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    SUI MIGRANTI LA SORA GIORGIA SI BECCA UN NUOVO SGAMBETTO DAGLI AMICI SOVRANISTI – UNGHERIA E POLONIA HANNO RIUTILIZZATO L'ARMA DEL VETO PER BLOCCARE IL PATTO SU MIGRAZIONE E ASILO, FORTEMENTE VOLUTO DALLA MELONI. E HANNO COSTETTO A STRALCIARE IL PARAGRAFO DEDICATO ALL'IMMIGRAZIONE DALLA DICHIARAZIONE FINALE DEL VERTICE DI GRANADA – IL TENTATIVO IN EXTREMIS DELLA DUCETTA DI PERSUADERE MORAWIECKI SI È RIVELATO INUTILE…


     
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    Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

     

    Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki

    È andato in scena il remake del film proiettato al Consiglio europeo di giugno. Viktor Orban e Mateusz Morawiecki, come forma di protesta contro l'avanzamento dei negoziati sul Patto migrazione e asilo, hanno riutilizzato l'arma del veto. Anche questa volta il tentativo in extremis di Giorgia Meloni di persuadere l'alleato polacco si è rivelato inutile.

     

    E così i due hanno nuovamente costretto Charles Michel a stralciare il paragrafo dedicato all'immigrazione dalla dichiarazione finale del vertice, guastando il summit organizzato dalla presidenza spagnola e impedendo di fatto ai Ventisette di certificare una posizione comune su questo dossier. Una strategia che potrebbe protrarsi a lungo, a partire dal Consiglio europeo ordinario del 26-27 ottobre.

     

    MELONI MORAWIECKI MELONI MORAWIECKI

    Per quanto riguarda la Polonia, tutto dipenderà dalle elezioni in agenda tra otto giorni. Morawiecki sarà in ogni caso presente a Bruxelles al vertice Ue di fine mese, ma in caso di sconfitta arriverebbe totalmente depotenziato. Diverso il discorso per l'Ungheria: Orban non sembra intenzionato a mollare. Anzi, il leader di Fidesz è pronto a far pesare il suo veto su un altro negoziato cruciale: quello per la revisione del bilancio pluriennale dell'Unione europea che l'Italia ritiene fondamentale per aumentare i fondi destinati alle politiche migratorie e in particolare per finanziare gli accordi con i Paesi di origine e di transito.

     

    Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki

    Polonia e Ungheria lamentano di esser state "messe nell'angolo" dagli altri Paesi e per questo hanno deciso di portare avanti un boicottaggio di tutte le iniziative in qualche modo legate al dossier immigrazione. «In questa situazione – ha tuonato il premier ungherese – noi non possiamo sostenere alcuna proposta di emendamento di bilancio». E per giustificarlo ha utilizzato toni ritenuti eccessivi persino per uno come lui. Con l'approvazione a maggioranza qualificata del regolamento sulle situazioni di crisi, resa possibile dall'intesa tra Italia e Germania, «siamo stati stuprati giuridicamente. E se vieni forzato ad accettare una cosa che non ti piace, poi allora non può più esserci un accordo su niente».

     

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    meloni orban meloni orban

    In mattinata il leader di Varsavia si era visto con Meloni per un faccia a faccia. Palazzo Chigi ha fatto sapere che i due si sono «lungamente» intrattenuti sui temi in agenda «a partire dal sostegno europeo all'Ucraina, dai temi della sicurezza e difesa, dalla resilienza e competitività della base industriale europea, alle prospettive del processo di allargamento dell'Unione, nonché sui temi migratori». Ma il confronto con la premier non ha fatto cambiare idea al polacco.

     

    giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia

    Al termine del vertice, lei stessa ha cercato non soltanto di sminuire, ma anche di giustificare la posizione dei due leader che lamentano di esser stati «stuprati giuridicamente» da chi ha deciso di adottare a maggioranza i regolamenti sul Patto migrazione, fortemente voluto da Meloni. Il veto di Orban e Morawiecki, ha spiegato, «è una posizione che comprendo perfettamente».

    Anche se il suo governo si sta muovendo in tutt'altra direzione. «L'Italia – ha aggiunto – lo ha votato perché le nuove regole sono per noi migliori delle precedenti». E le posizioni dei tre Paesi «sono diverse perché sono diverse le condizioni geografiche. La loro opposizione dipende da questo, non dalla strategia italiana, sulla quale anche loro sono d'accordo».

     

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    giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia

    In ogni caso, come ha puntualizzato Macron, il veto di Ungheria e Polonia non frena i negoziati del Patto migrazione e asilo, che ora proseguono con l'Europarlamento. «Il loro veto non è tale da bloccare una decisione che deve essere presa a maggioranza qualificata».

     

    Certo c'è amarezza per un gesto che ha guastato la festa al governo spagnolo. Proprio per questo, durante la conferenza finale, non è passata inosservata la frecciata che il premier Sanchez ha riservato a Meloni: «Il vertice era stato convocato per parlare dell'agenda strategica, ma la presidente del Consiglio italiana ci aveva poi chiesto di inserire un punto sull'immigrazione».

    giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia meloni orban meloni orban

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