VIDEOREGISTRAZIONE DI PIERO AMARA
Dagoreport
PIERO AMARA
Tra una "loggia Ungheria" e l’altra, spunta un secondo video che solletica nuovi interrogativi sull’avvocato Piero Amara, che tanto sta facendo arrabbiare ampi settori delle istituzioni. Si tratta - udite, udite - di un nuovo video che porterebbe acqua al mulino di Eni nell’ambito delle indagini sul cosiddetto depistaggio, ma che finora è stato tenuto ben riservato.
Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro e ricordare un primo video a favore di Eni, quello rintracciato per puro caso da un avvocato difensore del processo Eni-Nigeria, che il pm Fabio De Pasquale giudicò irrilevante ma che il Tribunale di Milano, nella sua sentenza di assoluzione con formula piena, considerò di una certa importanza.
claudio descalzi
In quel documento, l’imputato Vincenzo Armanna, in presenza di Piero Amara, prometteva di fare arrivare avvisi di garanzia ai vertici di Eni con l’obiettivo di eliminare gli ostacoli, i manager stessi, che separavano lui e lo stesso avvocato Amara dal guadagnare bei soldoni dalla compravendita di impianti nigeriani della compagnia.
In questo nuovo video, invece, è Amara che, riferendosi al manager di Eni, Umberto Vergine, si lascia andare confessando che “costituisce il nemico giurato dei miei e così pienamente togliamo di …”. Esprimendo gestualmente la volontà di eliminarlo (da Eni). E, guarda caso, proprio Vergine fu una delle prime vittime degli esposti e avvisi di garanzia nati nell’ambito della vicenda del cosiddetto depistaggio.
vincenzo armanna
Insomma, un’affermazione, quella di Amara, che certo non confligge con l’ipotesi di un’alleanza con Vincenzino Armanna e altri compagnoni volta a guadagnare alle spalle del povero cane a sei zampe e dei suoi manager che avrebbero potuto rovinare i piani.
Ma chi sono “i miei” ai quali si riferisce Amara? Dalle segrete stanze delle indiscrezioni filtrano nomi di ex manager della compagnia poi silurati da Claudio Descalzi, a cominciare da Massimo Mantovani e Antonio Vella.
Qualcuno ha sostenuto che il primo video l’abbia commissionato la stessa Eni ad Amara per ricattare Armanna e farlo tacere sull’Opl245, ma questo secondo video smentisce quella ipotesi: era il padrone di casa Enzo Bigotti a registrare tutti gli incontri che avvenivano nella propria sede, e non Piero Amara. E dunque, quanto sono attendibili le dichiarazioni dell'avvocato siciliano? Non si sa. Quello che è certo è che questo secondo video esiste ed è in mano alla Procura di Milano, dalla quale si attende da molto tempo la chiusura delle indagini sul cosiddetto depistaggio. Indagini che forse dovrebbero avere un altro nome.
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