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    CINA, A NOI! - STATI UNITI, GRAN BRETAGNA E AUSTRALIA SIGLANO UN ACCORDO (RIBATTEZZATO "AUKUS") PER CONTENERE LE AMBIZIONI DI PECHINO - L'EUROPA (CHE HA TROPPI GALLI NEL POLLAIO) E' FUORI DAI GIOCHI AL PUNTO CHE LA FRANCIA SI E' VISTA ANNULLARE UNA COMMESSA DA 31 MILIARDI DI EURO DALL'AUSTRALIA PER LA PRODUZIONE DI SOMMERGIBILI A PROPULSIONE NUCLEARE (I SOMMERGIBILI LI FORNIRA' AUKUS) - CON LONDRA SEMPRE PIU' PRIMO ALLEATO DI WASHINGTON L'EUROPA CHE FARA'? CREERA' IL SUO ESERCITO? - LA SFIDA NEL PACIFICO, LE MIRE CINESI SU TAIWAN, IL DILEMMA SUL RUOLO DI NATO, RUSSIA, GIAPPONE E INDIA…


     
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    1 - PARTITA ASPRA D'ORIENTE

    Fulvio Scaglione per "Avvenire"

     

    Boris Johnson, Scott Morrison e Joe Biden Boris Johnson, Scott Morrison e Joe Biden

    Quando gli Usa si muovono, le scosse si sentono in tutto il pianeta. Alla regola della superpotenza non ha fatto eccezione Aukus, l'alleanza militare (quella politica era già solida) che Australia, Regno Unito (Uk nella sigla) e Stati Uniti (Us) hanno siglato «per affrontare le minacce del XXI secolo», come recita il comunicato ufficiale, ma in realtà per arginare le ambizioni sempre più vaste della Cina. E di scossoni dobbiamo aspettarne altri, perché il 24 settembre il presidente Biden ospiterà un vertice con Australia, India e Giappone nell'ambito dell'alleanza denominata Quad, creata già nel 2007 e finora mai mobilitata.

     

    Joe Biden durante la conferenza stampa Joe Biden durante la conferenza stampa

    Finora, appunto. Cioè fino al momento in cui i leader dei quattro Paesi hanno deciso che era giunta l'ora di agire nei confronti dell'ormai troppo ingombrante gigante asiatico, delle sue mai sopite mire su Taiwan (tanto più sospette dopo la presa definitiva di Hong Kong), della sua sempre più massiccia presenza militare nel Mar Cinese Meridionale (dove passa un terzo del traffico marittimo commerciale del mondo), dei suoi progetti vagamente imperiali (dalla Via della Seta al Filo di Perle) per fare di Pechino il centro dei commerci (e quindi delle strategie) mondiali. Ma restiamo all'Aukus.

     

    joe biden joe biden

    Primo scossone: l'irritazione della Cina. Già qualche mese fa Pechino aveva chiarito che cosa pensava dei processi in atto. L'Australia, certo in accordo con gli Usa, si era tirata indietro rispetto ad alcune iniziative della Via della Seta e aveva sbarrato la porta al G5 di Huawei. Allora Pechino abolì dall'oggi al domani l'accordo quadro per il commercio con l'Australia, facendo perdere al dollaro australiano (la Cina è il primo partner commerciale dell'Australia) il 2% del valore in un giorno.

     

    LA SFIDA NEL MAR CINESE MERIDIONALE LA SFIDA NEL MAR CINESE MERIDIONALE

    Ora la Cina tace ma si sa: più tace, più prepara qualcosa. Secondo scossone: i rapporti con l'Europa. La Francia ha preso una bastonata, perché l'Australia, aderendo alla nuova alleanza, ha disdetto un accordo da 90 miliardi di euro, già siglato con Parigi, per la produzione di sommergibili a propulsione nucleare. I sommergibili arriveranno per altra via, grazie ad Aukus, e la propulsione nucleare garantirà loro di controllare i movimenti dei cinesi più a lungo e più lontano di quanto avveniva con i sommergibili 'normali'.

