ANAIS GINORI per la Repubblica
Cédric Chouviat
«Sto soffocando», urla Cedric Chouviat, il fattorino di 42 anni morto dopo un controllo stradale avvenuto nel gennaio scorso a Parigi. Le ultime disperate parole di Cedric emergono adesso in un filmato al vaglio degli investigatori. Che ricorda quello che è successo a Minneapolis qualche settimana fa.
Chouviat come George Floyd? È quello che denuncia la famiglia che da mesi chiede verità su quello che è successo la mattina del 3 gennaio vicino alla Tour Eiffel. Nelle immagini Chouviat appare bloccato terra, con tre agenti poggiati sopra di lui. «Sto soffocando », ripete ben sette volte il fattorino. Quando arriva in ospedale è troppo tardi: i referti parlano di una frattura della laringe e danni cerebrali per inizio di asfissia. Sposato, cinque figli, morirà due giorni dopo.
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Alle 9.54 quattro agenti, tra cui una donna, fermano lo scooter di Cedric perché - scrive il rapporto di polizia - l'uomo sta guidando con il cellulare in mano e ha la targa della moto parzialmente illeggibile. Le cose si mettono subito male. Cédric mostra insofferenza per il controllo e la multa che stanno verbalizzando gli agenti. Comincia a filmarli con il cellulare.
Loro si ribellano, vogliono fermarlo. «È un mio diritto», dice il fattorino. «Vuole fare spettacolo?», chiede un poliziotto. «Senza la divisa non siete nulla», risponde Cedric. È un'escalation. «Non penserai mica che mi debba mettere a quattro zampe e te lo succhio?», dice un poliziotto quando l'uomo gli chiede di essere più corretto nei modi.
Sono passati già dieci minuti da quando Cedric è stato fermato. E per tre volte gli agenti fanno per andarsene, poi ci ripensano. Uno dei poliziotti già risalito in macchina, esce convinto di aver sentito un insulto. Cedric tratta gli agenti da "pagliacci", "pupazzi". Alle 10.07 scatta la procedura di arresto con la cosiddetta "tecnica di soffocamento" e "placcaggio". L'uomo viene immobilizzato a terra, tenuto per il collo, con il peso di tre agenti sulla schiena. «Sto soffocando». È l'ultimo grido di aiuto che si sente nella registrazione.
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Alle 10.13 Cedric ha perso i sensi, gli agenti tentano un massaggio cardiaco, lanciano l'allerta. «Aspettiamo delle risposte da Emmanuel Macron», dice ora Sofia Chouviat, figlia dell'uomo. Dopo le rivelazioni, la famiglia chiede giustizia. I quattro agenti coinvolti nell'arresto non sono finora stati sospesi.
La settimana scorsa sono stati fermati e interrogati nell'inchiesta che al momento procede per omicidio colposo. Impossibile non vedere un'accelerazione delle indagini alla luce con il caso Floyd e della mobilitazione che cresce anche in Francia. Un altro simbolo della protesta Oltralpe è il caso di Adama Traoré, morto anche lui per asfissia nel 2016, dopo un arresto di gendarmi nella periferia di Parigi.
Cédric Chouviat
Nel caso di Traoré non esistono però video né testimonianze di prima mano. La morte di Chouviat avviene in diretta. Il fattorino ha filmato la scena fino a un certo punto e il microfono nel suo casco ha registrato fino alla fine. Altri passanti hanno ripreso alcuni spezzoni dell'arresto in centro i n pieno giorno. Qualche settimana fa, il governo aveva accolto le proteste degli attivisti, annunciando di voler bandire la "tecnica di soffocamento". La rivolta delle forze dell'ordine, che hanno manifestato contro il ministro dell'Interno perché sostengono di averne bisogno davanti a sospetti violenti, ha convinto l'esecutivo a rimandare questo bando.
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