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Un tragico errore. Che tuttavia ha gettato nello sconforto, per oltre un'ora, l'intera famiglia e la cerchia di amici di Lucia Martina, 78 anni, di Giaveno, data per morta dall'ospedale di Rivoli prima che i medici si accorgessero di aver annunciato alla famiglia sbagliata la tragica fine di una paziente ricoverata in pronto soccorso: la vittima dell'improvviso attacco cardiaco era, in effetti, la vicina di letto della donna giavenese, come ricostruito dai responsabili del reparto solo dopo aver allertato i famigliari.
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A ricostruire l'assurda vicenda è la figlia di Lucia Martina, che a distanza di venti giorni dall'accaduto ha presentato un reclamo alla direzione dell'Asl To3. E scelto di raccontare l'episodio al giornale locale La Valsusa; la storia è confermata anche dal genero di Lucia Martina, e a La Stampa: «Mia madre è stata ricoverata il 7 settembre per difficoltà respiratorie, poi dimessa la mattina dopo, ma si è sentita di nuovo male appena arrivata a casa» racconta Maria Martina. I
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l secondo malore fa partire una nuova corsa in ambulanza verso il pronto soccorso di Rivoli, dove la donna viene sottoposta ad accertamenti. E lì resta un paio di giorni, fino alla mattina di giovedì 9 settembre. Quando Maria Martina riceve la fatidica telefonata in cui un medico la informa della morte della madre: per arresto cardiaco mentre veniva sottoposta ad esami clinici.
La notizia getta nello sconforto famigliari e conoscenti di Lucia Martina, per trent'anni attiva anche nell'associazionismo e nel volontariato locale. Arrivano decine di messaggi di cordoglio. Viene contattata l'azienda di pompe funebri per predisporre i funerali.
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Poi una nuova telefonata dall'ospedale di Rivoli: è sempre il medico che ha in cura Lucia Martina, e ammette l'errore: «Sua madre sta bene – comunica il curante -. La donna morta poco fa era la paziente del letto accanto a quello di sua madre». Un respiro di sollievo, poi lo sconcerto assale Maria Martina, che a quel punto non ha più alcuna certezza.
Solo dopo un'altra ora la donna riesce a contattare telefonicamente la madre, avendo riprova che è viva. Vari giorni dopo il ricovero a Rivoli, oggi Lucia Martina è in via di guarigione in una struttura riabilitativa. La famiglia, pur non volendo denigrare il lavoro dei medici dell'ospedale di Rivoli, ancora si interroga su come un simile errore sia potuto accadere.
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L’Asl To3 ha rinnovato le proprie scuse alla famiglia. Scuse già poste telefonicamente, il giorno dell’accaduto, da parte del personale dell’ospedale. Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che si è trattato di un errore materiale, di cui il medico in servizio si è immediatamente assunto la responsabilità: appena accortosi dello sbaglio – trascorsi circa 30 minuti - il professionista ha provveduto a contattare subito i familiari per rassicurarli sulle condizioni della paziente, esprimendo il più sincero rincrescimento per quanto avvenuto.
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«Mi hanno chiamato anche dalla Direzione sanitaria – ha dichiarato la figlia di Lucia Martina – e mi hanno riferito che la donna deceduta aveva perso il braccialetto e quindi l’avevano identificata solo dal numero di stanza e questo ha creato l’errore».
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