     

    xi jinping xi jinping

    Il presidente Macron ha parlato di «decisione brutale e unilaterale», il ministro degli Esteri Le Drian di «pugnalata alla schiena». Entrambi hanno intenzione di portare la questione in sede Ue. Oltre a lamentarsi, però, c'è poco che Francia e Unione possano fare. Se non, forse, provare a capire se dietro ad Aukus e alle sue modalità ci sia anche la ben nota ostilità degli Usa a qualunque idea di esercito europeo, progetto di cui Macron è da sempre paladino e che nei giorni scorsi ha avuto l'avallo anche di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea.

     

    AUKUS E I SOMMERGIBILI NUCLEARI AUKUS E I SOMMERGIBILI NUCLEARI

    Terzo scossone, forse retrospettivo. Alla luce di Aukus e dell'imminente rivitalizzazione del Quad, si capiscono meglio anche le mosse dell'amministrazione Biden nei confronti della Russia. A lungo demonizzato, il Cremlino è stato poi ascoltato e, per certi versi, accontentato. Il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania è stato completato, l'adesione dell'Ucraina alla Nato rinviata sine die, la campagna sugli onnipresenti hacker russi silenziata.

     

    joe biden 4 joe biden 4

    Con Aukus, però, gli Usa ora mandano un messaggio che parla di grande forza politica e militare e di un'intatta volontà di conservare la supremazia globale e di difendere gli alleati. In sostanza, alla Russia dicono: vi conviene davvero stringere ancora i rapporti con la Cina? Siete sicuri che quella sia la strada giusta per il vostro Paese? Perché la Russia è in una strana posizione.

     

    È difficile, se non impossibile ignorarla, ma non è in grado di competere davvero né con gli Usa né con la Cina. E Biden, anche con Aukus, suggerisce a Putin che forse andare d'accordo con gli Usa e i loro alleati è più conveniente che andare a braccetto con Xi Jinping. La partita a scacchi dunque continua. E queste mosse rendono sempre più chiaro che l'intuizione di Barack Obama, che cercò di spostare sul Pacifico l'asse della politica estera americana, oggi è per gli Usa, quindi per l'Occidente tornato a raccogliersi dietro di loro, una oggettiva necessità.

    putin biden putin biden

     

    2 - LA TRIPLICE ALLEANZA CONTRO LA CINA

    Paolo M. Alfieri per "Avvenire"

     

    Biden con Regno Unito e Australia sposta l'asse militare nell'Indo-Pacifico. E vende sottomarini a Canberra Gli strali di Macron che vede sfumare un affare da 56 miliardi. Anche l'Europa è esclusa dal patto «Aukus» L'Europa che dice di esserne stata all'oscuro, la Francia che parla di «pugnalata alle spalle», la Cina che lancia strali su una scelta «estremamente irresponsabile».

    angela merkel joe biden 1 angela merkel joe biden 1

     

    E la comunità internazionale che si chiede come cambieranno i rapporti tra potenze, all'indomani di un annuncio destinato a spostare più di un equilibrio. Usa, Gran Bretagna e Australia decidono di muoversi insieme nella sfida di questo secolo alla Cina, lasciando indietro tutti gli altri. Una mossa che risponde perfettamente alla volontà americana di spostare i propri interessi geopolitici sul fronte asiatico e il suo asse militare nell'intera regione dell'Indo-Pacifico.

    draghi biden macron draghi biden macron

     

    Rispetto a un'Unione Europea con troppe teste e troppe voci, Londra e Canberra sono in questo senso per Washington due partner ideali, la prima intenta a prendersi un ruolo globale di primo piano dopo la Brexit, la seconda ormai decisa a vedere Pechino non come un partner ma come una minaccia e a uscire da un certo isolamento.

