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    UNA DONNA DI RIGORE - STÉPHANIE FRAPPART, LA PRIMA DONNA AD ARBITRARE UNA PARTITA DI CHAMPIONS LEAGUE (JUVE-DYNAMO KIEV NEL 2020) IERI SERA NELLA SFIDA TRA REAL MADRID E CELTIC GLASGOW HA FISCHIATO 3 CALCI DI RIGORE IN SOLI 33 MINUTI (E TUTTE E TRE LE CHIAMATE ERANO CORRETTE) - I COMPLIMENTI DI PIERLUIGI COLLINA: "UN ARBITRO, SE HA QUALITÀ, DEVE POTERLE SFRUTTARE A PRESCINDERE SE SIA UOMO O DONNA. IL RESTO NON CONTA. MI PIACEREBBE NON DOVER…"


     
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    Da www.ilnapolista.it

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    Stéphanie Frappart è abituata a fare notizia visto ch’è stata la prima donna ad arbitrare una partita di Ligue 1, la prima ad arbitrare una sfida di Champions League maschile (Juve-Dynamo Kiev), la prima ad arbitrare la finale della Coppa di Francia, la prima ad arbitrare la finale di Supercoppa Europea. Oggi – per fortuna – non fa notizia semplicemente perché qualcuno ancora si sorprende del fatto che le donne possano fare le cose per bene come e più degli uomini. Ma piuttosto perché concede, in una partita di Champions League, ben tre rigori in trentatré minuti di gioco. Succede in Celtic-Real Madrid.

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    Il primo, al quarto minuto: nato da un tocco di mano di Jenz su un tiro di Valverde e realizzato da Modric.  Il secondo, fischiato al diciannovesimo, dopo la revisione dell’episodio al Var a causa di un fallo di mani di O’Riley su un tiro di Rodrygo. Il rigore è stato trasformato dallo stesso Rodrygo. Il terzo fischio della Frappart, in favore del Celtic, è stato provocato da un fallo di Mendy su Abada. Il rigore è stato neutralizzato da Courtois.

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    Per la Frappart aveva avuto belle parole Pierluigi Collina, in un’intervista concessa al Corriere della Sera.

    «Vorrei fosse vista come una cosa normale: un arbitro, se ha qualità, deve poterle sfruttare a prescindere se sia uomo o donna. Il resto non conta. Mi piacerebbe non dover declinare la parola al maschile o al femminile e che in futuro ci siano altre Frappart senza che questo sia più una notizia».

     

    Anni fa alla Bbc Frappart disse:

    Non ho social e non leggo mai cosa dicono i giornali di me. Mi sono fatta una bolla personale. So bene che nel calcio chiunque parla di arbitri e prestazioni, ma preferisco ignorare i giudizi.

     

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    So di poter essere un esempio, le ragazze mi guardano in tv e se vedono me pensano che sia possibile anche per loro. Questo aiuterà più di tutto le giovani donne a cominciare ad arbitrare. Io però non voglio spingerle troppo perché devono decidere da sole se vogliono arbitrare o meno.

     

    Il VAR è un grande aiuto, alla fine continuiamo ad arbitrare come prima. Prendiamo decisioni di gioco in campo e dopo è bello avere un aiuto in caso di gravi errori. Fa bene al calcio.

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