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“VOGLIO AIUTARTI, QUELLO IN CAMPO NON SEI TU” – CLAMOROSO AGLI US OPEN: L’ARBITRO INCITA UNO SVOGLIATO KYRGIOS E SCOPPIA LA POLEMICA – FEDERER, PROSSIMO RIVALE DELL’AUSTRALIANO, E’ UNA FURIA: "NON CREDO CHE UN GIUDICE POSSA SCENDERE DALLA SEDIA E MOTIVARE UN GIOCATORE" – DJOKOVIC DIFENDE L’ARBITRO – E L’AVVERSARIO DI KYRGIOS CHE ALLA FINE HA PERSO: “MA CHI VOLETE PRENDERE IN GIRO?” - VIDEO

Da gazzetta.it

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Gli tocca Nick Kyrgios. Come previsto dal giorno del sorteggio del tabellone agli US Open. Ma Roger Federer, mai così tagliente come in questi giorni (la frecciata a Piqué per la nuova Coppa Davis è velenosissima), non ci sta che l'australiano sia arrivato alla sfida in quel modo. E attacca l'arbitro. Ricapitoliamo: Kyrgios in crisi, svogliato, in giornata no come capita ogni tanto, sta perdendo con il francese Pierre-Hugues Herbert, numero 75 Atp, 6-4 3-0.

 

Il giudice di sedia Mohamed Lahyani (uno dei più conosciuti al mondo) scende e con fare paterno fa a Kyrgios: "Voglio aiutarti. Io vedo le tue partite e tu sei qualcosa di formidabile per questo sport. Ora quello in campo non sei tu, lo so". Kyrgios bene non sta, all'arbitro fa: "Ok, però al prossimo cambio campo fai venire il fisioterapista" che poco dopo arriva. Ma il match di lì a breve cambia radicalmente e l'australiano domina il rivale conquistando la qualificazione e la sfida a Re Roger: 7-6 6-3 6-0 i seguenti set. Apriti cielo.

 

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ROGER — Come detto, però, Federer non le ha mandate a dire. "Credo che un giudice di sedia non possa parlare in questo modo con un giocatore, scendendo dalla sedia. Non è il ruolo di un arbitro. Non deve scendere, può decidere rimanendo al suo posto. Non vai giù e non parli in quel modo. Non mi interessa quali sono le parole usate, ma è rimasto un po'. Non ha solo chiesto come va. E' stato un dialogo lungo, uno di quelli che può cambiare il tuo approccio mentale al match". E subito dopo, alla domanda: "Se capitasse una cosa simile anche nel match fra Kyrgios e te?". Risposta secca di Re Roger, glaciale: "Non capiterà". E poco dopo Roger ha ritwittato un post di Andy Roddick molto critico su Lahyani, addirittura invitato a dimettersi subito da Pat Cash.

 

NOLE IN DIFESA — Djokovic va a difesa del giudice: "Conoscendo Mohamed, davvero non penso che volesse farlo per nessun'altra ragione se non quella di cercare davvero di aiutare Nick a capire che se avesse continuato così, avrebbe avuto un warning. Sappiamo tutti che Mohamed è molto diverso dagli altri, è sempre molto positivo, sorride, cerca di portare questa energia in campo".

 

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HERBERT ARRABBIATO — E il povero Herbert, che il match lo stava vincendo e alla fine è stato travolto? Ha rilasciato niente meno che un comunicato stampa sui social, in inglese e in francese: "Dopo la mia sconfitta con Kyrgios e le discussioni su quanto è accaduto voglio dire la mia. Non ho sentito le parole che si sono detti Kyrgios e Lahyani e comunque il fatto non ha avuto effetti sul mio modo di affrontare la partita. Nick non è da biasimare perché non ha chiesto nulla. Ma il suo comportamento e la sua qualità nel gioco sono cambiati da quel momento e lui mi ha battuto nettamente.

 

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Ma dopo aver rivisto il match sono arrabbiato con il giudice. Non doveva scendere dalla sedia. Nessuno saprà mai quanto ha influito sul corso del match. Ma lui non doveva scendere. E sono ancora più arrabbiato con la nota dell'Usta che ci prende in giro. Le parole che ho sentito pronunciare nella registrazione video dal giudice a Kyrgios superano le sue funzioni. Sbagliare è umano, ma io ora voglio spiegazioni. Quando noi giocatori sbagliamo veniamo sanzionati".

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