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    PER ESSERE TRUFFATI ONLINE NON SERVE MANCO PIÙ CLICCARE - LA PROCURA DI MILANO HA SCOPERTO CHE BASTA PASSARE SU DETERMINATE PAGINE INTERNET CON IL PROPRIO TELEFONO PER VEDERSI ADDEBITATI 9 CENTESIMI. UN IMPORTO COSÌ PICCOLO CHE GLI UTENTI NON SE NE ACCORGEVANO - L'IPOTESI E' FRODE INFORMATICA, E IL GIP HA DECISO CHE...


     
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    Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"

     

    truffa servizi pagamento per cellulari truffa servizi pagamento per cellulari

    Sembrava il record della truffa, ma non lo era, l'aver per anni appioppato ai telefonini delle persone un nugolo di servizi aggiuntivi (giochini, suonerie, meteo, oroscopi, gossip), attivati a sovrapprezzo sulla scheda Sim di ignari utenti ingannati da fraudolenti banner pubblicitari. Ma adesso sempre la Procura di Milano, che un anno fa con le prime perquisizioni incentrate su WindTre aveva fatto saltare il banco di questo colossale mercato, ha scoperto che fino ad allora c'era anche un altro trucco per spillare quattrini dai cellulari senza click: 9 centesimi già solo al semplice passare su determinate pagine Internet.

     

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    Ne ha parlato al pm Francesco Cajani e all'aggiunto Eugenio Fusco un ingegnere ex consulente di Accenture (società piattaforma tecnologica di Wind tra febbraio e giugno 2020 al posto della Pure Bros sotto indagine). E affermando che gli fosse stato chiesto da dirigenti di Vetrya (dal 27 dicembre 2019 società subentrata a Pure Bros nel contrattualizzare i produttori di contenuti di Wind), ha aggiunto che lo scippo dei 9 centesimi per volta era tarato per bloccarsi al tetto di 1 euro al mese, in modo che l'utente non se ne accorgesse in bolletta ma il sistema potesse ugualmente macinare soldi su larga scala.

     

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    Ieri un nuovo sequestro preventivo, su ordine della gip Patrizia Nobile, aggiorna così quanto emerso nei mesi scorsi dal sequestro a Wind di 21 milioni di euro di percentuali sui servizi attivati con modalità fraudolente da società di contenuti quali Bright Moby e Yoom tramite l'hub tecnologico Pure Bros.

     

    Adesso il sequestro preventivo vincola invece 204.000 euro sui conti di Accenture (dove lavorava il tecnico Domenico Gallina), e 109.000 sui conti di Vetrya, società quotata in Borsa che ieri ha siglato con Open Fiber un accordo per la connettività ultraveloce, e di cui sono indagati per l'ipotesi di frode informatica l'amministratore delegato Luca Tomassini, e gli allora direttori amministrativo Alessandro Prili e operativo Simone Polverini.

     

    Truffa cellulari Truffa cellulari

    E qui si apre un ulteriore capitolo, perché per gli inquirenti l'incarico nasceva già viziato da un conflitto di interessi di Vetrya, che in quel momento avrebbe finito con il ricoprire tutti i ruoli della filiera: hub commerciale per Wind, produttore di contenuti, aggregatore di produttori di contenuti per Tim, e pure gestore del call center del settore, in contrasto con la delibera n.108 del 2019 dell'Agcom-Autorità Garante delle Comunicazioni.

     

    Truffa cellulari 2 Truffa cellulari 2

    Di certo colpiscono i dati forniti da WindTre all'Agcom da quando (a seguito appunto dell'inchiesta della Procura) le regole sono state cambiate e l'utente che voglia un servizio aggiuntivo deve chiedere di rimuovere il preimpostato blocco: su 8 milioni e 278 mila clienti Wind che avevano ricevuto l'attivazione del barring, «alla luce della nuova normativa regolamentare hanno manifestato la volontà di non attivare il blocco in 390».

     

    E il nuovo responsabile di WindTre, subentrato a marzo 2020 al collega indagato, aggiunge agli inquirenti: «Ad oggi le attivazioni su Accenture si sono notevolmente ridotte, con una media che è scesa da 30/40.000 attivazioni al giorno nel mese di aprile 2020 fino alle 2.000 attivazioni al giorno nel giugno 2020, per poi azzerarsi a luglio. Nella giornata dell'altro ieri ne abbiamo fatte 100...».

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