Stefano Mancini per “la Stampa”
leclerc sainz
Giù il sipario. Le speranze, anzi, le aspettative della Ferrari di migliorare le prestazioni, di essere più costante, di non brillare solo in qualifica sono durate lo spazio di pochi giri. Il Gran premio di Spagna conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che Max Verstappen e la Red Bull possono girare intorno al resto della Formula 1. SuperMax è partito in pole position, è stato sempre in testa, ha fatto il giro più veloce e ha vinto la gara. Si chiama Grand Chelem, in italiano «non c'è storia». Il due volte campione del mondo ha celebrato la vittoria numero 40, a meno una da Senna, e la settima della Red Bull su sette gare in questa stagione.
SAINZ VASSEUR LECLERC 1
La Ferrari di Sainz, al contrario, è scattata dalla prima fila, ha cominciato a perdere ritmo, ha litigato come al solito con le gomme e ha tagliato il traguardo in quinta posizione staccato di 45'', preceduto dalle Mercedes di Hamilton e Russell e dalla Red Bull di Perez. Peggio è andata a Leclerc: 11°, neanche un punto di consolazione, al limite del doppiaggio. È la fine delle illusioni e delle promesse. I tecnici di Maranello hanno atteso la settima gara dell'anno per montare un pacchetto di novità che avrebbe dovuto risolvere i pesanti deficit della SF-23. E invece nulla è cambiato. La macchina ha continuato a ben figurare in qualifica (con l'eccezione di Leclerc, frenato da un guasto misterioso) e a perdersi in gara. Il Montmelò è il circuito più usato nei test.
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I piloti lamentano gli stessi problemi: il comportamento della SF-23 è imprevedibile.
VERSTAPPEN GP SPAGNA
«È difficile dire se gli aggiornamenti hanno funzionato, so che in fabbrica hanno fatto uno sforzo enorme per portarli qui a Barcellona», è l'analisi imbarazzata di Sainz. Apprezzabile il suo attacco a Verstappen alla prima curva, «ma lui si è difeso bene, mi ha fatto allargare e ha fatto quello che doveva fare» spiega il pilota spagnolo. Il futuro si complica, è difficile trovare un percorso di crescita o comunque una via di uscita. All'orizzonte ci sono più problemi che soluzioni
Alla domanda «perché la macchina ha un comportamento così incostante?» Vasseur replica: «Abbiamo mille persone in fabbrica che cercano di scoprirlo». La prospettiva si sposta, non è più il gara per gara, il piccolo aggiornamento periodico, ma già si guarda all'alba del 2024. Le novità montate in questo fine settimana avrebbero dovuto fornire un indirizzo ai progettisti. Difficile che ne abbiano ricavato un grande insegnamento.
carlos sainz charles leclerc