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    RAGGI CALANTI SUL CAMPIDOGLIO – LA SINDACA SOTTO ATTACCO DI SALVINI E MELONI, ANCHE DI MAIO GELIDO: “NIENTE ALIBI, VEDREMO I RISULTATI” – IL VICEPREMIER LEGHISTA IRONIZZA: “NO A SOLDI IN PIÙ PER LA CAPITALE. È COSÌ ORDINATA… LA METRO FUNZIONA E NON SI VEDONO NEANCHE I TOPI” – MA SUL SALVA-ROMA E’ SCONTRO CON GIORGIA MELONI CHE DIFENDE LA CAPITALE: "LA LEGA SBAGLIA A CONSIDERARE ROMA UN COMUNE COME TUTTI GLI ALTRI”…


     
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    Simone Canettieri per “il Messaggero”

     

    salvini meloni salvini meloni

    Giorgia Meloni e Matteo Salvini concordano su un punto: in Campidoglio serve un altro sindaco. La leader di FdI lo dice apertamente: «Virginia Raggi è inadeguata». Il vicepremier leghista usa l' arma dell' ironia: «Da oggi dico che Roma è ordinata, la metropolitana funziona, le buche nelle strade non ci sono più e non si vedono nemmeno i topi. Tutto è tranquillo, tutto è perfetto, tutto è sicuro a Roma soprattutto in periferia: sembra Zurigo».

     

    Ma su un punto c' è una netta divisione tra i due sovranisti: «Noi siamo pronti a costruire un' alternativa, e chi si vuole candidare con noi per guidare Roma, deve riconoscere Roma come Capitale. Salvare Roma permette di salvare la faccia dell' Italia», dice Meloni in mattinata dal palco dell' iniziativa Salva Roma da chi non la ama, al Salone delle fontane all' Eur.

     

    virginia raggi luigi di maio virginia raggi luigi di maio

    E proprio nel quartiere razionalista nel pomeriggio fa tappa anche Salvini che, davanti a meno di 500 persone, attacca: «Roma non ha bisogno di un Salva Roma, ma di un Comune efficiente e di una città che funzioni». Meloni insiste sul ruolo della Città eterna non solo nel Paese, ma anche in Europa e avverte «Matteo». Così: «Con Salva Roma è emerso che i M5S sono degli incapaci, mentre la Lega sbaglia a dire che Roma è un comune come tutti gli altri.

     

    Se si crede nella patria bisogna credere nella Capitale, altrimenti c' è qualcosa che non va. Roma ha tutte le carte in regole per essere la Capitale d' Europa e mi batterò per questo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri partiti». E qui emerge appunto la netta divaricazione tra Fratelli d' Italia e Lega sul provvedimento che avrebbe aiutato il Campidoglio a gestire il debito storico (12 miliardi di euro). Una norma voluta dal M5S, e contenuta nel decreto Crescita, tecnicamente saltata sotto il pressing del Carroccio.

    BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

     

    LA STRATEGIA All' ennesimo affondo di Salvini risponde il M5S, con il capogruppo capitolino Giuliano Pacetti: «la smetta di offendere i romani. Noi continuiamo a lavorare e speriamo che lo faccia anche lui garantendo la sicurezza di tutti i cittadini da nord a sud».

     

    Nonostante il «no» alla norma salva-conti, il Campidoglio continua a rimanere nei pensieri della Lega. Al momento, il nome del candidato sindaco ancora non c' è, ma davanti ai quadri cittadini e regionali del partito (il deputato Francesco Zicchieri e il sottosegretario Claudio Durigon) il ministro dell' Interno ammette che «noi ci stiamo preparando». È di una decina di giorni fa, infatti, l' incontro al Viminale tra il ministro e gli eletti romani. Un vertice di un' ora e mezza nel corso del quale si è deciso, alla fine, che entro maggio la Lega presenterà «un' agenda tematica per Roma».

     

    RAGGI DI MAIO RAGGI DI MAIO

    E spunteranno in tutti i quartieri gazebo e banchetti nei fine settimana. Praticamente le stesse modalità usate dal M5S per conquistare la Capitale nel 2016. «Dobbiamo farci trovare preparati è stato il ragionamento del leader della Lega durante la riunione e ribadito anche ieri per conquistare la città. E soprattutto dobbiamo stare sul pezzo, sui problemi, proponendo soluzioni, dobbiamo stare in mezzo alla gente».

     

    Ma c' è anche il Lazio nella testa di Salvini: per questa casella - quando sarà - il nome c' è già. È quello di Claudio Durigon: «Ci sarà da studiare anche per la Regione, ci saranno ospedali, strade e scuole da mettere a posto». Un obiettivo che rimane in secondo piano rispetto però al Campidoglio.

     

    L' AFFONDO E proprio su Virginia Raggi, un po' a sorpresa, arriva anche la stoccata di Luigi Di Maio. Il vicepremier e capo politico del M5S sferza la sindaca. Gli incendi delle discariche di rifiuti, dice, «non possono essere un alibi, noi ce la dobbiamo mettere tutta per fare quello per cui gli italiani ci hanno votato a Roma».

     

    Conclude Di Maio quasi a voler mettere sott' esame Raggi: «Dal punto di vista del bilancio si sta andando meglio ma la vera sfida sarà far percepire i risultati.

    Finirà il percorso dei 5 anni e vedremo se Roma starà meglio o peggio».

    salvini meloni salvini meloni

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