Estratto dell’articolo di Federica Serfilippi per “il Messaggero”
casa dell omicidio di fausto baldoni 1
I litigi erano così frequenti e burrascosi che le urla arrivavano fino alle finestre del palazzo di fronte. «Bisticciavano sempre, in continuazione» è il ritornello dei residenti di via Romualdo Castelli, una stradina alle porte del centro di Fabriano. L'ultima, fatale, lite c'è stata nella tarda mattina di sabato.
È in camera da letto che s'è consumato l'omicidio di Fausto Baldoni, 60enne operaio della Gls, azienda di logistica con sede ad Ancona. Fatali sono stati dei colpi inferti alla testa con un oggetto contundente, probabilmente una abat jour. Per la procura, a scagliare i fendenti è stata la compagna, la 50enne Alessandra Galea, madre di due figli (avuti da una precedente relazione) e con un passato da stilista di moda.
fausto baldoni
Nonché sorella gemella di Consuelo, arrestata nel luglio del 2014 (e poi dichiarata non imputabile per vizio totale di mente) per aver massacrato con il calcio di un mitragliatore da soft air la mamma 76enne, Maria Bruna Brutti, nella villetta di via Broganelli, sempre a Fabriano.
Nove anni dopo e, a solo un chilometro di distanza, si è consumata un'altra tragedia, per cui Alessandra è finita nel carcere di Villa Fastiggi di Pesaro alle prime luci dell'alba di ieri, con l'accusa di omicidio volontario. Nei confronti della donna è scattato il fermo dopo l'interrogatorio reso sabato notte nella caserma dei carabinieri di Fabriano, che coordinano le indagini con i colleghi del Nucleo Investigativo di Ancona. […]
casa dell omicidio di fausto baldoni
Galea, che è stata vista uscire dal palazzo nel primo pomeriggio con un borsone, è tornata in via Castelli verso le 20, quando ormai sotto casa dell'operaio, al civico 56, c'erano carabinieri, 118 e vigili del fuoco. Avrebbe fatto finta di non aver alcun legame con Fausto. «Ma davvero è morto il signor Baldoni?» avrebbe chiesto ad alcuni vicini.
Un atteggiamento che ha insospettito gli investigatori, tanto da portare la donna in caserma per un primo interrogatorio. L'appartamento è stato sequestrato. Sulla salma del 60enne verrà eseguita l'autopsia. «Litigavano sempre, si sentivano le urla» dicevano ieri i vicini di casa. «Se non ti sta bene, vattene via» le parole che sentivano dire da Fausto durante i litigi, spesso innescati da motivi economici. L'operaio avrebbe avuto così paura per la sua incolumità da far sparire in casa tutti i coltelli e barricarsi a volte in camera.
Avrebbe sofferto la personalità prorompente della compagna, disoccupata e con alle spalle due Tso, trattamenti risalenti a poco dopo il delitto della mamma. […]