DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Tommaso Lorenzini per "Libero Quotidiano"
Non c'è pace per il Managing Director della Football Area della Juve, Fabio Paratici, uno dei più bersagliati parafulmine della zoppicante stagione bianconera. Forse ancor più di Andrea Agnelli, scotennato dall'ipocrita indignazione di massa montata contro la Superlega, Paratici sta vivendo il suo annus horribilis; mai da quando è alla Juve (2010) la sua posizione mediatica è apparsa così esposta: l'eliminazione dalla Champions contro lo sfavorito Porto e la fatica per qualificarsi, alla prossima, di Champions, con la squadra da lui costruita e sempre difesa come «forte e competitiva»; l'affare ancora in ballo dell'esame farsa di Suarez con Agnelli che lo scarica dicendo che «gestiva tutto lui»; la cacciata di Allegri due stagioni addietro, la bocciatura di Sarri e l'azzardo Pirlo. Non bastassero i contrasti interni, adesso Paratici deve parare anche gli attacchi dei dirigenti delle altre società.
BOLLA IN ESPLOSIONE
Il ds Pierpaolo Marino, dopo che la sua Udinese è stata ribaltata negli ultimi sette minuti da Ronaldo, non l'ha digerita e il suo post partita è stato tutto contro l'ad juventino, seppure senza nominarlo, sceso dalla tribuna per chiedere spiegazioni a Chiffi: «A fine primo tempo c'è stato un assalto all'arbitro per non aver dato un minuto di recupero, per condizionare l'arbitro. Queste cose appartengono a un calcio di altre epoche. Io c'ero e lo biasimavo già allora. Non va bene».
Uno sfogo inconsueto perché alla fine, a meno di antiche ruggini personali - spesso sopite e fatte scontare magari salate in sede di mercato - è raro che i dirigenti si sgambettino a vicenda.
le proteste di paratici contro chiffi
Considerato anche che Marino non è uno sbarbatello, conosce le dinamiche della comunicazione, ed era anche lui in campo a due metri da Paratici (i coreografici occhiali lo rendono riconoscibile nonostante la mascherina), la bolla di nervosismo che avvolge l'ex pupillo di Marotta è sempre più gonfia.
E sì che Paratici in questi ultimi mesi si è calmato. Nel girone d'andata, nello spazio di sette partite, aveva rimediato multe dopo le sfide contro Crotone (10mila euro), Verona (15mila) e l'inibizione (assieme a Pavel Nedved) di due settimane in quanto recidivo dopo il derby di dicembre col Toro sempre per «atteggiamento minaccioso» ed «epiteti insultanti ed espressioni irriguardose» verso gli ufficiali di gara. Dal 2016 a oggi ha pagato circa 50mila euro in ammende, subito inibizioni o diffide.
Lo chiamavano Stile Juve, oggi c'è lo Stile Paratici. La domanda che circola ormai quotidianamente è: Fabio resterà a Torino? In caso di qualificazione Champions pare proprio di sì (e percepirà il suo stipendio di 2,86 milioni, dei quali 2,6 garantiti), e a quel punto resterà anche Andrea Pirlo in panchina.
Certo, per Paratici si parla anche di sirene inglesi, visto che al Manchester United il vicepresidente esecutivo Ed Woodward si è dimesso. Ma ad oggi è solo una ipotesi.
suarez stefania spinasuarezLUIS SUAREZ A PERUGIAla video registrazione dell'esame farsa di luis suarez 9
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