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Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
PUTIN PREMIA GLI ATLETI RUSSI TORNATI DA RIO 5
Soldi, onorificenze, promesse. E poi una fiammante Bmw a tutti. Ieri Vladimir Putin ha convocato in una delle sale più sontuose del Cremlino tutti gli atleti vincitori di medaglie a Rio per premiarli personalmente e per esprimere «lo sdegno più profondo» del Paese per la vicenda del doping. Non perché molti sportivi russi siano risultati coinvolti in un vasto sistema di violazione delle regole, come sappiamo.
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Ma perché la Russia è, a suo avviso, sotto il tiro «politico» dei suoi nemici sparsi dappertutto che l' accusano ingiustamente. Così quelli che in Brasile sono riusciti comunque ad aggiudicarsi 56 medaglie (19 d' oro) «sono passati con onore attraverso una prova durissima». Gli altri, esclusi «ingiustamente», riceveranno comunque premi in denaro.
E poi c' è il capitolo delle Paralimpiadi alle quali non è stata ammessa l' intera rappresentativa russa, dopo che perfino 35 di loro sono stati trovati dopati. Per loro Putin vuole organizzare dei giochi a parte, su territorio russo, ai quali, forse, verranno invitati atleti di tutto il mondo. È però probabile che risponderanno solo quelli di alcuni Paesi "amici".
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La decisione di squalificare tutti i rappresentanti russi è, per il presidente, «fuori della legalità, della morale e dell' umanità». Si presume che lo stesso giudizio valga per coloro che hanno prescritto e somministrato ad atleti già affetti da un qualche handicap sostanze dopanti che hanno quasi sempre effetti assai dannosi sul fisico degli atleti.
E veniamo ai medagliati. Putin ha conferito ad alcuni l' ordine dell' onore e ad altri quello dell' amicizia. Poi sono stati annunciati i premi in denaro: cinque milioni di rubli, pari a circa 68 mila euro, per gli ori; somme proporzionate per argenti e bronzi. Il presidente ha consegnato personalmente le onorificenze solo agli ori.
Agli altri ha pensato il chiacchierato (sempre per il doping) ministro dello Sport Mutko il quale ha approfittato dell' occasione per mettere in dubbio i brillantissimi risultati raggiunti dalla Gran Bretagna: «I dirigenti delle istituzioni sportive sono tutti britannici o canadesi».
Il compito di consegnare le chiavi delle Bmw è stato affidato invece al premier Dmitrij Medvedev (per Putin, immaginiamo, sarebbe stato poco elegante). Gli uffici del Cremlino hanno tenuto a precisare che si tratta sì di auto tedesche, ma prodotte in Russia, a Kaliningrad (in realtà quasi unicamente assemblate).
A chi è salito sul gradino più alto del podio è toccata una X6, il fuoristrada sportivo di punta della casa bavarese. Per l' argento era prevista una X5 e per il bronzo una X3.
Quest' ultima cerimonia è avvenuta fuori dal palazzo, nella piazza Ivanovskaya dove erano schierate le vetture, con sopra il nome dell' atleta destinatario.
PUTIN AUTOGRAFO ALLE PARALIMPIADI
Per le Paralimpiadi, l' idea sembrerebbe quella di fare dei veri e propri «contro-giochi», tanto che Putin ha parlato di premi «equivalenti a quelli che gli atleti avrebbero ricevuto se fossero andati a Rio». Vale a dire, quasi certamente, i cinque milioni di rubli più una Bmw o qualcosa di equivalente.
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