B. L. per “il Messaggero”
moscovici
«Come gli ungheresi anche gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei». Il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici torna ad attaccare l' Italia, e questa volta lo fa da Parigi, dalla sede della conferenze Ocse.
Ma il luogo istituzionale non deve ingannare: anche per il commissario Ue la campagna elettorale per le europee del 2019 è già partita. E così da una parte fa mea culpa sulla gestione della crisi greca e dall' altra spiega: «Dire che la tecnocrazia ha vinto sulla democrazia è semplicistico». Una narrazione, sostiene, che ingrossa le vele dei nazionalisti e degli euroscettici. E aggiunge: «Orban o Salvini, pretendono di avere il monopolio della rappresentazione della volontà del popolo, una retorica viziata ma terribilmente efficace: i loro successi elettorali ne sono la prova».
LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
Moscovici critica l'idea che era già stata al centro della campagna pro Brexit e cioè la ripresa del «controllo della situazione» da parte dei governi nazionali. L' errore è stato «aver privilegiato l'efficacia della decisione economica a scapito della rappresentatività della decisione democratica». Quanto alla valutazione sullo stato dell' economia, il commissario agli affari economici ha rilevato che «la crescita è tornata ed è solida e ciò viene confermato trimestre dopo trimestre, visto che i dati sono arrivati al più alto livello da dieci anni».
Tuttavia ciò che preoccupa sono le «fratture multiple» nella Ue tra i governi sulle questioni economiche, sociali e politiche: tra Nord e Sud sul patto di stabilità e l' euro, tra Est e Ovest sullo Stato di diritto e su come affrontare la questione dei flussi migratori.
LE STOCCATE
matteo salvini luigi di maio
Parole che rimbalzano a Palazzo Chigi come macigni, inasprendo i rapporti tra Roma e Bruxelles. L' affondo del commissario francese è durissimo e le risposte altrettanto forti. Prima Matteo Salvini: «Moscovici parla a vanvera, in Italia non c' è nessun razzismo o xenofobia, ma finalmente un governo scelto dai cittadini che ha bloccato gli scafisti e chiuso i porti ai clandestini. Siamo stufi degli insulti che arrivano da Parigi e da Bruxelles». Poi tocca al M5S: «Le dichiarazioni di Moscovici - spiegano dal Movimento - danneggiano la nostra economia e la fiducia dei mercati nel nostro Paese». Da qui la richiesta di dimissioni da parte dei 5Stelle.
A chiosa di questa ennesima puntata del duello tra Italia e Ue, Salvini rilancia il refrain anti Juncker, il presidente della Commissione europea accusato 24 ore prima di non essere campione di sobrietà: «Questo signore è il capo del governo di 500 milioni di europei, un signore che arriva da un paradiso fiscale come il Lussemburgo. Se cercate su google Juncker sobrio o barcollante vedrete immagini a volte impressionanti».