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    UNA STORIA STUPEFACENTE! - NEL CROLLO DEL PONTE MORANDI È STATO COINVOLTO ANCHE UN CAMION PIENO DI DROGA – NOVECENTO CHILI DI HASHISH ERANO STIPATI IN UNA VETTURA GIALLA, DESTINATI A FINIRE IN CAMPANIA. LA ‘NDRANGHETA POI TENTÒ DI RECUPERARLI, INUTILMENTE – LA VICENDA EMERGE DA UN’INTERCETTAZIONE NELL’AMBITO DE UN’INDAGINE ANTIMAFIA DI REGGIO CALABRIA…


     
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    Andrea Pasqualetto per www.corriere.it

     

    Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova

    Nel disastro del ponte Morandi spunta un camion pieno di droga. Era rimasto coinvolto nel crollo ma nessuno, naturalmente, poteva immaginare che all’interno ci fossero 900 chili di hashish. La sorprendente vicenda emerge da un’intercettazione ambientale del marzo 2020 dei carabinieri del Ros di Reggio Calabria nell’ambito di un’indagine antimafia che ha portato ieri all’arresto di 48 persone.

     

    A rivelarlo è uno dei boss del clan Bellocco di Rosarno, Francesco Benito Palaia, 49 anni, pregiudicato di ‘ndrangheta con precedenti soprattutto per stupefacenti, da ieri in carcere. Lo fa parlandone con un affiliato della stessa cosca, Rosario Caminiti, uomo di fiducia della famiglia Bellocco (Palaia è il genero del grande capo).

     

    Il gip: un camion di droga

    Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova

    «Nel discutere dei futuri traffici di stupefacente Palaia faceva riferimento a un cargo frigo imbottito di hashish e rimasto coinvolto nel triste evento del crollo del ponte Morandi. Una partita destinata a dei malavitosi campani», scrive il gip Vincenza Bellini nella ponderosa ordinanza che ha portato alle misure cautelari. Secondo il magistrato i baroni della droga campani, dell’area di Secondigliano e Scampia, avevano ingaggiato Palaia per tentare di recuperare il cargo dove era stivata la partita di droga.

     

    MILANO SEQUESTRATI 30 CHILI DI HASHISH CON LA FOTO DI ACHRAF HAKIMI STAMPATI SOPRA MILANO SEQUESTRATI 30 CHILI DI HASHISH CON LA FOTO DI ACHRAF HAKIMI STAMPATI SOPRA

    E ciò nonostante in quel periodo lui fosse agli arresti domiciliari. «Ma poteva essere utile grazie alle sue aderenze nel settore del recupero dei rottami... Avrebbe potuto individuare e trasportare la carcassa del mezzo in Calabria. L’accordo prevedeva una spartizione della sostanza stupefacente al 50%». Milioni di euro. A Secondigliano, nel giro dello spaccio, qualcuno ha tentato di metterci le mani, pensando che i destinatari della partita l’avessero data per persa.

     

    «Glieli voglio fottere»

    «Allora, quando è crollato il ponte Morandi, se tu vai al primo video, è caduto un furgone — dice Palaia —. È un euro cargo giallo, lo vedi benissimo perché è giallo, con una cella frigorifera, piccolino! Il piccolino! È caduto paru (orizzontale, ndr)... Come è caduto il ponte si è seduto, automaticamente gli è caduta una macchina di sopra...».

     

    Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova

    Caminiti: «È caduto un furgone, lo so, lo so. Raccontava che voleva andarselo a prendere». Palaia: «Insomma, dice che i neri lo sanno che si è perso... noi stiamo ancora comprando da loro. Io questi 900 chili glieli voglio fottere, dice, e tu hai la possibilità di prendertelo tutto... Gli ho chiesto in che senso. Io posso fare una cosa, gli ho detto, facciamo 50 e 50, io lo vendo e il 50% de lo prendi tu, tanto tu non l’hai pagato».

     

    C’era un problema: dove e come andare a prendere un camion scassato? «Gli hanno detto che l’avevano confiscato ... ma ora lo hanno spostato da Latina a Frosinone e c’è la possibilità di andarlo a prendere. Ci vuole un carrellone e lo porto direttamente in Calabria...».

     

    Il trasporto

    CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

    Palaia, dai domiciliari, si organizza. «C’è un amico mio là, ai Castelli Romani, ha un carrellone con la buca». Dovevano cercare di preservare la cella frigorifera, uscita malconcia dal disastro, e il carrellone con la buca poteva essere una soluzione. «La paura qual è? Siccome è deformata la cella, va bene?». «Che non si apra durante il trasporto». «Hai capito! Se si aprono le pareti...». «Ti sei giocato tutto e ti hanno arrestato».

     

    «Ora gli mandiamo le fotografie, mi ha detto che va fasciato e la cella deve stare chiusa... Ogni 200 chilometri, 250... si ferma uno e fa i cricchetti un’altra volta... Poi mi ha detto: senti, parliamoci chiaro quanto ti devo dare per questo trasporto? Non meno di quattromila euro più iva».

     

    Per gli inquirenti i 4 mila euro vanno intesi a chilo di droga.

    Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova

    «Ora sto aspettando solo la telefonata per dirmi quando si deve ritirare». C’è anche questa brutta e grottesca storia di droga nella grande tragedia del Morandi. Un camion di hashish che cade con il ponte e poi viaggia per l’Italia, Genova, Latina, Frosinone. Per tutti è un rottame, per i signori della droga, che lo tengono d’occhio e lo attendono al varco, un ricco bottino».

    Com’è finita la storia? «Non abbiamo approfondito», assicurano gli investigatori.

    CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA Vigili del fuoco al lavoro sulle macerie del ponte Morandi crollato a Genova Vigili del fuoco al lavoro sulle macerie del ponte Morandi crollato a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

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