1- SI APRE IL G7 DI MELONI LA MINACCIA DELLA CINA SU BANCHE E BENI RUSSI GIORGIA MELONI
Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”
giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 3
Nemmeno il Samp-T, la batteria anti-missile, può fermare l'assedio russo-cinese al G7. A Savelletri e Fasano non si può nemmeno fare il bagno, le navi della Marina Militare vigilano ogni movimento, lo spazio aereo chiuso. Giornalisti e manifestanti saranno tenuti lontani da Borgo Egnazia, il resort di extralusso, nella provincia di Brindisi, che da domani ospiterà il vertice dei leader del G7.
Impossibile, però, proteggersi fisicamente dalle minacce dirette della Cina, sulle misure finanziare e dai movimenti militari della Russia davanti agli Stati Uniti.
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Oltre ai sei grandi, Meloni ha esteso l'invito a una decina di capi di Stato e di governo: l'indiano Narendra Modi, il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, re Abdullah II di Giordania, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e a quello degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed. Tra gli ultimi a confermare la presenza è il presidente argentino Javier Milei.
vladimir putin e xi jinping a pechino
L'ospite più rilevante è ancora una volta è il presidente ucraino Volodymyr Zelenski che potrebbe incontrare papa Francesco, in un bilaterale ancora non fissato. Nell'ultimo elenco ufficiale non c'è invece l'Arabia Saudita.
Domani i leader si ritroveranno al castello di Brindisi, un breve discorso del presidente della Repubblica e poi ai leader sarà offerto un menu di quattro portate a base di pesce. Il giorno dopo in agenda è stato inserito un concerto di Andrea Bocelli. I temi sul tavolo sono l'Ucraina, l'Intelligenza artificiale, la Russia, i rapporti con Pechino e le guerre ancora una volta a tenere banco. Meloni poi ha voluto inserire anche i cavalli di battaglia della sua azione di governo: l'immigrazione e l'Africa.
GIORGIA MELONI A BORGO EGNAZIA
Ma la questione più complessa da sciogliere per arrivare a una dichiarazione finale di peso è quella che riguarda i beni russi conservati in Europa. I grandi della terra sono d'accordo sul fatto di dover fare un salto di qualità, non solo militare, nel sostegno all'Ucraina. Lo strumento individuato è l'utilizzo degli extraprofitti degli asset russi congelati in Europa.
Sul principio nessuno ha da obiettare, ma, spiegano fonti italiane, da un punto di vista tecnico i nodi da sciogliere restano molti. Meloni sa che dal fatto di trovare o meno un accordo su questo punto si misurerà l'esito del summit pugliese. Emmanuel Macron e Joe Biden mandano segnali di ottimismo e anche fonti della Commissione europea parlano di un primo prestito a Kiev fino a 50 miliardi di dollari: «Stiamo esaminando gli aspetti tecnici - spiega un diplomatico - Vogliamo agire insieme come G7, assicurarci che questo denaro sia per l'Ucraina per difesa e ricostruzione».
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[…] Stati Uniti ed europei restano su posizioni diverse. Gli Usa presenteranno un piano, ma i dubbi degli Stati Ue sono molti, specie da un punto di vista giuridico. Il punto è trovare il modo di dare nuovi aiuti all'Ucraina da parte Paesi del G7 e dell'Ue utilizzando gli extraprofitti degli asset russi congelati in Occidente, si tratta di circa 300 miliardi, la maggior parte dei quali in Paesi dell'Unione europea (principalmente in Belgio).
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[…] Per Mosca si tratterebbe di «un furto», mentre Pechino teme di rimanere schiacciata, sebbene indirettamente, in questa stretta.
Il vertice di Borgo Egnazia potrebbe decidere di colpire anche le banche cinesi che aggirando le sanzioni continuano a fare affari con la Russia. L'ipotesi annunciata dalla Reuters ha fatto infuriare Pechino: «Non accetteremo alcuna misura unilaterale illegale. La normale cooperazione economica e commerciale tra Cina e Russia non sarà interrotta da alcun soggetto terzo». […]
2 - AGLI EUROPEI LA DIFESA AEREA DI KIEV GLI USA: "ASSET RUSSI, C'È L'ACCORDO"
Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni e Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
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Tre temi hanno prevalso a Berlino alla prima giornata della Conferenza sulla Ricostruzione dell'Ucraina, anche in vista dell'imminente G7 in Puglia e della Conferenza per la pace in Svizzera del prossimo fine settimana: il nodo degli aiuti, le modalità di sfruttamento degli asset russi congelati in Occidente, e l'importante interrogativo su come irrobustire la difesa aerea ucraina. Sul primo punto Ursula von der Leyen ha annunciato lo sblocco di 1,5 miliardi di euro di interessi sui beni immobilizzati a luglio.
E secondo fonti Ue, il G7 potrebbe anche dare il via libera alla proposta americana di versare a Kiev 50 miliardi di prestiti garantiti dai proventi futuri di quegli asset. Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, presentando gli obiettivi del presidente Biden al G7 ha confermato che «sbloccheremo l'uso dei beni russi congelati per finanziare l'Ucraina». Non è sceso nei dettagli, ma ha aggiunto che «ci sarà un annuncio, fatto all'unanimità».
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Quindi Kirby ha rivelato che il G7 «imporrà nuove sanzioni alla Russia, per limitare le sue esportazioni e la capacità di procurarsi materiali e mezzi per continuare la guerra».
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Quanto agli asset congelati, è stata von der Leyen ad annunciare che al G7 italiano si discuterà «come l'Ucraina possa beneficiare ancora più dei beni russi immobilizzati. Lo abbiamo sempre detto che la Russia deve essere ritenuta responsabile dei suoi crimini». La Ue aveva già fatto un primo passo a maggio, con l'intesa sull'uso dei rendimenti sui beni congelati: un tesoretto potenziale da 2,5-3 miliardi di euro all'anno. Ora con l'eventuale annuncio del G7 si andrà oltre.
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