DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Matteo Pinci per www.repubblica.it
La riforma di Gravina è realtà. Senza i voti della Serie A. La modifica dello statuto che cambierà i pesi elettorali e politici del calcio italiano passa l'esame del voto, ma su questo non c'erano molti dubbi. La riforma è stata sostenuta dall’83 per cento dei voti.
La sconfitta di Casini
Davvero interessante però è vedere come si è comportata la Serie A. Spaccata a metà. Più o meno. Perché è vero che nessuno ha votato a favore. Ma solo 8 hanno votato contro, con un blocco di 12 astenuti. Quegli 8, sulla carta, sono i voti di Claudio Lotito e di Lorenzo Casini. Vuol dire che a oggi il presidente della Lega Calcio non ha la maggioranza. Certamente sul "no" alla riforma Gravina. Ma a questo punto non è escluso che sia anche il valore del consenso del presidente Casini[…]
Il discorso di Gravina
lorenzo casini foto di bacco (3)
Un lungo attacco alla Serie A. Quasi una dichiarazione di guerra. L’assemblea della Federcalcio per la riforma dello statuto e dei pesi elettorali si è aperta con un discorso del presidente della Figc, Gabriele Gravina. Che apre la resa dei conti con la Lega Calcio. “Una piramide rovesciata in cui i pochi finissero per contare più dei molti sarebbe la giungla dei più forti”.
Attacco alla Serie A
Per Gravina, “Il calcio non appartiene a nessun presidente federale e nessun presidente di Lega. Il calcio è una responsabilità che non si può ridurre solo a una mera lotta di potere”. Un chiaro riferimento allo scontro in atto con il presidente della Serie A Casini. E infatti il n.1 della Figc ha posto l’accento su un “Ripetuto e inaccettabile tentativo di prevaricazione del più forte sul più debole. Io starò sempre dalla parte di chi rifiuta l’arroganza per principio con convinzione”. E ha aggiunto: “Ho inteso da subito accogliere le istanze della componente più importante. Ma ogni volta veniva chiesto di più nel tentativo di ottenere di più o mortificare qualcun altro. Priorità è mantenere equilibrio tra partecipazione e valore economico”.
Figc contro la politica
Poi, una resa dei conti, senza mai nominarli, con il ministro Abodi e il deputato Mulè e quel decreto sport oggetto di scontro tra primavera ed estate: “L’autonomia dell’ordinamento sportivo è uno dei principi fondamentali che regolano il mondo dello sport. Garantisce le istituzioni sportive da interferenze e dai condizionamenti di ordinamenti come quello statale”.
Aggiungendo: “Fifa e Uefa hanno dovuto richiamare l’Italia al rispetto di questo principio. Il mondo del calcio avrebbe apprezzato di più se tale tenacia fosse stata finalizzata alle vere necessità del calcio italiano: tax credit, percentuale sulle scommesse da investire nei vivai, sponsorizzazioni dal betting e semplificazione burocratica per realizzare infrastrutture. Queste sono le necessità che la politica deve aiutare a risolvere”.
[…]
La risposta della Serie A
lorenzo casini foto mezzelani gmt70
La risposta della Serie A, sui temi della riforma, ossia pesi elettorali e diritto di intesa, è immediata. Il presidente Casini ha difeso gli emendamenti con cui la Serie A ha chiesto un consigliere federale in più e una più piena autonomia: “La Lega Serie A ritiene che questa Assemblea non appresenti i pesi previsti dalla legge e per questo ha impugnato il regolamento.
Ciò nonostante ha presentato una proposta che per l’80% riproduce quella del presidente federale ma rispetto al testo federale ci sono tre importanti modifiche. La prima si riferisce al potere di intesa: nella proposta federale è diversa da come il presidente l’ha esposta.
Il testo parla di questioni che riguardano “esclusivamente” la Serie A. il rischio è che è sufficiente che il Cf approvi una norma che riguardi tutto il calcio professionistico, perché il diritto di intesa venga meno. CI basta togliere la parola “esclusivamente”.
La seconda riguarda pesi e organi della Federazione. Non voglio ribadire quanto. Ma i documenti presentati più volte si è sempre parlato di una Serie A al 20% con 5 consiglieri. Oggi si parla del 18% e 4 consiglieri: capirete perché la Serie A non lo abbia ritenuto congruo. Prima che una legge dello stato dicesse di tenere conto del contributo economico. Credo la reazione sia comprensibile.
Terzo punto: l’intesa forte prevede di riconoscere uno status alla Serie A. Per raggiungere l’intesa forte si immaginava che in caso di mancata intesa si potesse andare alla Giunta Coni. Riconoscendo pari dignità. La formulazione a cui si è giunta costituisce un veto incrociato.
La Serie A propone di superare il veto incrociato una posizione della Serie A da applicare in caso di mancata intesa. Mira a riconoscere l’autonomia che la Serie A chiedeva. Si vuole fare un passo ulteriore? È sufficiente guardare le proposte della Serie A e accoglierle. A quel punto il calcio italiano migliorerà”. […]
lorenzo casini foto di bacco (2)
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