Eduardo Di Blasi per "Il Fatto Quotidiano"
PINA PICIERNOLo scoop alla fine l'ha fatto Dagospia. Il "dossier Renzi" sui costi del proprio partito, il Pd, è in rete di mezza mattina, con nomi, cognomi e cifre più o meno sbagliate. Lavoratori delle segreterie, impiegati arrivati dalla storia interrotta dei Ds e della Margherita, livelli retributivi i più vari.
CHIARA GELONIUna due diligence con tanti "credo" e tanti "forse", ma che ha la capacità di creare un certo malumore al Nazareno e una prima reazione del tesoriere democratico Antonio Misiani: "Più che un dossier, il documento pubblicato da Dagospia è una patacca che contiene una quantità di informazioni errate e di cifre campate per aria". Nessuno in giornata chiarisce ufficialmente quali siano quegli errori, ed anche il dibattito che solleva all'interno dei Democratici sulla opportunità di pubblicare o meno un rendiconto completo (senza nomi) di ruoli e stipendi percepiti dai circa 190 assunti nella articolazione centrale del partito, non sortisce risultati apprezzabili.
PIERLUIGI BERSANI E CHIARA GELONIL'unica notizia resta quindi Misiani che attacca: "La cosa inaccettabile è che questa squallida operazione - la cui strumentalità è evidente - chiama in causa persone che lavorano e che meritano rispetto. Per questo, ho dato mandato ai legali di mettere in atto tutte le azioni necessarie in sede civile e penale contro gli autori di questo squallido dossier".
SCAMBIO TWETT TRA PICIERNO E GELONITra i nomi citati nel documento c'è anche quello di Chiara Geloni. La direttrice di You-Dem, è scritto, riceverebbe 90 mila euro l'anno (non è chiarito se netti o lordi) più altri 20 mila di un'ulteriore consulenza. Su Twitter è lei a rintuzzare, perdendo anche l'aplomb, alle richieste di chiarimento che piovono da ogni dove. "Cosa devo spiegare scusa? che mi pagano per venire in ufficio la mattina e lavorare? pensavi lo facessi gratis?". E ancora: "Ma cosa vuoi che facciamo? Lavoriamo. Io faccio il direttore di YouDem, una segretaria fa la segretaria".
Alla deputata Pina Picierno che scrive "partito come casa di vetro significa anche rendere pubblici compensi di dirigenti e dipendenti. Così si evitano dossier e notizie false", si accende: "Perché non anche la cartella clinica, elenco degli ex fidanzati e la panoramica dentaria? meglio andare sul sicuro". Da par loro Matteo Orfini e Rosy Bindi annunciano querele. Orfini, però, scagiona il sindaco "anche perchè come tutti i dirigenti del Pd ha accesso ai documenti del partito quindi non avrebbe mai scritto delle cose così false".
MATTEO RENZI VOTA ALLE PRIMARIEMatteo Renzi si tiene alla larga dal documento ormai in rete, e continua a dichiarare sul tema dell'abolizione del finanziamento pubblico: "Non so se abolire il finanziamento serva a far pace con Grillo; sicuramente serve a far pace con gli italiani che hanno votato un referendum e che anche alle elezioni ci hanno dato un segnale".
Online, frattanto, i dipendenti del Pd continuano a trovare errori. Luca Di Bartolomei, del forum Sicurezza, pubblica la propria busta paga (leggermente superiore al dato di 2.000 euro al mese denunciato nel dossier). Valentino Filippetti scherza: "Il mio stipendio nella notte è cresciuto del 33%...".