piero ferrari

"SE FOSSE STATO VIVO DINO AVREI LASCIATO LA FERRARI A LUI E A TE" - PIERO FERRARI, VICEPRESIDENTE DEL CAVALLINO, RIVELA COSA GLI CONFESSO' IL PADRE ENZO - "I SUOI TRADIMENTI? NON SAPEVO, QUALCOSA AVEVO CAPITO, MA CHI SAPEVA, TACEVA" - IL "FANTASMA INGOMBRANTE" DI DINO, MORTO A 24 ANNI DI DISTROFIA MUSCOLARE, GLI IMBARAZZI PER IL COGNOME E IL RAPPORTO DI ENZO CON I SUOI PILOTI - IL BIOPIC DIRETTO DA MICHAEL MANN - VIDEO

Estratto dell'articolo di Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”

 

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Una casa immersa nella campagna modenese. Nel giardino c’è un bimbo. Ha 12 anni, è il 1957. Gioca con un modellino della Ferrari di Ascari. […] Sua madre si chiama Lina Lardi. Suo padre, Enzo Ferrari. La loro relazione: segreta come può esserlo in una provincia da dopoguerra italiano: tutti sussurrano, chiacchierano. Enzo Ferrari è sposato. La moglie, Laura, è una donna ferita, disturbata, tradita. Laura sa. […] Un matrimonio frantumato dal dolore per la perdita del figlio, Dino, morto a 24 anni, di distrofia muscolare nel 1956. […]

piero e enzo ferrari

 

Quel bambino osserva, attende. Attenderà il riconoscimento sino al 1975, adotterà il cognome del padre nel 1990. Oggi Piero, di anni ne ha 78, di Enzo porta i tratti. Una somiglianza che fa tenerezza perché tiene viva ogni memoria. La sua storia sembra un film. Infatti. «Ferrari», il titolo, regia di Michael Mann. […]

 

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Quel piccolo Piero era davvero sereno nel mezzo di una tempesta?

«Non sapevo. Qualcosa avevo compreso durante un viaggio in automobile con mia madre e una sua amica. Pensavano dormissi mentre ascoltavo la loro conversazione. Per me era normale avere un padre impegnato. Andava, veniva, pranzava con noi ogni giorno. Mi sembrava una vita normale, anche se qualcosa arrivava alle mie orecchie dai compagni di classe. Vaghi riferimenti. Chi sapeva, taceva».

 

piero ferrari 5

Piero Lardi, Piero Lardi Ferrari, Piero Ferrari. Sino a che punto il suo cognome è stato un disturbo?

«Più tardi, quando ho cominciato a frequentare la Ferrari un problema lo è stato. Non con le persone che a Maranello lavoravano e conoscevano la situazione. Chi arrivava da fuori, talvolta poneva domande che generavano qualche imbarazzo».

 

Chi ha conosciuto sua madre, Lina, parla di lei come della persona che più ha dato a Enzo Ferrari un equilibrio. Ci racconta un po’ di lei?

enzo e piero ferrari

«Era una persona buona. L’ho visto arrabbiato due volte in una intera vita. Non alzava la voce, di fronte a un problema faceva in modo di superarlo con il ragionamento. Teneva molto alla sua persona […] Deve aver sofferto ma non lo faceva vedere, soprattutto a me. Per mio padre credo che il tempo trascorso con noi fosse davvero pacifico. La Ferrari, le complicazioni famigliari, la morte del figlio Dino, non comparivano mai».

piero ferrari 6

 

Lina e Laura. Due madri, due donne innamorate dello stesso uomo, diverse nel carattere e nel destino. Si sono mai incontrate?

«Non mi risulta. Vidi Laura una sola volta nel 1965 quando morì nonna Adalgisa, mamma di Enzo. Al cimitero, lei da una parte, io dall’altra. Mi guardò, la guardai. Fu un attimo. Mai più visti».

enzo ferrari e il figlio dino

 

Dino: un affetto mancato o un fantasma ingombrante?

«Ingombrante, certo perché mio padre lo ricordava spesso anche se a me, di lui non parlava mai. Però c’erano i motori Dino, le Ferrari Dino […]».

 

La perdita del figlio, per Enzo fu un dolore permanente?

«Un dolore forse mitigato nel tempo. Accompagnato dal desiderio di trovare una cura per la distrofia muscolare. Ma, vede, non era un uomo di molte parole. Una sola volta fece un riferimento esplicito dopo l’accordo con Fiat del 1969. Disse: “Se ci fosse Dino, avrei lasciato la Ferrari a voi due”».

PIERO FERRARI CON IL PADRE ENZO

 

«Sono sempre imbarazzato quando mi si chiede di dare una definizione di mio padre». Parole sue…

«Era molto abile, si presentava in un modo diverso in relazione all’interlocutore. Lo interpretava e si comportava di conseguenza. Un vero camaleonte. Quale il vero Ferrari? Impossibile rispondere: molte facce, molte sfaccettature».

 

piero ferrari 2

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«Ferrari», il film, contiene la brutale ferocia delle corse opposta alla vitalità spensierata dei piloti. Vita e morte. Quanto è alto il prezzo della tragedia?

«Nel 1957 morirono Castellotti a Modena, De Portago alla Mille Miglia insieme a nove spettatori. Ricordo mio padre affranto ripetere: non corriamo più, non si può andare avanti così. Poi arrivava il lunedì, veniva a Maranello, dove tutti lo attendevano per riprendere il lavoro. Che fare? Andare avanti, migliorare. Fu un sentimento che provai dopo la morte di Bandini nel’67. Mi padre insisteva: non entrare in confidenza con i piloti perché poi muoiono o ci lasciano. Sì, ma talvolta è difficile. Lo è stato con Bandini e poi con Lauda».

piero ferrari binotto

 

[…] Perché la Ferrari non vince più?

«In F1 serve stabilità e concentrazione. Credo ci siano stati troppi cambiamenti».

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