Claudia Guasco per “il Messaggero”
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Questa mattina gli uomini della Guardia di finanza torneranno negli uffici della Regione Lombardia. Tra i documenti obiettivo degli investigatori nella maxi inchiesta della procura di Milano sul Pio Albergo Trivulzio e sulle altre case di riposo milanesi ci sono tutte le direttive e le comunicazioni inviate dalla Regione Lombardia alle Agenzie di tutela della salute, le ex Asl, che riguardano non solo le strutture di degenza per anziani, ma anche la gestione generale dell'emergenza sanitaria Covid-19.
CONTROLLI INCROCIATI
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Come si è mosso il Pirellone nella bufera dell'epidemia? Come l'ha contenuta? E' ciò che intendono approfondire i magistrati, perché se il fascicolo è stato aperto sull'onda delle denunce di familiari e pazienti morti al Trivulzio, la struttura è solo l'ultimo anello di una catena che fa capo alle Agenzia di tutela del territorio.
Sul tavolo dei magistrati ci saranno tutte le indicazioni sui tamponi, sulla distribuzione di camici e mascherine, sul ruolo dei medici di base che si sono trovati in prima linea e sguarniti di fronte all'attacco del virus. E in parallelo, oltre a verificare se le contromisure della Regione siano state sufficienti, si valuterà se sono state rispettate. Dal Pio Albergo Trivulzio, per esempio.
PIO ALBERGO TRIVULZIO
Nella delibera del 30 marzo la Giunta dispone infatti che «occorre stabilire un monitoraggio attivo dell'insorgenza di febbre e altri segni e sintomi di infezione respiratoria acuta o di insufficienza respiratoria e di altri fattori di rischio tra i residenti e gli operatori». E che tutto il personale «dovrà essere formato specificamente sull'infezione». Ieri i finanzieri hanno chiesto agli uffici dell'Avvocatura della Regione una serie di atti e ne hanno preso una parte, che verrà incrociata con il materiale sequestrato due giorni fa al Trivulzio. «Siamo impegnati a combattere il virus e a proteggere i lombardi, massima collaborazione verso chi svolge le indagini», afferma il governatore Attilio Fontana.
DECRETO DI SEQUESTRO
pio albergo trivulzio
Gli investigatori, considerata la mole di carte, dovranno lavorare per settimane per analizzare tutti i documenti, tra cui centinaia di cartelle cliniche del Trivulzio (di morti e malati da gennaio in avanti), sequestrate in diciassette ore di lavoro negli uffici delle struttura guidata dal direttore generale Giuseppe Calicchio, accusato di epidemia colposa e omicidio colposo.
Non avrebbe rispettato, secondo i pm, i protocolli sanitari di sicurezza, favorendo il contagio, mettendo «in pericolo» la salute di operatori e ospiti e causando con «negligenza, imprudenza e imperizia» le morti degli anziani. Le «disposizioni impartite dagli organi regionali e da Ats in relazione all'emergenza Covid 19», la «corrispondenza anche informale con gli uffici regionali e Ats» e poi ancora «ordini e disposizioni al personale» e «numero e dati degli ospiti positivi al coronavirus, loro collocazione fisica e misure assunte» sono le carte sequestrate alla Baggina sulla base del decreto firmato dai pm. Gli investigatori hanno acquisito «delibere, registri, fascicoli personali, cartelle cliniche», oltre a «bozze, agende, corrispondenza, carte di lavoro» per un periodo che va da gennaio in poi.
GIUSEPPE CALICCHIO
E ancora: le convenzioni delle Rsa con la Regione Lombardia, i documenti «di valutazione dei rischi» delle strutture, le carte sulla «distribuzione» dei dispositivi di protezione come le mascherine, con «copia dei verbali di consegna al personale» e quelle sulle «interlocuzioni con rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza». In più, i dati «sul personale positivo al coronavirus» e su quello «in malattia» da febbraio, il numero e i dati «degli ospiti deceduti dal mese di febbraio», di quelli ricoverati e di quelli positivi.
I NUMERI
attilio fontana
I finanzieri hanno inoltre cercato carte sul «numero dei pazienti ricevuti da altre strutture sanitarie» e accolti nelle rsa, su quello degli ospiti anziani trasferiti in ospedali. E per tutti la «relativa documentazione», oltre ai referti e alle cartelle cliniche degli anziani positivi e di quelli morti negli ultimi mesi. Infine, l'elenco dei tamponi effettuati su «ospiti e personale»
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