si mescolano ad uffici e congressi, con l'intento preciso di rianimare la capitale e con l'ambizione di realizzare una City in concorrenza con Milano.
Nel 2015 l'Eur aveva rischiato il fallimento, usci’ dal concordato con un patrimonio immobiliare ridotto: 4 edifici e la Nuvola, progettata da Massimiliano Fuksas, da completare e lanciare sul mercato internazionale. Oggi sembra avercela fatta, con il tandem Diacetti Presidente e Pazzali Ad alla guida di Eur spa.
Ripianati i debiti e completata la Nuvola e il Luneur, il parco di divertimenti che e’un vero patrimonio del tempo libero, e che i romani erano certi di aver perduto, due settimane fa Diacetti è riuscito nel compito di ospitare all'Eur il primo Gran Premio elettrico d’Italia, che e’ anche il primo grande evento internazionale di Roma dal rifiuto della candidatura olimpica.
50 paesi in diretta internazionale con un audience di 20 milioni di spettatori hanno inviato al mondo l’immagine di una Capitale bella.
E questa mattina nuovo appuntamento per inaugurare la mostra “Ottant’anni di EUR. Visioni Differenti. Archivio Centrale dello Stato e Carlo D’Orta”, che sarà aperta gratuitamente al pubblico dal 4 fino al 31 maggio.
A presentare la mostra c'erano i promotori, il presidente di Eur Spa Roberto Diacetti e il soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato Eugenio Lo Sardo, con Vittorio Sgarbi, con il Vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, il presidente dell’Inail Massimo De Felice il fotografo Carlo D’Orta.
Ospiti vip in quantita’,dal Dg di Inail Lucibello, ai vertici di Zetema, al Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.
La mostra è bella e va vista, racconta l’evoluzione architettonica dell’Eur dal 1938 ad oggi, che è anche l’evoluzione di un quartiere.
Dice Diacetti: ” Un quartiere già nato nel futuro nel 1931 e in cui oggi c’è tutto, il business, gli spazi patrimoniali e congressuali, il leisure e l'intrattenimento. E poi il Palasport, il Luneur e il recente Gran Premio di Formula E ne fanno un palcoscenico naturale per avere molte vocazioni e per trasformare questo quartiere nella City di Roma”.
La mostra si articola in due sezioni. Nella prima e’ esposto il materiale storico sull’Eur , conservato e messo a disposizione dall’Archivio Centrale dello Stato. Nella seconda sono esposte 200 fotografie dell’artista Carlo D’Orta.
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