     

    mario draghi e joe biden 3 mario draghi e joe biden 3

    La partnership sulla sicurezza nell'area indo-pacifica tra i tre Paesi è stata annunciata l'altra sera in tv dal presidente Usa Joe Biden, dal premier britannico Boris Johnson e dal primo ministro Scott Morrison con un discorso in cui la Cina non è stata mai nominata, ma è evidente l'obiettivo di contrastare il Dragone a casa sua, anche con il sostegno all'Australia per lo sviluppo di sottomarini a propulsione nucleare. Il patto "Aukus" è destinato a rafforzare la cooperazione nelle tecnologie di difesa avanzate e migliorerà, ha detto Biden, «la nostra capacità di affrontare le minacce del XXI secolo».

     

    «Il futuro di ciascun Paese e del mondo dipende dalla libertà nell'area Indo-Pacifica», ha aggiunto il presidente Usa. Biden ha precisato che i sottomarini di cui si doterà l'Australia non avranno «armi nucleari»: saranno «armati convenzionalmente» ma saranno «alimentati da reattori nucleari».

    CHARLES MICHEL JOE BIDEN CHARLES MICHEL JOE BIDEN

     

    Canberra acquisterà anche missili da crociera statunitensi Tomahawk a lungo raggio. Certo è che le capacità difensive australiane saranno maggiori, poiché ampliano il raggio d'azione e consentiranno di rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti e i suoi alleati nell'area. La mossa ha fatto però infuriare la Francia: la fornitura di tecnologie da Washington e Londra a Canberra comporterà infatti la cancellazione da parte australiana di una pre-intesa da 56 miliardi di euro con Parigi nello stesso ambito. Non è un caso che Johnson ieri abbia provato a rassicurare la Francia («non si fa questo tra alleati», l'accusa di Parigi, che ha cancellato un gala previsto per oggi alla sua ambasciata a Washington) con la quale «la nostra relazione resta solida come una roccia».

    ursula von der leyen sogna l esercito europeo ursula von der leyen sogna l esercito europeo

     

    Secondo Johnson, Aukus rappresenta un «pilastro strategico» in quello che è il nuovo «centro geopolitico mondiale». Il patto prevede tra l'altro una più profonda condivisione di informazioni, intelligence e tecnologie e a una cooperazione rafforzata su sicurezza e difesa. Completamente spiazzata è apparsa ieri l'Ue, che proprio ieri ha annunciato la sua strategia per la cooperazione nell'Indo-Pacifico per rafforzare il suo impegno nella regione soprattutto in ambito economico-commerciale.

     

    «Io, Alto rappresentante dell'Ue, non ne ero al corrente - ha detto Josep Borrell a proposito del patto Aukus - e suppongo che un accordo di questa natura non sia stato confezionato l'altro ieri: ci vuole un certo tempo. Malgrado ciò, non siamo stati consultati». Secondo il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, Aukus «dimostra ulteriormente la necessità di un approccio comune dell'Ue in una regione di interesse strategico».

    un soldato tedesco abbraccia ursula von der leyen un soldato tedesco abbraccia ursula von der leyen

     

    Dura la reazione cinese contro la triplice alleanza: è «estremamente irresponsabile» che gli Stati Uniti e il Regno Unito «esportino tecnologia nucleare », mentre «l'Australia è responsabile del crollo delle relazioni bilaterali», ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian.

     

    Tra una settimana, il 24 settembre, Biden ospiterà intanto un vertice con i leader di Australia, India e Giappone, l'alleanza Quad creata nel 2007 per contrastare l'ascesa della Cina in campo militare. Pechino, da parte sua, ha presentato ufficialmente ieri la domanda di adesione al Cptpp, l'accordo di libero scambio di 11 Paesi dell'area Asia-Pacifico evoluzione del Tpp voluto da Obama per contenere la Cina stessa e dai cui gli Usa si erano poi ritirati. La sfida tra le due potenze è destinata a continuare su più fronti.

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