Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
KAMALA HARRIS RISHI SUNAK GIORGIA MELONI - SUMMIT SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Un controllo preventivo sui nuovi modelli di intelligenza artificiale, con un ruolo specifico per i governi che dovranno garantirne la sicurezza: è l’accordo raggiunto con i gruppi del Big Tech al vertice in Gran Bretagna dedicato ai rischi della AI (Artificial Intelligence).
Per la prima volta, le grandi nazioni e le aziende impegnate nello sviluppo della AI hanno firmato una dichiarazione in cui concordano che i governi hanno un ruolo nel fare in modo che i nuovi modelli di intelligenza artificiale siano sottoposti a una verifica esterna, prima e dopo il loro rilascio al pubblico. Questo implica una collaborazione fra autorità e privati per verificare potenziali impieghi pericolosi della AI, in particolare negli ambiti della sicurezza nazionale e dei danni alla società.
URSULA VON DER LEYEN RISHI SUNAK - SUMMIT SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il principio che viene in questo modo affermato è che a determinare la sicurezza dei muovi modelli di AI non possono essere le sole aziende che li sviluppano: come ha detto il primo ministro britannico Rishi Sunak, che ha organizzato il vertice, non ci si può attendere che le aziende «diano i voti ai loro stessi compiti a casa». […]
A Londra hanno sbandierato questo risultato come una conquista «storica» del summit che si è svolto negli ultimi due giorni a Bletchley Park, la località a metà strada fra Oxford e Cambridge dove durante la Seconda guerra mondiale Alan Turing e il suo team di codebreakers lavorarono a decifrare i codici segreti nazisti, contribuendo in maniera decisiva alla vittoria degli Alleati.
GIORGIA MELONI - SUMMIT SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Ma resta da vedere come l’accordo raggiunto verrà applicato in concreto: Sunak è stato evasivo sulle misure legislative, sostenendo che «rendere le cose obbligatorie e promulgare leggi richiede tempo, noi abbiamo bisogno di muoverci più rapidamente di adesso: è importante che i regolamenti siano basati empiricamente, prima di precisare la regolamentazione formale».
Un ruolo importante in tutto ciò dovrebbe svolgerlo il nuovo Istituto per la Sicurezza della AI che sarà basato in Gran Bretagna: il compito dell’Istituto sarà quello di testare con attenzione i nuovi tipi di intelligenza artificiale ed esplorarne tutti i rischi, dalla disinformazione a quelli più estremi, come la possibilità che l’umanità perda totalmente il controllo dell’AI.
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SUMMIT SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Sunak aveva affermato che la AI «potrebbe porre rischi a livello delle pandemie o della guerra nucleare»: parole cui aveva fatto eco Elon Musk, il padrone di X/Twitter anche lui presente a Bletchley Park, secondo cui l’Intelligenza artificiale rappresenta «uno dei più grandi rischi per l’umanità», perché per la prima volta ci troviamo di fronte a qualcosa che «sarà molto più intelligente di noi».
Ieri sera Musk e Sunak si sono ritrovati a Westminster per una conversazione «al caminetto» che è stata poi pubblicata su X. Con il vertice di questi giorni, Sunak si poneva l’obiettivo di fare della Gran Bretagna l’hub globale per la futura regolamentazione della AI, forte del vantaggio del suo Paese sull’Europa in questo settore, ma è un proposito che potrebbe rivelarsi velleitario rispetto alla forza gravitazionale in campo regolativo di Stati Uniti e Unione europea: Joe Biden ha appena emanato un ordine esecutivo che fissa il primo perimetro per l’intelligenza artificiale, mentre il peso del mercato unico europeo forzerà le aziende a conformarsi ai suoi parametri.
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