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    SUICIDARSI SÌ, MA NON COSÌ – CAOS IN SVIZZERA DOPO IL PRIMO SUICIDIO, CON IL “SARCO”, DI UNA 64ENNE AFFETTA DA UNA MALATTIA AUTOIMMUNE: LA CAPSULA PERMETTE DI TOGLIERSI LA VITA SCHIACCIANDO UN PULSANTE DALL’INTERNO E CONSENTENDO DI SATURARE L’ARIA DI AZOTO – DOPO CHE LA SIGNORA SI È TOLTA LA VITA, SONO SCATTATI GLI ARRESTI PER CHI L'HA AIUTATA: ANCHE SE NEL PAESE IL SUICIDIO ASSISTITO È LEGALE, NON È CONSENTITO L’USO DI…


     
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    Estratto dell'articolo di Claudio Del Frate per www.corriere.it

     

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    In Svizzera alcune persone sono state arrestate per aver aiutato una donna - una cittadina americana di 64 anni - a togliersi la vita con il Sarco, una sorta di «camera a gas portatile» il cui uso è considerato illegale. Il suicidio è avvenuto in un bosco nei pressi della città di Sciaffusa, nel nord del Paese. La donna aveva espresso la volontà di togliersi la vita.  

     

    La notizia, in un primo momento anticipata dal quotidiano elvetico Blick […] L'operazione è avvenuta in una baita della foresta di Merishausen, poco lontano dalla città, dunque al di fuori di una delle cliniche autorizzate ad accompagnare un malato terminale a togliersi la vita.

     

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    Erano presenti Florian Willet, presidente di «The last resort» e un fotografo di nazionalità olandese che stava documentando l'avvenimento. La donna americana è stato fatto sapere, soffriva di gravi patologie al sistema immunitario. Si tratta del primo caso di suicidio in cui è stata impiegato il Sarco.  

     

    Il Sarco è un macchinario progettato da un medico australiano Philippe Nietschke: si tratta di una capsula stampata con tecnologia 3D dentro la quale una persona viene rinchiusa. Premendo un pulsante l'abitacolo si riempie in pochi secondi di azoto provocando la morte per asfissia in una arco di tempo che - secondo The last resort - non va oltre i 30 secondi. L'intero procedimento avviene senza il supporto di personale medico né attraverso l'uso di farmaci.

     

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    […] In Svizzera - si legge sul sito del governo federale - « è proibita l’eutanasia attiva diretta (omicidio per mettere fine alle sofferenze di una persona). Pur non essendo espressamente disciplinate nella legge, a determinate condizioni non sono per contro punite l’eutanasia attiva indiretta e quella passiva (alleviamento del dolore con l’effetto secondario di ridurre la durata della vita o rinuncia ad avviare o sospensione di terapie di sostentamento vitale)».  Anche il suicidio assistito non è reato (a meno che avvenga «per motivi egoistici) ma vanno rispettate una serie di condizioni, tra cui la piena coscienza del malato e l'assistenza di personale autorizzato. 

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    Perché dunque sono stati arrestati i protagonisti dell'episodio di Sciaffusa? La procura del cantone di Sciaffusa ha aperto un procedimento penale per istigazione e favoreggiamento al suicidio. Ma - come ha chiarito la ministra Elizabeth Baume-Schneider - «la capsula Sarco non è conforme alla legge e non può essere immessa sul mercato. L'impiego dell'azoto viola inoltre la legge sull'uso di prodotti chimici». Lo stop, parrebbe di capire, è stato imposto non per ragioni etico-legali ma più strettamente tecniche.    

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