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UN'ASPIRINETTA E PASSA LA PAURA - SECONDO UNO STUDIO AMERICANO L'ASPIRINA, ANCHE A BASSO DOSAGGIO, RIDUCE IL RISCHIO DI COVID IN FORMA GRAVE DI OLTRE IL 40%: IN CASO DI INFEZIONE I SUOI EFFETTI ANTICOAGULANTI DIMINUISCONO NOTEVOLMENTE I PERICOLI DI VENTILAZIONE MECCANICA, DI RICOVERO IN TERAPIA INTENSIVA E DI MORTE - OCCHIO A NON ESULTARE TROPPO: SI TRATTA DI UNA RICERCA ANCORA TUTTA DA CONFERMARE...
L’aspirina a basse dosi riduce il rischio di Covid-19 in forma grave di oltre il 40%. Sono i risultati di un nuovo studio condotto dal Jonathan Chow, assistente professore di Anestesiologia e direttore della Critical Care Anesthesiology Fellowship presso la George Washington University School of Medicine and Health Sciences, negli Stati Uniti.
Lo studio sull’aspirina e i suoi effetti su pazienti affetti da Covid
I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di 412 pazienti ricoverati in vari ospedali tra marzo e luglio 2020. Il 23,7% di loro aveva preso un’aspirina entro 24 ore dal ricovero o entro 7 giorni prima. Il restante 76,3% non aveva assunto nulla.
Secondo i risultati della ricerca pubblicata sulla rivista Anesthesia & Analgesia, l’uso dell’aspirina è stato associato a una notevole riduzione del rischio di ventilazione meccanica, del rischio di ricovero in terapia intensiva, e del rischio di morte per via dei suoi effetti anticoagulanti.
I ricercatori hanno tuttavia affermato che si tratta di uno studio di osservazione e retrospettivo che andrebbe ulteriormente sviluppato per confermare l’effettiva efficacia dell’aspirina.
Covid, gli altri studi sugli effetti dell’aspirina
Già negli scorsi mesi Jonathan Chow aveva scoperto che i pazienti ricoverati per Covid che assumevano quotidianamente aspirina a basso dosaggio, la cosiddetta aspirinetta, per proteggersi dalle malattie cardiovascolari, presentavano un rischio significativamente inferiore di complicanze e morte rispetto agli altri.
Inoltre una ricerca pubblicata sul Febs Journal aveva analizzato i dati di 10.477 persone che avevano effettuato il tampone tra febbraio e giugno 2020, verificando quanti dei pazienti trattati con cardioaspirina per prevenire malattie vascolari fossero positivi e quanti fossero guariti.
I ricercatori avevano scoperto che l’assunzione di cardioaspirina contro le malattie cardiovascolari riduceva del 29% le probabilità di contrarre il Covid. E chi era positivo, ma in terapia con cardioaspirina, non aveva sintomi.
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