Federica Cocchi per gazzetta.it
berrettini wimbledon
"Scoppia scoppia mi scoppia il cuor" per dirla con la grande Raffaella Carrà, Matteo Berrettini fa scoppiare il cuore dei tifosi, tennisti e no, e regala all'Italia una semifinale a Wimbledon che mancava al nostro Paese dal 1960, da quando ci riuscì Nicola Pietrangeli. Non è stato facile, ma Berretto era avvertito da un proverbio che parlava chiaro: "Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io".
Berrettini ha dovuto lottare, faticare, sudare più del previsto contro l'amico e quasi parente Felix Auger Aliassime. Il canadese classe 2000, talento precoce forgiato da Tennis Canada, alla fine ha dovuto inchinarsi al numero 1 italiano, numero 8 al mondo, che l'ha battuto 6-3 5-7 7-5 6- 3
Venerdì, sulla strada per la finale, lo aspetta un rivale tostissimo, quell'Hubert Hurkacz che ha liquidato Roger Federer in tre set, rifilandogli il primo 6-0 della sua storia a Wimbledon. Lo stesso Hubi che ha battuto Jannik Sinner nella finale di Miami quest'anno. Dall'altra parte invece saranno Novak Djokovic e Denis Shapovalov a decretare chi lotterà per il trofeo.
Una partita che sembrava sarebbe stata molto semplice, almeno da come il numero 1 italiano era partito. Subito break di Berrettini nel terzo gioco, altro servizio rubato nel 5°. Solo un piccolo passaggio a vuoto sul finale, con Felix capace di recuperare uno dei break e annullare 6 set point. ma l'appannamento sul finale di primo set non ha abbandonato Matteo nel secondo.
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Troppo lento, falloso, meno efficace del solito al servizio, e infatti l'amico canadese gli ruba il servizio nel 3° game. Continua a soffrire il nostro che recupera ma deve poi arrendersi 7-5. Terzo set ancora per lungo tempo in pericoloso equilibrio, fino alla fine, fino a quando il numero 1 italiano non riesce a breakkare l'avversario nel 12° game e chiudere 7-5. Quarto parziale con Felix che si trascina le dolorose scorie del set precedente e perde subito il servizio. Matteo si issa fino al 4-1 poi è una cavalcata fino al 6-3. Sognare è lecito.
BERRETTINI
Da gazzetta.it
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"Sono molto fiero di avere vinto, perché per buoni tratti del match non mi sentivo bene in campo. Parlo a livello di gioco, non mi trovavo a mio agio, ma aver risolto la situazione pur senza brillare mi rende orgoglioso". Una semifinale che impreziosisce una stagione già ottima, con due titoli Atp e una semifinale 1000 a Madrid: "Ho affrontato momenti difficili, infortuni, ho dovuto ingoiare bocconi amari perché c'era chi non apprezzava quello che stavo facendo. Adesso mi godo questa vittoria, consapevole del fatto che posso andare ancora avanti".
Peccato non poter sostenere di nuovo l'esame Roger Federer dopo quella lezione agli ottavi del 2018. Il campione continua a sfuggirgli, sia a Parigi, quando si è ritirato prima di affrontarlo che a Londra, battuto sonoramente da Hubert Hurkacz, suo prossimo avversario: "Se mi dispiace non affrontarlo...?
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Beh, ora proprio dispiacere non direi. Di sicuro sarebbe stata una partita molto diversa da quella del 2019. Lui è un giocatore diverso e soprattutto io ora sono più esperto, ho più sicurezze. Hurkacz? Sta giocando bene, è un tennista sicuro di se, e battere Federer gli avrà dato ancora più fiducia. Ma penso di avere le possibilità di vincere".
Eguagliare Nicola Pietrangeli, che 61 anni fa fu il primo, e fino a oggi l'unico italiano a tagliare il traguardo della semifinale ai Championships, lo emoziona: "Se penso che quando Pietrangeli raggiunse questo risultato non era nato nemmeno mio padre, beh fa un certo effetto. Sapere che si sta scrivendo una pagina di storia del tennis italiano e c'è il mio nome mi inorgoglisce". In attesa di scrivere al più presto altri capitoli straordinari.
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